Là il cielo è seeempre più blu!

                                                                              Bolzano  ospite al Baglioni

      Un bel colore smeraldo che ti invita al relax mentre la splendida e frastagliata architettura urbana ti sorride. Cosa scegli? Entrambe, siamo a Bolzano! Chiamata comunemente la “porta delle Dolomiti”, la città, cuore pulsante dell’Alto Adige, gode di grande cultura in quanto le lingue si mescolano: qui trovi non solo l’italiano, ma anche la lingua tedesca ed il ladino. Girando non smetti mai di osservare gli eleganti edifici – i giovani ne vanno matti nel loro turismo lento e soft – il barocco imperante in cui trova posto anche il contemporaneo, le grandi piste ciclabili, il meraviglioso duomo gotico, i caratteristici archi tardo-gotici e quelli a tutto sesto. E come non menzionare il delizioso mercatino natalizio il cui nome originale è ‘Christkndlmarrkt’ – mercatino di Gesù Bambino – che da sempre richiama una gran moltitudine di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

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bolzano    Bozei è tutto questo in un girotondo d’arte, musica, laghi, strade del vino, teatri e splendidi castelli nella conca bolzanina che chiede d’essere visitata, magari assistendo al “Jazz Festival” “Bolzano Danza”,Bolzano Festival Bozen” ed altri concerti ancora, in un clima estivo di grande panoramica musicale. Piacevolissimo poi il fatto d’andare in treno in Val Venosta , prenotare la bicicletta e ritornare poi con la ‘dueruote’ ammirando i tanti altipiani e funivie, poi volgere lo sguardo in alto verso le guglie rosate dolomitiche. I più indomiti possono poi diventare scoiattolini grazie alle palestre di roccia esistenti, in momenti di grande amicizia dove l’ospite si mescola con tanti altri, abbattendo luoghi comuni tipicamente turistici. Da questo la nomea di cittadina d’Europa e non solo!

    Goethe, nel suo “Viaggio in Italia”, aveva decantato tanta maestosità, menzionando persino Piazza delle Erbe già allora sede di un pittoresco mercato di primizie di frutta e verdura alle quali, nel tempo, si sono aggiunti fiori ed altre prelibatezze tipiche.

     Il gusto è ben appagato dai piatti di tradizione locale quali i canederli ripieni – alle rape rosse fanno impazzire, ma anche tuffati nel brodo stimolano l’acquolina –, il salame di cervo con tutte quelle miriadi di salsine – gustosissima quella al rafano piccantina – nonché lo spatzle di spinaci…roba da fauci! Nei deliziosi ristoranti e trattorie dalle stufe in maiolica, nonché antiche scale di pietra. Onore ai gaudenti che approfitteranno delle settimane gastronomiche tematiche “Autunno in festa” dal 12 ottobre al 12 novembre.

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    Ecco il primo cittadino bolzanino che si sofferma sul fatto che anche gli altoatesini amano la Toscana per la dolcezza ondulatoria delle colline e l’arte che si respira a pieni polmoni, ricordando che banchieri e mercanti toscani – siamo nel periodo mediceo – operavano a Bolzano, sottolineando la grande tradizione passata, in un clima di vari secoli addietro ma di grande autenticità. Chi s’incammina verso il Museo Mercantile, già sede della Camera di Commercio e del Magistrato mercantile, sentirà dire che fu istituito nel 1635 dall’arciduchessa Claudia de’ Medici per risolvere i contenziosi tra mercanti di varie località.

    Altra cosa positiva è il fatto che negli ultimi quindici anni non si è mai verificato un calo turistico; con onore viene sottolineato che la bolzanina è la terza provincia più visitata dopo Roma e Venezia grazie ai pacchetti promozionali – con la ‘Bolzano Bozen Card diventi quasi bolzanino – , vengono sempre offerti per un buon rapporto qualità-prezzo. A breve, percorrendo l’autostrada, sarà aperta la terza corsia dinamica per snellire ed incanalare meglio il traffico.

