UN BORGO DI STELLE

                                           Quando il sapere si fonda coi sapori

 

Un borgo dove il medioevo ti tramanda tutto il suo fascino, e mentre cammini ti sembra di scorgere Lancillotto e sogni d’esser la damigella che porta via in groppa al suo cavallo.

Tutto questo ha un nome: Castelfalfi .

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Un complesso bellissimo e ‘nuovo’ – è stato tutto ristrutturato proprio da poco …. – con  meravigliosa e lussureggiante tenuta d’oltre 11 kilometri quadrati – per intenderci supera in estensione tre volte il Principato di Monaco -. Fiore all’occhiello è quel meraviglioso  campo da golf  con 27 buche, in assoluto il più grande della Toscana, eppoi i suoi ‘sapori’ gastronomici  elargiti dalla trattoria “Il Rosmarino” per gusti sopraffini, e “La Rocca di Castelfalfi”, spazioso ristorante gourment e bistrot toscano, degno di servire la vasta clientela con una cucina classica abbinata però a tecniche finemente ricercate. Ecco, nel borgo, i vari negozietti quali l’erboristeria, la parafarmacia, quello che vende  buon caffè,  altri ancora, eppoi l’olio e  l’immancabile vino.

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Questo ne  è il regno. Grazie ai 9000 olivi e 23 ettari di vigne, ecco il saporitissimo  liquido d’oro  extra-vergine, con la magnificenza dei ‘rossi’ quali il Rosso Toscano IGT San Piero, il Chianti DOCG Cerchiaia, il Poggionero IGT Toscana. Il castello, di buona impronta medicea coi ripidi scaloni antichi lasciati com’erano, è  cinto da un lussureggiante parco pur non autoctono – non mancano gli specchiati laghetti che regalano “verde e luminosità in gran quantità” e, se osservi attentamente, ti godi le Apuane ed anche..  il mare. In questo angolo di Toscana  non  trovi solamente fascino, ma anche cultura e luoghi zeppi d’arte: Firenze, Siena, Pisa, tutte le zone del volterrano e poi San Gimignano  con le sue torri e la Certaldo ‘boccaccesca’, son tutti ad un tiro di schioppo….vale la pena di visitarle. Giusto?

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Un languorino sale mentre ci viene incontro il noto chef   ‘ Michele Rinaldi. E’ un bel ragazzo che spiega  le passioni di chi si siede a tavola. “Il pesce, sì, evidentemente “viene bene” e quindi ce n’è gran richiesta, poi le carni saporitamente cotte e ben speziate e…una bella signora dello staff di Castelfalfi, osserva che colui che ama la cioccolata, quella buona!!!, si butta a capofitto sulla “torta-divina” dalla bontà veramente sopraffina!

Ti giri e, in quest’angolo Valdelsano nonché della Valdera, non puoi che bearti della miriade di cipressi tutti rigorosamente in fila, assieme a qualche bel pino marittimo che spunta di tanto in tanto nella macchia mediterranea.

Da un vecchio essiccatoio di tabacco della tenuta è sorto uno splendido hotel di 31 camere. La particolare caratteristica delle travi al soffitto coi vecchi mattoni anneriti dall’usura, è stato uno dei tratti distintivi dell’ambiente sì da conservarne calore ed ospitalità per i suoi clienti, chiaramente con tutti i comfort che impone la vita odierna.

Le varie sale meeting messe a disposizioni per convegni ed altro, sono luminosissime e molto funzionali con tutti quei divani e poltrone creati ad hoc, per la comodità di chi siede. A breve, probabilmente prima dell’estate 2016, nascerà un nuovo albergo – resort vicino alla vallata dei cipressi con tanto d’apposita deviazione del traffico stradale, per garantire maggior tranquillità agli ospiti. “Le richieste non mancano proprio – ci  spiegano durante la visita e quindi è doveroso soddisfare ogni esigenza. Deliziosa lì accanto la cappella della famiglia   Biondi – Santi: tra poco, viste le numerosissime richieste pervenute, sarà possibile anche sposarsi nella splendida tenuta  anche se,  attualmente,  i matrimoni civili vengono già celebrati. Ti sposti pochi metri e noti i curatissimi appartamenti – attualmente ne hanno venduti 37 –  per chi vuol vivere comodamente… a casa sua! Le varie soluzioni interne, diversificate, permettono un ampio uso dei locali; accanto si trovano 18 Casali già disponibili per la vendita  o per l’affitto, ristrutturati secondo i desideri degli acquirenti.

