GOOD YEAR Toscana-U.S.A.

     The presidents on the TUSCAN AMERICAN Association onlus Andrea Davis and Federico Frediani together with the USA General Consul in Florence Sarah Morrison are happy to invite you at the Usa Consulate Lungarno Vespucci 38 Firenze, for the tradional party of the exchange of greetings in occasion of the forthcoming festivites. With the participation of the Coro Voci Bianche Colli Fiorentini directed by Maestro Silvia Lotti.

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Un invito da raccogliere vista l’importanza del momento e, come ben sottolineava l’avv. Federico Frediani presidente della “Tuscan American Association”: “E’ significativo parlare dello sforzo commerciale che lega U.s.a.–Italia, ben compensato dalla professionalità e competenza che unisce queste due nazioni. Si pensi inoltre alla celebrazione annuale che avviene in occasione del 4 luglio, la “Festa Nazionale degli Stati Uniti d’America” in luoghi altamente raffinati, vicino ai lussureggianti colli italiani, commemorando l’adozione della Dichiarazione d’Indipendenza nel 1776, con la quale 13 colonie si distaccarono dal Regno Unito di Gran Bretagna.

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Le nostre attività assai variegate sono ben percepite dal territorio…pensiamo all’Welcom Day, alla Fest Evening ed ancora a tanti altri incontri che abbiamo organizzato e organizzeremo. Una cosa che mi preme evidenziare è il particolare ringraziamento che volgiamo alla Farmacia S.Maria Novella di via della Scala che ci accoglie regolarmente per le nostre riunioni, nonché gli incontri che si terranno a Firenze in occasione del settantennale della Liberazione, avvenuta come noto nel 1944: appuntamenti che faremo in collaborazione con la Regione, il Comune ed il Consolato degli Stati Uniti d’America.

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Ricorderemo le numerosissime opere d’arte salvate dall’ufficiale Frederick Hartt: persona degnissima che, trasferitosi poi a Firenze, divenne un grande studioso d’arte compiendo studi dettagliati su Michelangelo. Morto negli anni ’60 riposa ora alle “Porte Sante” di Piazzale Michelangelo, lo ricordiamo con gran affetto. E qui termino aggiungendo una chicca: contiamo di avere presto tra noi il celebre attore George Clooney, che nel film “Monument’s Men “ parla appunto dei fatti menzionati poc’anzi. La pellicola già presentata a Berlino, sarà proiettata in anteprima in inglese qui a Firenze alla presenza del divo.”

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E’ inevitabile a questo punto pensare a quegli americani, alti, belli e disarmati che nella ‘Liberazione’ con buona cioccolata in tasca e chemin-gum , incontravano bambini e curiosi. Quanto a Clonney… il fatto che le italiane gli piacciono…beh, non è poco!

Riprendeva poi Frediani ricordando il gemellaggio che avverrà a breve tra Fiesole e Beverly Hills, sottolineando i valori sociali che li accomuna e ribadendo che la Tuscan American Association ne è buona partecipe, in grado di tenere alti soprattutto i principi della beneficenza, cultura e dell’infanzia.

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Tra i presenti anche i sindaci della nostra zona, seguiva quindi il debutto in società d’una piccolina dagli occhi meravigliosi che si sbizzarriva non poco, raccogliendo i sorrisi di tutti i presenti. E dopo la distribuzione delle belle magliette donate appositamente, seguiva il suggestivo coro Voci Bianche Colli Fiorentini con varie ninne-nanne, con poi quel delizioso refrain… “e’ natale negli occhi d’un bimbo, negli occhi degli anziani, nei muri delle strade…cancella il tuo rancore’. Di gran suggestione l’Ave Maria cantata in varie lingue e, veramente stupendo, un brano del ‘500 eseguito a tre voci, con ancora le note di John Lennon per “La luce nel mondo”, sino alla scampanellata gioiosa per Jingle Bells.

E per finire un raffinatissimo party da mille tartine, “l’una tira l’altra!”