    Bleu. Bleu e rosa. Colori che incantano di continuo stagliandosi nell’immensità del cielo. Vitale ed accogliente, Bolzano ha la caratteristica d’essere in una conca riparata dai venti e soleggiata per l’intero arco della giornata e dell’anno. L’aria balsamica s’incontra col profumo dei boschi e piante mediterranee che lascia posto a palme, oleandri, cipressi e cedri, spaziando nella raffinata ‘corniche’ di salutari vigneti che ben si sposano con l’architettura urbana. Perchè è chiamata anche la città dei vini? Perchè lì viene prodotta l’uva schiava per il ‘Magdalener’, assieme all’altro gioiello enologico, il ‘Lagrein’, vitigno autoctono particolarissimo che fornisce lo scuro ‘Dunkel’ e il delicato rosato ‘Kretzer’. Gli affecionados non debbono perdere assolutamente la manifestazione “Calici di Stelle” di venerdì 8 agosto, quale omaggio al nettare di Bacco. Sacro e profano. Ci piace. Attizza. Attizza ricordare la ‘Porticina del vino ‘ affacciata su piazza Walther dove per esclusiva concessione dell’autorità ‘il cibo degli Dei’ veniva venduto.

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    Abbiamo accennato prima ai castelli: Castel Roncolo è uno stupendo maniero arroccato su un’altura porfirica prezioso anche per i suoi affreschi: molti, di letteratura medievale. Qui Pasolini girò “Il Decameron”; per gli amatori è ghiotta l’occasione fino al 2 novembre di vedere la mostra “Re Artù la tavola rotonda e il maniero illustrato”. Praticamente una ricostruzione del viaggio della leggenda arturiana dalla Cornovaglia al Tirolo. Doveroso tuttavia segnalare Castel Mareccio, Castel Firmiano posto su uno spuntone dove l’interesse per gli amanti della montagna ed alpinismo verrà soddisfatto. Non a caso è stato progettato da Reinhold Messner e grazie a “La montagna incantata” è il centro museale dei sei musei di Messner dislocati in regione. Castel Flavon gode del detto: “vecchie mura, nuove esperienze”. Perchè? Può essere un motivo per chiederlo a quelli del posto…che dite? I musei – ricco cuore culturale – sono tutti da visitare, ci soffermeremo un istante al Museo Archeologico dell’Alto Adige, dimora dell’Uomo venuto dal ghiaccio, Otzi, in cui sono esposti i suoi resti assieme al corredo e indumenti ritrovati per puro caso nel 1991, presso il giogo di Tisa in val Senales. Una scoperta unica, eccezionale, che ha consentito ricerche sul periodo in cui ha vissuto: già, 5.300 anni fa!

    Una cosa carina: i baciati dalla fortuna grazie alla cartolina per la visita dei singoli castelli potranno vincere un fine settimana gratis per due persone a Bolzano, 10 tessere Card, zainetti colmi di cultura e vini d’alta qualità.

    Le gite culturali accompagnate, che si snodano dal 12 giugno sino al 25 settembre, sono di gran rilievo tra santuari, aziende agricole, chiese parrocchiali, escursioni montane e caseifici, per scoprire i segreti della lavorazione del latte e produzione di formaggio: immancabile la Gita di Ferragosto in Valposchiavo dal 15 al 17 di tal mese agostano. Chi è assetato d’arte può andare al “Tesoro del Duomo” che custodisce le più ricche raccolte di arredi sacri di età barocca dell’area tirolese. Splendida la cesellata oreficeria del XVIII secolo.

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    Che dire ancora di questi luoghi d’enorme patrimonio artistico che vanno dal romanico, alla scuola bolzanese di influsso giottesco, sino al leggiadro gotico. Il centro raccoglie un intreccio di colorate storie, che durante lo shopping la voglia di comprare i variopinti costumi tirolesi è altissima, che non ti stanchi mai di guardare le antiche mura a guardia della città, che è la città d’incontro per l’alta tecnologia di complessi raffinati che ospitano convegni internazionali, che i suoi colli lussureggianti sono idilliaci e che, a forza di girare, la sapienza ti porta ad essere un piccolo Einstein!

    Alt. Parliamo dell’archeologia dei ghiacciai. E’ ovvio pensare a tutti quei reperti emersi dal ghiaccio che ci parlano del ‘lontano’: cosa spinse gli esseri umani ad andare sui ghiacciai nel corso dei secoli? La neve e il ghiaccio congelano oggetti, storie e destini che, oggi, lo scioglimento dei ghiacciai ci restituisce a distanza di millenni.

   ‘Otzi’ ha aperto la pista.