Nello scorso luglio durante il consueto concerto di Bocelli  – il tenore dall’86 all’89 aveva già suonato al borgo di Castelfalfi – Placido Domingo ha avuto l’onore ed il piacere di soggiornare in questa ‘fetta’ paradisiaca e, l’entusiasmo è stato così alto, da ‘postare’ su face-book tutte le sue impressioni. Impressioni ben raccolte da centinaia di commenti arrivati da ogni parte del mondo! Non solo. La location oltre ad essere stata dimora per il reality “La Fattoria”, si prestò egregiamente anche per Benigni ed il suo ‘Pinocchio’ durante le varie scene della celebre  favola collodiana.

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‘ Toscana Resort Castelfalfi ‘ non può non avere un apposito spazio wellnees , come dice il nome stesso,  per ogni sorta di massaggio al corpo e viso – eccezionale lo scrub nonché le pietre laviche poste sulla colonna vertebrale –  con palestra interna e macchinari mirati per la scultura del proprio corpo. Sauna e bagno turco completano il tutto.

 

L’appuntamento è per domenica prossima con Vinitaly e…mentre salutiamo osserviamo che non lontano trovi pure “la piccola Gerusalemme” di San Vivaldo. Che dite? E’ Forse il caso di parlarne la prossima volta?

 

Info:  Sales:    0571 – 890170 – realestate@castelfalfi.it

Hotel – 0571 – 891000 – reservation@la-tabaccaia.it

Golf –    0571 – 890200  – golf@castelfalfi.it

 

 

Carla Cavicchini

    mail: cavicchini@tin.it

 

 

 

 

                            Un Castello di…vino!

    Nonostante l’assenza di fate e fantasmi l’imponente castello medievale di Vincigliata, con tutti i suoi rivoli di tornanti, ha accolto piacevolmente i numerosissimi ospiti per la consueta “Festa della Vendemmia”. Massiccia la presenza straniera e non solo, capace di degustare dei buoni ‘rossi’ accompagnati da fumanti schiacciatine.

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   Prima ancora della sontuosa cena, piacevolissimo salire quegli scaloni in pietra per assaporare luoghi ricchi di suggestione, nonché angoli più reconditi che ben si prestavano ai click delle macchine fotografiche. D’obbligo la ‘puntatina’ dagli esperti dietro ai banconi mentre offrivano nei sinuosi flutè: “Questo “Casa Matta” è solamente Sangiovese in purezza corposo, mentre ‘Soffocone’ ha l’80% di Sangiovese e 20% di ‘Colorino’ e Canaiolo’.

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Vedo che son tutti ‘rouge’…

Come Dio comanda! Adatti dunque per carni rosse ed altro buon cibo toscano. Vede questa bottiglia? Si chiama “Le cicali “ed è un Chianti, mentre ‘Canaiolo’ prende il nome dal vitigno . Le faccio degustare questo: Uhmmm.

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Prosegue mentre sono tutta presa dagli effluvi di questo nettare degli Dei. ‘Colore’! Già, si chiama ‘Colore’ e non le dico il prezzo: è tutto ‘fatto’ da tre terzi: uno di Sangiovese, l’altro di Colorino e l’altro terzo di Canaiolo. La nostra tenuta di Vincigliata intorno al castello va verso i sei ettari…non è una vigna grande ma il brand della zona è il fiore all’occhiello. Ci sono inoltre altri appezzamenti che vanno da qui al Chianti. Contenta?

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Quasi. Mi parli del mercato.

Un buon 80% è destinato agli Stati Uniti, seguono Giappone, Norvegia e dopo l’Europa; la Svizzera e poi gli italiani. Ah..i norvegesi, giusto! Ne vanno matti, non solo del buon bere ma anche delle colline che circondano questa fetta di Toscana”.

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  Ecco che la curiosità prende ancora il sopravvento mentre all’enologo Luigi Temperini chiediamo com’è che si degusta tale bevanda:“ innanzi tutto deve giocare la disinvoltura e, mentre il calice è appena inclinato, è fondamentale prenderlo “da sotto” dal ‘gambo’ oppure dal ‘piede’, per non scaldare la coppa. Si annusa e si gira in maniera non troppo energica, in modo che l’ossigeno vada sotto il vino. Cin Cin.

