I maestri dei presepi
Sembrano ispirate al regista Luchino Visconti le scenografie presepiali che invadono Castello ‘alta’ sotto la sapiente regia dell’associazione “All’Ombra di Membrino”. Sino al sei gennaio è possibile ammirarli e, francamente, sono tutti dei piccoli e grandi gioielli, che è un piacere osservare dalle finestre dei saliscendi castellani. Entrando nella Cappellina Sconsacrata S. Filippo Neri è istintivo toccar la solida porta in legno ‘pieno’, talmente tarlata che ci rimanda alle radici medievali. I volontari ci lavorano ogni anno per svariati mesi. Ci accolgono “al freddo e al gelo” nel mentre osserviamo un meraviglioso paesaggio presepiale, con tutta la nebbia attorno che, poco a poco, mentre si dirada, fa apparire la cascata e l’avvolgente fuoco. Sublime l’effetto giorno-sera-notte con tutte le stelle punteggiate sulla volta celeste e di poi l’alba che radiosa sale.
I rigagnoli dei freschi ruscelli ben si accompagnano al canto del gallo e la Natività è d’una suggestione così alta che commuove i visitatori.
Ma ecco che…”per Giove” all’improvviso tuoni, lampi e fulmini, invadono l’enorme presepe, mentre la neve imbianca tal magia.
Ci spiegano che la struttura permanente, è fatta da una intelaiatura ad hoc – così non si fanno buchi nei muri della Cappella! – atta ad esser modificarla di volta in volta, lasciando il ‘corpus’ come di dovere. A tre passi ecco la chiesetta di San Lorenzo, più piccola, ove però regna un cuore pulsante grazie alla cura maniacale d’ogni dettaglio in pieno clima religioso-natalizio.
Insomma gente, parliamo di ‘casette’ meravigliose che ci accolgono negli scorci di via Tilli, P.Neri, Via Ferruccio, P.zza del Popolo, Via Attavanti, S. Ippolito, Vicolo Torrigiani ed ancora ancora. In tutto sono ben sessanta presepi: alcuni sono stati posti nelle ex-carceri e curati dal Gruppo delle Contrade.
Giù, in basso, sembra di scendere in un sotterraneo disturbando un micio che guizza come un’anguilla appena c’incontra. Guardiamo questo presepe figurativo nel mentre ci dicono che le nostre suole ‘poggiano’ sul pavimento di una piccola chiesetta del ‘500 , abbassata anticamente a livello della piazza sì d’entrar più agevolmente in tal luogo di culto.
Il sei gennaio arriveranno i Re Magi, quelli veri! E, in sella ai cavalli, da P.zza Gramsci percorreranno quel gioiellino antico che risponde al nome di Castelfiorentino.
Anche se per tutti però è solo Castello!
Carla Cavicchini