Informazioni:

Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano

Piazza Walther Platz 8 – 39100 – Bolzano – Bozen

telef. 0471 – 307.040 fax: 0471 – 980.300

e-mail: marketing@bolzano-bozen.it

www.bolzano-bozen.it

                                                                      Carla Cavicchini

                                                                      www.paomaplica.it

                                                                      e-mail: cavicchini@tin.it

 

                                       STUPORE SVIZZERO

Vedi uno stambecco sulla punta più alta del mondo.. e dici: respiro! altro che Valda. La Svizzera non smette mai di stupirci con i suoi panorami idilliaci e le  sue vallate  che  si prestano anche all’essere più pigro del mondo, e lo invogliano a darsi una mossa e…salire! Per le ferrate il posto è l’ideale, tenendo ben impresso che i mezzi di trasporto sono perlopiù ecologici e che…”non c’è posto per le automobili!”

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Quindi da non perdere assolutamente  l’appuntamento per i 25 anni di “Swiss Pass”, quando, appunto, la ferrovia retica celebra il suo anniversario, in quegli scenari incantevoli dove le Alpi diventano protagoniste. E se è tempo di Mondiali di calcio pensiamo anche alla trasparenza dei laghi elvetici, da solcare in battello lasciandoci andare al piacevole ondeggiamento delle acque. Proprio quest’anno  lo “Swiss Travel System” festeggia il 25° compleanno dello Swiss Pass e, grazie al biglietto “all in one”, è un piacere  – non solo economico – ‘scarrozzare’  su treni ed autobus,  sulla cui puntualità non si discute proprio!

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Chi cerca l’aria frizzante, con una offerta imperdibile sino al 23 dicembre di quest’anno, può raggiungere la magnificenza di otto vette svizzere con circolazione a monte ed a valle, calcando terre magiche quali Allalin nel Vallese dove, dopo aver preso la funivia, si cambia mezzo salendo a bordo della funicolare più alta del mondo. A Brienzer Rothorn nell’Oberland Bernese, è possibile accomodarsi su carrozze storiche trainate da una locomotiva a vapore, mentre a Cardada nel ticinese, si praticano escursioni varie e tour in mountain bike. Corvatsch gode di neve garantita in quello spettacolare carosello sciistico  che soddisfa tutti i maniaci dello sport. Montagna più alta del comprensorio dello sci dell’Alta Engadina, fa parte del gruppo del Bernina; dista solamente otto km. da St. Moritz.

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E se da lontano Niesen nell’ Oberland Bernese,  nei pressi  del  lago di Thun, ricorda una perfetta piramide, Rochers – de Naye – nel Vaud, si raccomanda per l’alta rocciosità: prendi la cremagliera, ammiri boschi, prati e rocce e, in cima, vero e proprio paradiso delle marmotte, ti trovi nella magia d’una altura di 2.045 metri  mentre le Alpi svizzere e francesi ti sorridono.

Santis, che si trova nella Svizzera Orientale, è imperdibile. Dalla Foresta Nera ai Grigioni, dalle alpi Glaronesi e bernesi ai Vosgi, è tutto un panorama mozzafiato. Stanserhorn, presso il lago di Lucerna, unisce la tradizione e la modernità grazie a quella storica funivia che supera i cento anni, andando su, sempre più su, verso la CabriO – Bahn, prima funivia open air al mondo.

Da tempo immemorabile la ferrovia retica  viaggia nei ‘Grigioni’, cantone  d’eccellenza per la sua superficie. I suoi treni panoramici, Bernina Express, nato in Italia e considerato “la Ferrari dei treni alpini”  e Glacier Express, sono polo d’eccellenza capaci di snodarsi come serpenti attraverso opere architettoniche uniche, percorrendo viadotti e  gallerie elicoidali: non a caso dal 2008 queste sono considerate zone del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, nel mezzo d’un un capolavoro d’alta ingegneria ferroviaria.

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Piace molto quel treno “Bernina Express” rosso lacca così piacevole da osservare, tanto che ricorda i trenini della ‘Lego’ tutti  ciuff, ciuffff, che  ci riportano all’infanzia. Sali e scopri il modo più avvincente di scoprire le Alpi in un percorso ove natura e cultura si fondono armoniosamente. Per i più temerari, è come andare sulle montagne russe quando il treno fiammante parte da Alpnachstad, verso la cima del Pilatus, ed è piacevole sapere che proprio quest’anno la ferrovia a cremagliera più ripida nel mondo compie la bellezza di 125 anni. Prima ancora, l’amato mezzo – siamo nel giugno del 1889 –  ‘sbuffava’ non poco, in quanto spinto dal vapore, poi il passo verso l’elettrificazione.  Attualmente per  superare i 4.618 metri di lunghezza sino alla vetta Pilatus, impiega  poco meno di mezz’ora. Vale la pena, eccome se vale la pena, per ammirare scorci mozzafiato sul Lago dei Quattro Cantoni e sulle Alpi della Svizzera Centrale.