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Carla Cavicchini

IL MONDO E’ UNA FAVOLA

                                           FAVOLE DI OGNI GIORNO

        Del bel libro di Giampiero Pierotti due sono le cose che colpiscono: il titolo, poiché la favola ha un alto valore educativo che si perpetua anche nell’adulto e poi quelle maschere, bellissime, enigmatiche, col rosso passionale, nero sinuoso e volto virginiale, che ci trasportano – perché no? – verso Pirandello, grande scrittore siciliano capace di analizzare le doppiezze con tutti quei meccanismi psicologici in cui l’essere umano, nevrotico, è vittima della condizione borghese, e che difficilmente si libera. Noi pensiamo che la felicità si possa raggiungere col benessere sociale, lo status…, i valori sono altri, e qui, collegandomi all’aspetto favolistico, cito Gianni Rodari:”La fiaba serve soprattutto alla formazione della mente, aperta in tutte le direzioni possibili”.

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Grandi scrittori sono stati Perrault, I fratelli Grimm, Cristian Andersen, ove è facile contrapporre la vena crudele ma anche l’introspezione. Le ‘fabule’ di natura migratoria viaggiano nel tempo e nello spazio attraverso secoli e continenti, ma anche livelli sociali. Spesso i destini dell’uomo vengono presentati in chiave magica e racchiudono innumerevoli sfaccettature, fornendo istruzioni per vivere. E la morale è che nascendo dal popolo esse rispecchiano la realtà del mondo che, soprattutto per i più deboli, è spesso ingiusta.

Citando nel volumetto le illustrazioni di Fremura, qual esponente degnissimo, Pierotti mi racconta che inizialmente sulla copertina voleva mettere gli animali, la scelta poi è caduta diversamente e, francamente, è un bel risultato. Secondo me egli animando il falco, il pollo, corvo, gallo, pappagallo, pavone è riuscito perfettamente ad entrar nel linguaggio dei pennuti, animali parlanti, sensibili, battaglieri, intellettuali a modo loro che, imperterriti, proseguono nel cammino verso la giustizia. E, dal momento che non siamo in tribunale, domandiamoci se quest’ultima fa il paio con la verità.

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Il lato umano. Eccolo, vien fuori prepotente, in maniera schietta, come del resto è l’amico Pierotti, e ben si accompagna a quello splendido puledro, purosangue, che grazie alla conoscenza fortuita con un asino – quest’ultimo gli cede il potere d’abbeverarsi per primo – gli propone di farla finita d’essere ‘brocco’, d’entrare nella sua scuderia e di rifarsi il look. “Troverai un luogo elegante, ed una buona organizzazione lavorerà per te…e..” Un ‘e’ che terminò a metà mentre il buon asinello riflettendo sui lavori nei campi da ultimare….”Bisogna conoscere i nostri limiti, dai voi è tutt’immagine ed io non sono molto fotogenico. Quanto alla correttezza, sento troppa aria falsa nelle vostre partenze ed arrivi e quindi ti lascio trofei, coppe e lotterie, preferendo l’amato lavoro seppur a testa bassa. Sono un animale da soma e ne sono fiero, e la mia virtù – mi viene L’uomo, la bestia, la virtù – vale più delle tue mille medaglie e distintivi che ti porti appresso, in quanto la vera ricchezza è il mio operato sulla madre terra.”

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Questo toscano della provincia di Pisa nel mentre mi racconta della sua prossima avventura “di parola” …”E’ dall’ 85 che scrivo favole, tutto nacque da un evento negativo e quindi misi penna su carta. Sono andato e vado tuttora nelle radio pisane e non solo, anche in altre regioni, a leggere le mie favole, riuscendo a creare anche effetti speciali con i miei dischetti. Sono stato chiamato alla Rai, all’estero, da Radio Melody, Buenos Aires, Argentina…e tutto è anche on-line: settimanalmente vengono fatte traduzioni in spagnolo, inglese, francese. Ho lavorato anche con la Dante Alighieri di Cordoba in un rapporto interdisciplinare tra alunni ed insegnanti e ringrazio di cuore questo progetto voluto dal “Circolo Toscano di Cordoba” e la responsabile Mariela Manzoli.

Prosegue l’ex muratore…” Questo libro, ritenuto un progetto importante per la lingua italiana nella città di Rodeio in Brasile, ha coinvolto due scuole e ottocento ragazzi traendo buone ispirazioni dalle mie storie tanto che la Regione – e quindi non solo questa – si è interessata, il sindaco si è complimentato, hanno fatto un video, ed un abbraccio lo mando a Laura Frainer Scoz – la famiglia è del Trentino – insegnante nonché ideatrice di tutto.

E l’Italia ti chiama?  “Come no! Alla scuola elementare di Pisa vado regolarmente, alla Fibonacci che è una media hanno fatto un lavoro teatrale :“A modo nostro le morali non dette”. Guarda che il mio rapporto con loro è continuativo…ovvia, ci devi credere, come devi credere che tutti gli alunni hanno fatto oltre novemila disegni sul tema!”

Perché fai questo?  “Perché mi piace, è una passione, è bello, si tocca l’etica delle cose attraverso lo stimolo dell’osservazione soprattutto verso i problemi della società. Io ‘animo’ la penna, il libro…

Qualcuno prima di lui, il Collodi, da un ciocco di legno, creò la fiaba universale.

Ovvia Carla, mica mi vorrai paragonare a Lorenzini, al Collodi…”

    Oh spierotti 2enti Giampiero, a me piace come scrivi e tu lo sai che non sono tipa da troppi salamelecchi. Facevi il muratore, giusto? Orbene la tua calce adesso cementa muri di parole.

 Carla Cavicchini –

mail : cavicchini@tin.it   –  www.paomaplica.it

Zio Vanja

LA MONOTONIA DELLA VITA Affrontata da un grande Michele Placido con uno stupefacente  Sergio Rubini per:

                                                                ZIO VANJA

             Un testo forte, di grande impatto è quello presentato al teatro “Del Popolo” di Castelfiorentino il 22 e 23 gennaio. Lo spettacolo, veramente bello, riusciva a rapire il pubblico presente – teatro sempre esaurito – grazie alla maestria degli attori per “Zio Vanja” valente testo di Cechov.

Rubini, nel ruolo dello ‘zietto’, è stato sorprendente per l’alta presenza scenica, per la capacità di dialogo e per quel porsi di fronte al pubblico, in un modo tutto suo, capace di catturare le persone con quella mimica forse un pò strampalata eppure così coerente al suo modo d’essere.

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Il protagonista è uomo innamorato e non ricambiato, sconfitto dalla vita per l’impotenza d’andare avanti, con tutta quella nenia che ciclicamente attanaglia le sue giornate. E allora beve, beve per affogare nell’alcol la sua tristezza, in quanto cosciente d’aver visto evaporare le proprie speranze.

Comico, altamente ironico, sarcastico, vive la vita con rassegnazione non riuscendo neppure ad uccidere con la pistola – ma lo vuole veramente? – suo cognato Serebrijakov . Quest’ultimo – interpretato da Michele Placido – è un uomo anziano, pieno di acciacchi nonché inviperito per il trascorrere degli anni, il cui unico conforto è quello d’aver sposato una moglie giovane e bella. Ma è anche senza scrupoli: da qui il livore di zio Vanja.

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In un carosello cechoviano si dipanano anche altri personaggi, quali il medico, anche lui altamente incisivo, le fanciulle, così essenziali nei loro lunghi vestiti ottocenteschi che calcano il palco non certamente in maniera anonima, e la cara nonnetta che, col suo bagaglio di conoscenze, continua a cucire la stoffa e forse la vita.

La tensione sale alle stelle nel finale – forse ancora di più nei loro rincorrersi a mò di parapiglia – quando la fanciulla dai lunghi capelli, anche lei in cerca di certezze ma ormai piegata dal destino, teneramente si rivolge a Vanja che cattivo non è mentre…” Che fare? Bisogna vivere! Noi vivremo, zio Vanja. Vivremo una lunga, lunga sequela di giorni , di interminabili sere. Sopporteremo pazientemente le prove che ci manderà la sorte. Faticheremo per gli altri, adesso e in vecchiaia, senza conoscere tregua. E quando verrà la nostra ora, moriremo con rassegnazione e là, oltre la tomba, diremo che abbiamo patito, pianto, sofferto amarezza.

Anche se non sono parole che certamente inneggiano alla vita, bisogna riconoscere nell’opera di Cechov – non è la più conosciuta – l’alta sottigliezza di questa infelicità che pervade tutto, con quel senso di decadenza opprimente, il tutto sotto la maestosa regia di Marco Bellocchio.