Non tralasciate assolutamente a Bergun il Museo Ferroviario Albula, che prende il nome dall’omonima valle, dove  si trovano esposti i materiali della linea  ferroviaria  retica che, attraversando i Grigioni, ha unito  genti e culture. Il visitatore può rendersi conto di come funziona una locomotiva di oltre mezzo secolo fa,  la famosa ‘407 ‘  detta  “il coccodrillo”. Oggi si presenta in una nuova veste dotata di un simulatore di guida così che i visitatori possono condurre la locomotiva virtualmente lungo la valle dell’Albula, con l’ausilio dell’interruttore e della leva originali. I dettagli raccontano quante e quali difficoltà sono state superate dagli ingegneri ferroviari che hanno partecipato alla costruzione di una simile opera corredata da fitte gallerie che si aprono su valli scoscese. Il museo offre inoltre  visite guidate in varie lingue e prenotazioni per gruppi di visitatori.

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4 giugno. Una data da segnare in quanto la Pilatus Bahn festeggia l’anniversario con un bellissimo festival ‘open’air e tutta una serie di eventi che sarebbe proprio un peccato perderli: se volete saperne di più basta andare sul sito: www.pilatus.ch.

Stiamo parlando di viaggi avventurosi, per lo più su carrozze panoramiche  e in stile Belle Epoque e, se vi attirano pirati, tesori e bottini di buon peso, a Engelberg, i piccoli avventurieri riceveranno una vera cassa del tesoro. Le famiglie sono avvisate, un consiglio; andate su: www.zentralbahn.ch

A questo punto avrete capito che la  Svizzera è tutta binari da gustare perchè no? con una bella tavoletta cioccolatosa delle loro Alpi. Il Cervino, sua maestà, è  simbolo d’una montagna che è anche italiana. E allora tutti in sella verso questa galleria a cielo aperto!

 

Info: www. Rhb.ch

081- 288.65.65 – railservice@rhb.ch;

ferrovia retica – Simon Rageth – telef. 081 – 288.64.06, mail: s.rageth@rhb.ch

Carla Cavicchini   –   www.paomaplica.it  –  cavicchini@tin.it

                                          COME TU MI VUOI

                                                                              mille e una notte

     Metti una sera a cena, no…metti una mattina, anche l’alba – perchè no? – quando la luce irradia il mondo e, proprio in quei momenti, vengon fuori le idee migliori, pensando a quant’è bella la nostra bella Italia ‘fatta’ di tanto buon gusto e pura artigianalità, che l’estero ci invidia. E’ al St.Regis Florence Hotel di Firenze che “la grande bellezza” ha dialogato con i suoi spettatori in un girotondo estremamente raffinato, attraverso ‘quadri’ ove il calcio si è reso protagonista con le sue scarpette cioccolatose e il pallone, dolcissimo pure lui, con gli inserti color panna di buona cioccolata bianca. C’è poi la data storica del ‘4 luglio’ molto cerimoniosa ed elegante, consapevole della propria importanza. Cammina ed ecco che trovi il mondo delle carte, e poi quello della buona musica con tante chiavi di violino, ed ancora la ‘disco-music’ posta in incantevoli tinte rosa-fuxia e poi ancora…, prima di sederci a pranzo nel volo dell’ “Air lines” a scoperchiare quegli ovali pieni di buon cibo, val la pena di soffermarsi verso la moda, quella ‘alta’ che tutto il mondo ci chiede, rifinita di quei magici accessori che illuminano la figura. Se ti sposti finisci a Hollywood, già, quello vero con l’Oscar che ti accoglie e ti fa sentire una star al centro dell’attenzione mentre la Monroe ammicca in tutta la sua magnificenza dal tavolo scrupolosamente apparecchiato. E non è finita, altri quadri attendono – 18 per l’esattezza – molti dei quali avvolti in un gioco di specchi e cristalli sinuosi mentre Diabolik, in tuta inguainata rigorosamente ‘black’, guarda l’amata Eva in quel di Clerkville studiando il prossimo colpo. Parlano le immagini, con Ginko sulle difensive, il ‘wroom’ della potente auto con gli occhi malefici ‘del male’ che hanno sempre incantato la signorina Kant…e tutte noi lettrici.

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Per i cultori del giallo ecco James, James Bond, nel cui spazio raffinatissimo si possono osservare i ‘plateau’ bianchi spruzzati di nero, con lui, l’agente 007, in bella vista col suo bello sguardo assassino. Ti giri e… una pistola d’oro avvinghiata da collier tutto strass ti osserva invitandoti a premere il grilletto.

Eh sì, James è sempre James e, mentre fantastichi d’essere la sua ‘bond-girl’, arrivano le 12 donne dell’azienda volutamente in ‘rosa’, per prenotarsi mentre l’atletica fanciulla di colore fa il doppio salto all’indietro sbaragliando tutte. Lascia trasparire l’accento squisitamente francese e…chissà se verrà presa proprio lei per il sequel di ‘Goldfinger’ o “Dalla Russia con amore”.

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Sogni? No, no è la realtà che l’Affresco Events Group’ presenta con ‘Chich celebration’, grazie a Carolina Santarelli bella e dinamica imprenditrice, ricca d’una creatività smisurata, che una ne fa e cento ne pensa. Oggi qua…domani là, sempre col trolley appresso, la sua azienda fondata nel 1993 collabora con marchi tra i più prestigiosi del mondo quali Citroen, l’Oreal’, Guess, Renault, Estèè Lauder, Longines ed altri ancora, creando eventi a forte impatto emozionale a supporto di convalidate strategie di comunicazione. E lei, assieme al suo brillante staff così’ meticoloso e pieno di creatività, ha già rivolto l’interesse all’estero ‘catturando’ marchi prestigiosissimi quali Chanel e Jaeger Le Coultre.

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C’è tanto glamour nelle sue installazioni artistiche ed il cibo, così di moda in questi tempi, viene sapientemente abbinato al tema dell’allestimento. Lo scorso periodo natalizio ha strabiliato tutti grazie ai suoi personaggi-schiaccianoci, mentre lei, serenamente, osserva che gli allestimenti – e noi aggiungiamo sorprendenti – vengono realizzati grazie alla manualità dell’artigianato fiorentino che tramuta la sua fantasia in vere e proprie creazioni da sogno. La sua forza lavoro è data da tutta una equipe efficientissima composta da designer, sarte, pasticceri, fabbri, chef, tappezzieri, fioristi scenografi, falegnami che realizzano le sue idee ed estro creativo, cose da ‘mille e una notte’ !

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Buona parte di questo è visitabile sul sito: www.affresco.it – mail: info@affresco.it – phone: 055- 24.77.835 presso: Via de’ Benci n. 24 – Firenze.

E…come recita uno spot di questi giorni “lasciamo la nostalgia abbandonandoci all’energia”. Propongo a noi donne – l’altra metà del cielo – di farci anestetizzare ben bene dal ‘pentothal’ e, al risveglio, divenute tutte ‘Eve’ mentre il marito sbigottito ci scruta: “Diabolik, mon amour…!”

Carla Cavicchini – www.paomaplica.it – cavicchini@tin.it

       “CHE CENA STASERA!”

   All’ Hotel Baglioni di FirenzeOLYMPUS DIGITAL CAMERA OLYMPUS DIGITAL CAMERA

    Un galà vero e proprio nella stupenda Terrazza Brunelleschi dell’Hotel Baglioni, è quello che si è tenuto per i“Premio a tavola”, rassegna enogastronomica dedicata al buon cibo.. nonché al culto di bacco. Prima di salire sul garden roof dello stupendo hotel posto nel cuore di Firenze, a tre passi della stazione, veniva offerto un raffinato aperitivo alle numerosissime presenze italiane ed estere in quanto il Baglioni, da sempre, è meta preferita per turisti italiani e di altre nazionalità. Buonissimi e croccanti gli antipasti preparati dagli chef più famosi e conosciuti anche in tivù – da segnalare la presenza di Filippo La Mantia -, mentre giungevano prelibatezze uniche quale manioca croccante con baccalà mantecato e poi ancora guacamole e paprika affumicata sotto la regia dello chef Andrea Berton.

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 Daniele Zennaro, col suo bel grembiulone, offriva una varietà diversa del buon baccalà – ancora più mantecato e dal sapore inebriante – seguiva Marco Stabile colla sua Bruschetta al Grana Padano Dop, con cavolo nero e olio del Consorzio Toscano Igp.