Carla Cavicchini

Cena medicea al Rotary

       UNA CENA MEDICEA

       al Grand Hotel Villa Medici

     E’ bastato l’inno di Mameli a far scattare tutti in piedi, soci ed ospiti del “Rotary Bisenzio” nella cena degli auguri del mese decembrino, mentre il presidente dr. Giuseppe Giordano impeccabile e professionale come di consueto, presentava i vari ospiti tra i quali il Questore di Pisa, il Presidente del Tribunale di Firenze, l’artista Antonio Manzi con gentile consorte, ed altri ancora. La serata, piacevolissima, ben si delineava tra un gustosissimo risotto giallo di buona zucca seguito da medaglione di vitello con tortino di patate alla crema. Pandoro e panettone infine celebravano il tutto mentre i giovani e.. belli – fanciulle da vero schianto – ! del “Rotar-act” giravano tra i tavoli per la abituale vendita di beneficenza ‘condita’ da regali di tutto rispetto!

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In clima cameratesco s’aggirava come sempre il tipo dai numeri ‘buoni’ (dicono se li si sia fatti dare dalla ‘Smorfia’) vincendo pacchetti e pacchettoni, seguivano le musiche alla consolle di Franco, quel Franco Boldrini del gruppo musicale “I Califfi’ che, bravissimo – prima ed ora -, riempiva di verve gli ampi saloni dell’Hotel Villa Medici. Questo invitava gli ospiti ad esibirsi sulle basi di particolari canzoni americane di grand’effetto tipo Boogie-wogie, ma anche ‘Besame Mucho’, ed altre ancora tra le quali la celeberrima ‘Luglio’ del fiorentino Riccardo Del Turco. E non è finita: nella raffinatezza di brani francesi, seguivano i revival di Abbronzatissima, Un granello di sabbia, Trottola, qualche twist, con finale di delicate note natalizie.

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Una degna conclusione infine era data dall’annuncio del prossimo ‘ 200° anniversario della Scuola Carabinieri‘, l’incontro avverrà nel prossimo mese di luglio, quindi il Presidente del Consiglio Comunale Eugenio Giani, dopo la degustazione d’una eccellente fetta ‘pandorata’, tra foto di rito, ricordava l’alto valore del Rotary Club Firenze Bisenzio.

E qui ci sembra piacevole ripercorrere qualche operato ‘rotariano’ tra cui: “Villa La Guerrina” in quel di Lastra a Signa, adesso struttura per gli anziani, il momento eno-gastronomico “Pranzo a Casa Sabia” e di quando “ il cor si riconforta”, la visita alla Biennale Internazionale dell’Antiquariato a Palazzo Corsini, la cerimonia del “Premio Columbus” nel Salone del ‘200 in Palazzo Vecchio, eppoi la cena all’interno del Mercato Centrale fiorentino.

In interclub col Rotary Club Valdelsa lo scorso ottobre si è svolta la visita al Museo Stibbert con, più tardi, sempre nel mese ottembrino, la visita del Governatore Gianfranco Pachetti presso il “Grand Hotel Villa Medici”. Seguiva la visita alle Cantine Antinori in interclub col Rotary Club Valdelsa e “Thanksgiving Day” in quel di Palagio Parte Guelfa con la Tuscan American Association e i “Lions Ponte Vecchio” alla presenza del console americano Sarah Morrison, momento del ‘Ringraziamento’ l’evento più importante negli Stati Uniti.

E non è finita, poiché ciò che va in beneficenza ed arricchisce ulteriormente il nostro patrimonio culturale troverà sempre nel “Rotary Club Firenze Bisenzio” un fedele paladino.

Carla Cavicchini

W la pappa al .. alla ribollita!

                            W la pappa al…

                                                       alla ribollita!

 Sarà buona ovunque, Italia, estero, ma come la fanno nella città dantesca, no signori miei, presso l’Osteria Giovanni di Giovanni Latini in Via del Moro al n. 22r, credetemi, non ha eguali!

Tal pietanza, che deriva dalla tipica zuppa di pane raffermo e verdure della Toscana, più che altro nella Bassa Val di Serchio e nella Piana di Pisa tra Firenze ed Arezzo, è definita sostanzialmente ‘povera’, di origine contadina: non a caso le contadinelle specie di venerdì – giorno santo –  ne cucinavano una gran quantità: veniva poi ‘ribollita’ in padella i giorni successivi in quanto la vera zuppa si riscalda due volte, altrimenti sarebbe una banalissima zuppa non gradevole come Dio comanda!

Stiamo parlando della ribollita, piatto gustosissimo che si scioglie in bocca  i cui ingredienti principali soni il cavolo nero ed i fagioli borlotti. Segreto: per rendere migliore la zuppa, il cavolo deve aver “preso tutto il ghiaccio”, insomma, passato attraverso varie gelate invernali – brinate – sì d’essere più gustoso grazie alla morbidezza delle foglie. E, con i segreti, arriva anche la curiosità, quella appunto che tal prelibatezza era conosciuta sin dal Medio Evo; le focacce date alla servitù, venivano bollite e ribollite, sino a diventar pappe gustosissime.

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Proprio ultimamente il Touring Club Italiano insieme a ‘Vetrina Toscana della Regione’ ha assegnato alla provincia Toscana il “Premio Touring dei Consoli della Toscana” riguardante un piatto della tradizione gastronomica di Firenze e provincia. E quindi rieccoci al gustosissimo piatto amato dai palati di tutto il mondo  per la bontà dei suoi ingredienti. Questo naturalmente ‘vale’ per chi ci mette tanta cura e tanto amore come ser Giovanni che incessante lavora notte e dì  per la gioia dei propri clienti nonché  affecionados!

Tra un bicchiere di vino e l’altro, nel caldo tepore di questo buon ristoro, viene ricordato   l’ingrediente di buona toscanità reso così prezioso dalla nostra agricoltura che, fortunatamente, abbonda nel nostro Stivale. L’assessore alla cultura Cristina Scaletti  parlava di ciò che comporta il nostro buon cibo e quindi il legame con il territorio, la tipicità, l’elemento distintivo per la nostra regione e non solo, e si soffermava  poi ulteriormente sulla competitività e identità di tali prelibatezze, rendendo tutto questo un grande valore aggiunto. Perché quando: “dici ribollita, dici Firenzeeeee!”

Parole riprese anche da Billi, assessore al Turismo della Provincia di Firenze, capace anch’egli di segnalare le eccellenze della nostra terra madre: “E’ inevitabile menzionare i nostri punti di forza che orgogliosamente si fondano sulla nostra variegata offerta turistica, dal nostro patrimonio turistico a questo “mangiare genuino e sano”, con doveroso ringraziamento a “Vetrina Toscana” ed a tutte le altre iniziative in merito che ci contraddistinguono per la nostra tipicità.

E allora  ricordiamoci  quel bellissimo motto di saggezza popolare che recita: “chi no sa mangiare, non sa nemmeno vivere!”

 

Carla Cavicchini

 

tutto teatro

                                   TUTTO TEATRO

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E’ sempre  con la ‘T’ maiuscola l’ottimo lavoro che presentano i tipi de:” Il teatro delle sfide”, capaci anche stavolta di farci sorridere, ridere, tanto ! E commuovere, nella consueta rappresentazione teatrale in quel di Bientina, paesino del ‘pisese’ come dicono gli sbruffoni fiorentini , inghiottendo la loro bravura ed il sottile filo umoristico conduttore che li accompagna sempre…o quasi ! I primi son tizi che parlano di miracoli (che hanno visto la Madonna, per caso? ) qual omaggio a San Tommaso, agli increduli,  ai pigri e scettici.  E quindi rieccoli a gettarci in faccia…- si, quando vogliono son birichini –  la polvere del palcoscenico  coi loro 28  spettacoli  tutti diversi per più di 65 serate con sette prime nazionali delle quali quattro prodotte dal teatro stesso, in un poutpourrì che abbraccia il comico, la lirica, musica d’autore, sino alla nuova drammaturgia.

Insomma, se non son matti, non li vogliamo, ah, ah!

“Siamo tutte un po’ befane.” No, per carità, non voglio offendere nessuno, anche se in realtà la mattina quando ci alziamo siamo tutte un po’ ‘befanotte’; stavolta parliamo delle attrici Lisetta Luchini ed Adelaide Vitolo  capaci di proporci tal spettacolo proprio lunedì 6 gennaio alle 17 e  poi alle 21,30. Ci racconteranno di questa figura affascinante, misteriosa, sdentata, con la gobba sul naso bitorzolato, dispettosa e generosa eppur sempre donna! Un viaggio di queste due cant-attrici  che analizzeranno il costume con l’evoluzione della donna-befana e viceversa, in un gioco satirico e romantico che…volerà per Bientina ‘sbefanando’ le bigotte che osserveranno col naso all’insù!