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   Giancarlo Morelli: unico mentre porgeva Tuorlo d’ovo confit tiepido affumicato, insalatina di quinoa, amaranto e riso soffiato, con tartare di salmerino e le sue uova.

  Eccoci al mitico Filippo La Mantia, bellissimo cuoco siciliano che deliziava con la zuppetta di cous cous di Alce nero con la bottarga di tonno, lime e centrifugato di sedano.

   Infine Rosanna Marziale stuzzicava i palati con la buonissima Maritata con grana padano Dop all’olio del Consorzio Toscano Igp.

  E questo solo per assaggiare! Nell’ora di cena, durante la visione della magnifica Firenze by night, Richard Leimer con grande gioia di tutti i commensali, faceva servire panzerotti di agnello, patate e timo del Pastificio Canuti in salsa di capperi, acciughe e lime, crema di grana padano Dop. Da leccarsi i baffi per la tagliata di manzo St. George selezione Jolanda de Colò con riduzione di Chianti ( Colli Fiorentini Docg ris. Vigna La Quercia 08 Castelvecchio) , cipolla rossa al sale e passatina di fave e timo.

  I dessert più tardi si scioglievano letteralmente in bocca col Pur & Sour – con cioccolato Sambirano 72% Domori di Luca Mannoni, mentre Franco Aliberti terminava la notte altamente godereccia con In the clouds con copertura Bianco Domori.

  Quanto a vini bevande e distillati, è giusto menzionare la selezione di spumanti Metodo Classico a cura dell’istituto Trentodoc quali Abate nero, Altemasi, Balter, Borgo dei Passeri, Cantina Aldeno, etc. Più che ottimi i Chianti Montalbano Docg, Chianti Colli Fiuorentini Docgs, Vin Santo del Chianti Rufina. Eppoi il Rosè di Montemaggio, la birra Menabrea, i vari tè giapponesi cui il Rooibos, e le dissetanti acque Capsula blu, capsula verde e capsula rossa. Graditissimi dopo pasto Mandarino Liquore, Amaro Sibilla, Varnelli Anice Secco, il Distillati d’Uva, l’Hennessy Cognac VS e tanti altri distillati che prontamente i camerieri servivano.

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  Si, proprio una bella cena ed un ottimo incontro sotto la guida rigidissima eppur d’estremo gusto del Sales & Marketing Manager Mario Morello, capace anche stavolta di preparare un incontro decisamente “coi fiocchi” all’ Hotel Baglioni.

Carla Cavicchini

www.paomaplica.it

cavicchini@tin.it

OLYMPUS DIGITAL CAMERAINCONTRO CON LA GUARDIA DI FINANZA

AL LIONS CLUB FIRENZE STIBBERT

     Service a Fabio Cerquetani per il suo ruolo d’onore del corpo nella Guardia di Finanza di Firenze

      Coraggio, forza, senso del dovere e sprezzo della paura. Questo in sintesi il messaggio lanciato dal Comandante Regionale Toscana della Guardia di Finanza dott. Giuseppe Vicanolo, nel corso della bella serata organizzata dal Lions Club Firenze Stibbert in quel di Palazzo Borghese. Il graditissimo ospite non mancava di ricordare che la Guardia di Finanza, nata nel 1840, è un corpo militare con più di 2000 presenze in Toscana – viene fatta anche vigilanza in mare – a tutti noto è l’impegno nei confronti della sicurezza economica e prevenzione per un più efficiente controllo nell’utilità effettiva della spesa pubblica, con tutela delle entrate e gettito finanziario nel solco della spending review .OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Facciamo anche incontri sulla “cultura della legalità” per le scolaresche – proseguiva – ad oggi abbiamo incontrato più di 7000 ragazzi, ed è sempre nostro fermo impegno ricordare loro i principi della Costituzione, norme fondamentali in tema di sicurezza, salute, istruzione, diritto del lavoro ed altro ancora, qual valori prioritari che ogni cittadino deve possedere.”