Eccoci all’ 11 gennaio con “Era la nostra casasensibile piece teatrale che racconta d’una coppia, marito e moglie di mezza età che si ritrovano a far i conti coi sogni infranti e rancori accumunati…capita! ove il lavoro è primo attore e soprattutto  operato significativo della propria individualità. Sentiamo odore di Bergman, grande Ingmar che…che è da vedere con tutte le ventate nuove che concluderanno tal spettacolo.

Seguirà “La’Otta” domenica 12 gennaio  con La Brigata dei Dottori, istituzione nazionale del teatro vernacolare. Trattasi di un fumettone comico con la pettegola, gli amori e amorazzi, le ‘letìate’ visto che è  recitato in pisano, bone donne e fiaschi d vini per colorar le gote. La trama è quella del reddito misero assai e delle trovate! pé arzarlo!

Venerdì 17 – non porta male! – sabato 18 e domenica 19 tutto di gennaio, il grande Andrea Kaemmerle con Riccardo Goretti e Adelaide Vitolo calcheranno il suolo teatrale per:  Zona Torrida, testo comico, sagace, che fa piàgne e ride interrogando la propria coscienza. Monni, il grande Carlo, scenderà dall’alto per essere ben presente allontanandoci dai ruffiani e vili che operano nella nostra vita. Uno spettacolo che ci farà bene vederlo e… come “Luci della ribalta” ci rimarrà impresso a vita!

Insomma, vi abbiamo incuriosito? E allora proseguiamo col 25 gennaio per Principessa, mondo di blog, social network, ed altre diavolerie che fanno incontrare due galassie: genitori e figli  capaci di trovar punto d’incontro.

Il 26 gennaio sarà la volta de L’Italiana in Algeri”. Guardate gente che è un’opera lirica di Rossini. Troppo forte, di cosa son capaci le donne,… specialmente Antonietta Frapolli  furba, seduttrice, ammaliatrice  e…grande ingannatrice. Di uomini! Ah,ah.

Sabato 1 febbraio  e domenica successiva eccoci a : “Ulisse e le sue donne”  che, proprio quest’ultime, non lo vogliono! Che se ne  stia sulla sua zattera  e…se qualcuno gli vuol dare un po’ di lana da tessere… Venerdì 7 febbraio arriva  Disguido’n Dio – pazziiiinteri- in quanto clown, fantasisti, mimi, trasformisti, illusionisti  e che altro ancora? Con  una lei che non fa l’assistente, che non si fa’ ‘segare’ ma che s’impone e invita tutti a far altrettanto. Da seguire!

Da non perdere: sabato 8 febbraio quell’Alberto Severi gran giornalista di Rai 3 farà l’attore per: “Da dottor Jekill a Mr. Hide”. Insomma, racconterà la  vita sua, – si presume ! –  quella d’uomo duplice, anche quella di  mezzobusto drammaturgo fiorentino, rovistando teatralmente una sorta di collana di perle con condimento vario, folgorante ed assai bruciante, per momenti di puro cabaret.

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Mi viene in mente ancora Monni che diceva ‘cabarètte’. Mah, e, tornando a Severi, mi raccomando, non bevete la pozione che vi offrirà, altrimenti interverrà “La Wanda Gastricadirettamente  da Torre del Lago per farvi sputar fuori tutto quel fuoco che Severi vorrà farvi ingoiare!!!!

Proseguiamo con “ I Marinati 43”  qual viaggio nella grande letteratura del mare il 13, 14, 15 e 16 febbraio. Roba puzzosa, di porto di mare, fatta di puttane (tempi in cui c’erano meno male! Pochi i trans! ) ma anche balere e   ghetti maleodoranti che il Mediterraneo nasconde in ogni porto.

Venerdì 21 febbraio, si balla! Ci sarà: “Tango x 3” , viaggio tra la ‘milonga’ tra suggestioni intime, ritmi serrati e vento di passione. Insomma, roba dai peggio locali che…Bientina accoglie!

Katia Beni. Bravissima, unica, esilarante come lo champagne! Verrà sabato  22 febbraio  e domenica 23 con: “Tutto sotto il tetto.” Spettacolo rocambolesco su come metter su casa con tutto l’andirivieni attorno. Consiglio. Bed e Brekfast. Permanente.  a Vita.

E’ lui, quello della Premiata Ditta, si, Roberto Ciufoli, calvo e ben  lucidato che sabato 1 marzo e domenica successiva proporrà: La libertà è un colpo di tacco. ( possibilmente non a spillo….) Il comico metterà passione e libertà, ‘futebol’ e tristezza, o malinconia tra bossa nova e ballate eleganti che alzeranno il pubblico…in volo.