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Dare in base alla propria ricchezza”. E’ un principio etico che tutti noi dovremmo aver impresso nella nostra mente per una forma d’alta solidarietà territoriale, in quanto l’impegno per la spesa pubblica è quello d’essere imparziale: nei nostri vasti compiti, anche di polizia economica, ci occupiamo di infiltrazioni mafiose, e proprio la nostra regione non è stata immune dall’influenza di cosche mafiose provenienti da Sicilia, Campania e Calabria, capaci d’operare illegalmente con tanto di ‘prestanome’ nelle loro fila. Quanto al nostro operato per la tutela del mercato con tutti i rischi della contraffazione, molti sono i sequestri, oltre ad essere forme di frodo sono anche veri e propri attentati alla salute. Tanto per portare un esempio, nella bigiotteria sequestrata spesso vengono trovati metalli pesanti quali anche il nichel, con rischi non indifferenti a cui il cittadino può andare incontro”.

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La mentalità italiana è difficile da cambiare, è troppo ancorata alle tradizioni – terminava – pertanto è nostro compito essere sempre molto vigili con scelte rapide e concrete, nonché ‘stare col fiato al collo’ in situazioni d’emergenza: la scelta di colpire il patrimonio è improntata alla concretezza, sapendo tuttavia che poi incassare necessita spesso di una notevole mole di tempo.”

Quanto alla delicata situazione dei suicidi degli impresari dovuta alla grave crisi economica che si respira… è una sconfitta anche per noi . In merito la legge prevede agevolazioni quali la rateizzazione dei pagamenti, anche se purtroppo esiste la situazione dei “ricchi e felici” che profittano di tali situazioni. Che dire! Sono pienamente consapevole che le tasse opprimono tutti noi; non nascondo che le aliquote andrebbero abbassate in quanto le spese dei disonesti le pagano gli altri e quindi ognuno di noi !”

Seguivano più tardi dai soci lions e gentili ospiti scrosci di applausi nei confronti del relatore, con il riconoscimento da parte di Maria Luisa Casa, in qualità di Presidente del Lions Club Firenze Stibbert, del Service dedicato ad un membro della Guardia di Finanza – seduto tra l’altro alla tavola di presidenza – l’allora tenente Fabio Cerquetani che nell’adempimento del proprio dovere, durante una operazione di servizio, subiva un gravissimo infortunio a causa del quale transitava nel ruolo d’onore del Corpo.

Carla Cavicchini

                                    CARTIER…la storia infinita

        Il lusso? Dopo.  Prima c’è lo stile, poi l’eleganza – meglio se di portamento – e…il resto vien da sé! Siamo a colloquio con Bruno Moinard, valente architetto e interior design che da molti anni lavora per la maison Cartier, nota e prestigiosissima casa orafa famosa in tutto il mondo…”preziosa come un gioiello”. Eccoci a colloquio con colui che cura gli interni delle varie gioiellerie, che ne fa un vero e proprio concetto estetico, colui che è sempre di corsa e che degli aeroporti ne ha fatto quasi la sua seconda casa: “Si, viaggio moltissimo, ed i miei spostamenti sono sempre molto rapidi. D’altronde…c’est la vie! Le boutique Cartier sono, e continuano, per me ad essere una grande avventura in quanto ognuna di loro conserva la propria storia. E’ più d’un decennio che me ne occupo…hanno un simbolo che è un’atmosfera vera e propria, e la visibilità di tale maison regala una sensazione unica: praticamente è come vedere uno stupendo hotel estremamente caloroso ed accogliente assieme ai toni bronzei molto raffinati che accolgono piacevolmente la clientela.”

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E del simbolo, questa pantera sensualissima cosa dice?

E’ quello che contraddistingue la maggior parte dei negozi in tutto il mondo…segno distintivo che si trova anche a “Place Vèndome”, direi che è l’anima della casa.”

Concordo. Concordo poiché parliamo d’un animale bello, raffinato eppur selvaggio, capace , nonostante il suo scatto felino, di divenir preda di milioni di donne che giungono a identificarsi con tale ‘fiera’ , forti e sicure nella loro trasgressione. Perché… è bello mordere la vita.

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Cercher la femme? No…è la ‘femme’ che cerca Cartier!

Riprendo l’intervista anche se più che altro è una conversazione in quanto questo signore di consolidata reputazione, mette completamente a proprio agio il suo interlocutore, tra tazze di tè e sorrisi contagiosi.

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Ogni nazione ha la sua bellezza: c’è qualche capitale che l’ha coinvolta maggiormente?

Mah…è’ difficile dirlo, parliamo di più di trecentoquaranta negozi di lusso sparsi in ogni angolo del pianeta. Location estremamente curate e raffinate che affascinano moltissimo i cultori di tale marchio.”

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    A livello economico questo non è un momento felicissimo per le vendite in generale…

Si, si, sono perfettamente d’accordo con lei e rispondo che il nostro è un brand di alto, altissimo livello che ci permette di continuare ad operare nel modo a noi consueto: quello della non ostentazione in estrema raffinatezza. Con tutto ciò mi permetto di osservare il profondo rispetto per chi è in posizione di svantaggio sperando prima possibile che l’economia riprenda quella ‘curva’ positiva che aveva anni addietro.”

Non posso che apprezzare la profonda umanità di questo signore mentre mi offre un pasticcino: noto il bel volto volitivo e la gestualità estremamente disinvolta nel suo completo scuro, ‘rotto’ da camicia immacolata e bella cravatta ‘tinta’ nelle varie note di bleu.

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Lei è una persona che mette molta enfasi in ciò che dice, sembra proprio innamorato del suo lavoro.

Oh ouiii….ho una liaison perfetta con Cartier e tutta la sua equipe. E mi trovo anche molto bene con le varie figure che si occupano di sviluppare i prodotti nelle varie divisioni all’interno delle boutique. Il mio motto è quello di non smettere di sognare… ben vengano la nascita di nuove idee, incontri stimolanti…mi reputo una persona estremamente creativa, lavoro anche su altri progetti quali anche il pianoforte perché la musica è arte nobile. Non è sempre facile capire cosa vuole un cliente, ma pian piano si arriva sempre all’intesa . E creda, il budget arriva ad essere un fattore secondario: quando c’è dialogo, buona comunicazione in merito, automaticamente il resto vien da sé: la professionalità è un buon biglietto da visita.

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Qui a Milano – prosegue – nello splendido palazzo in Via Montenapoleone, aperto da non molto tempo, abbiamo sviluppato un “concetto chiave” quale punto di partenza per un ulteriore armonico sviluppo: la boutique si snoda su quattro piani. Il lusso è percepito sin dall’entrata, ogni cosa è stata attentamente vagliata ed è piacevole osservare la bella scala assieme all’ascensore, progettato anch’esso in maniera minuziosa. Mi preme farle osservare che è basilare lavorare con un buon team per risultati più che eccellenti: questa è la mia filosofia che esporto ovunque e non solamente nel ‘quadrilatero’ della moda.”

Ha detto palazzo?

Si, è uno splendido palazzo dell’ 800 vincolato, pertanto sono stati rispettati i canoni estetici quali quelli del giallo milanese per la facciata, con le persiane grigio azzurro. E, a proposito di colori, negli interni ogni spazio ne ha uno diverso dall’altro, eppur capace di esprimersi in perfetta sintonia.”

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Una persona minuziosa come lei quanto tempo ha impiegato per realizzare tutto questo?

Un anno e mezzo…si, e – adesso sorride mostrando i bei denti madreperla – non le nascondo che al mondo esistono persone che apprezzano e …poi copiano!”

Diciamo che questo fa parte del gioco, non credo che ciò sia un fattore così negativo…evidentemente la stoffa c’è!

Bruno Moinard annuisce e sorridendo: c’est plus facile...”

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Prosegue osservando …” amo molto soffermarmi sui dettagli e qui, in questa città della moda – Milano ho voluto mettere molto legno, materiale vivo, poroso, accostato ai tratti distintivi qual appunto i profili bronzei. E’ giusto però creare un buon maquillage, e quindi è stata fonte di soddisfazione per me accendere anche altri colori tutti ben amalgamati ed in sintonia tra loro, con molte note beige sì da ‘legare’ tutto armoniosamente. Nei vari saloni esiste la gioielleria ed anche l’alta gioielleria e nei piani è possibile osservare l’alta orologeria maschile e femminile, nonché il sofisticato mondo del ‘bridal’ dedicato agli anelli di fidanzamento e solitari; il terzo piano, la “sala vip” oro e rouge, accoglie la clientela nell’adiacente stupenda terrazza panoramica. Adesso, se permette…”

Ha un volo che l’attende…o forse l’amata matita per imprimere ciò che gli è venuto in mente…

Si, è stato un piacere conversare, lei è una donna curiosa, non mancheranno ulteriori contatti. Arrivederci.

Bruno Moinard parte più veloce della luce: luce che lui modella prontamente per quella punta di diamante che risponde al nome di Cartier.

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       Carla Cavicchini