Siamo momentaneamente assenti” è per venerdì 7 marzo. Etica ed economia si scontreranno: a voi il finale.

L’otto marzo  ( finalmente senza l’isteria donnesca)! Sinfonico Honolulu presenterà tal orchestra italiana: rivivrà  pop e rock con nel mezzo canzoni ’60 e ’70 per accontentare la pluralità come sempre  seduta sulle poltroncine del bel teatrino bientinese.

Roba da segnarsi con tutti quei santi intorno. Sabato 15 marzo è la volta de: “L’asta del Santo ove il pubblico avrà la fortuna di assistere al duro percorso di santificazione dell’uomo solo dinnanzi a voi . Previsti miracoli via ‘live’  per questo gruppo cult assolutamente imperdibile  che si muove in gran raffinatezza e modi fulminei.

Domenica 16 marzo arriverà: “L’ uomo e il pelo “ Chi è nato  per primo? “Gli omini” – son quelli che recitano – lo domanderanno ai più curiosi forse suscitando curiosità a mille  per i ciuffi di peli che c’hanno accolto al momento della luce. Prima ancora però dell’ostetrica ‘taglia-pelo’!

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Bella scoperta!” Un titolo che solo Anna Meacci poteva fare e proporre sabato 22 marzo domenica successiva. Interrogherà sui perché della vita. Dal pomodoro alla lavatrice e ritorno. Lei è così. Da non perdere questa grande fan di Jimmy Fontana. Suo amatissimo guru.

Sabato 29 marzo e domenica subito per: “Mi chiamo Chiberto” arrivano  “I Bartolini” – sono i teatranti , che faranno  Rocio e Chilberto.  Soli, timidi, appassionati, tuffati nel loro mondo poetico con una chiave di lettura  così intensa, prenderanno giovani, giovincelli e maturotti.

Andrea Kaemmerle firma “ Come conquistare le donne” venerdi 4 aprile nonché sabato e domenica.  Sulla terra piovono un fantasma ed un diavolo per sedurre…l’è tutto un dire…la donna. Tra cose assurde e dissacranti, la piece kaemmerliana , aprirà sprazzi di luce in questo povero mondo tra qualche ridicolezza ( ben voluta )! e giochi altamente goliardici.  Ah…la femme!

Signori e signore,  turatevi il naso, ah, ah, arrivano le petonzole, insomma le ‘puzzette’ se preferite! Saranno anche simpatiche quelle de: “L’elefante scurreggione” previste per domenica 6 aprile, però stavolta profumate  o ben disinfettate  da tanta ‘varechina’ se preferite!  Il nostro animale, da piccolo,  non se faceva un problema, anche se tali ‘preeee’ spettinavano leoni facendo poi svenire scimmie e scimpanzè. Da grande…in casa,  i condomini non erano poi così tolleranti e quindi idea: perché non scorreggiare ( quando ce vòle ce vòle) ! dentro i palloni. Come per magia i palloncelli si coloravano e profumavano  e i bambini correvano a frotte per comprarli.  E’ pertanto uno spettacolo sui valori della tolleranza ed amicizia accettando e far accettare i propri difetti che tutti noi conserviamo. Sul palco ci saranno attori e pupazzi.

Finale. Degno d’un re. Il re è Alessandro Benvenuti capace di creare ad hoc “Un comico fatto di sangue” che porterà venerdì e sabato 12 aprile. Si parla d’una famiglia molto scomposta in una Italia ancor più scomposta con la bussola finita a mare. Tra l’alternarsi di prosa e comicità Benvenuti sorprenderà per tal drammi proposti in maniera esemplare e con  gran purezza.

Pardòn. L’ultimo spettacolo è quello del 25 aprile. “Dialoghi tra il signor G e la Resistenza”. Avete già capito che c’è di mezzo Gaber e che l’unione tra teatro e musica  ben si sposa per raccontar passato e presente. Un momento emozionante  fatto di tante personalità artistiche e  culturali che insieme, formano una forza immane.

E, ricordate gente, che l’arte è una cosa seria!

 

info: 320 – 36.67.354 – 328- 06.25.881

www.guasconeteatro.it

www.terzostudio.it

Carla Cavicchini