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  E’ il momento della cena. L’enorme braciere incendia tutta l’aria di Vincigliata. Qualche signora freddolosa si avvicina al sacro fuoco mentre il fochista, a torso nudo addetto alla cottura, invita cortesemente a farsi da parte. La carne allo spiedo ha bisogno di amore e cottura: è bene iniziare dai primi. Ottimi e sopraffini e, sopratutto, d’eccellente palato toscano! Ecco che il buon bere ha acceso quella sana fratellanza che accomuna le tante presenze a quei banchetti a forma di serpente. Di fronte a noi siedono due bei giovanotti: uno è israeliano e l’altro è napoletano. Entrambi vivono a Firenze e il bel ‘guagliò’, dallo spirito anarchico ed occhi trasparenti, all’occorrenza traduce simultaneamente in inglese verso l’amico. Ma il buon cibo incombe e quindi è tutto uno sparire nonché affaccendarsi verso tali succulenze. A meno che…non siano stati proprio loro i “fantasmi vincigliesi”…!

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   Insomma, proprio una bella serata, tanto che più tardi che se ti affacciavi dalle maestose terrazze godevi dell’ebbrezza brillantina di sentirti un re!

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it

 

                             TUTTI IN PIAZZA DELLA PASSERA

                                                   .. a fare un po’ di sana baldoria

Un sogno, oppure tanti sogni, che poco a poco si stanno avverando. Materiale c’è n’è in abbondanza, bisogna però fare un pensierino sui luoghi dismessi fiorentini sì da ricreare l’atmosfera culturale di prima,  anche perché  i buoni allievi ci sono, le eccellenze non mancano, gli artisti valenti esistono e…allora perché non sfruttare tutto ciò? Questi sono pensieri ‘rubati’ durante la consueta  conferenza settembrina e allora cominciamo da P.zza della Passera , luogo da tempo riqualificato grazie ad un buon arredo urbano fatto di panchine invitanti e stilizzate fioriere che rallegrano l’atmosfera, capace come una bella cintura di abbraccaire la bella piazzetta. Per non parlare poi della “Trattoria 4 Leoni” – mitico il titolare  Stefano Di Puccio & Company nel creare eventi  –  dove si mangia da Dio grazie ai piatti tipici fiorentini e non solo, ‘sfornati’ già in tarda mattinata, sino a…beh, non sarà notte fonda ma quasi!

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Ma torniamo a prima, a tutte quelle belle cose propositive che vengono lanciate proprio in questo angolo d’Oltrarno visto che stavolta è la XIV° edizione di tale rassegna – settembre in Piazza della Passera -, culminata stavolta dal primo festival di poesia e performance curato da Rosaria Lo Russo. Dopo lo ‘Slam’ di ieri (giovedì 5 settembre) con impatto rumoroso tipo sonora sberla onomatopeica dei fumetti , della serie competizione che sta prendendo sempre più campo nel nostro paese quale performance di poesia sonora e vocale, con invito di critiche brillanti da parte del pubblico – praticamente  un’accesa gara di Poetry Slam dove i concorrenti si sono sfidati a suon di versi – , è la volta stasera di “Poesia in performance” con simpatiche liriche scandite da intermezzi musicali. Si parla di seri nonché affermati professionisti che coinvolgeranno grazie ai suoni di batteria, tastiere, basso e chitarra, il numeroso pubblico che puntualmente affronta  P.zza della Passera  ascoltando l’ottimo repertorio fra brani originali e omaggi ai grandi artisti afroamericani.

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Sabato 6 settembre tutti ad ascoltare il concerto Camcon, ritrovando la collaborazione tra due prestigiosissime istituzioni fiorentine, quali il Conservatorio Luigi Cherubini e il Cam – Centro Attività Musicali di Firenze – già sperimentate eccellentemente lo scorso anno. Alla piacevole musica ‘jazzistica’ seguiranno buone composizioni  musicali e di arrangiamento. Verso le 22.00 arriverà  ‘Curved Lights’, con sofisticati giochi elettronici che ben si adeguano all’evolversi quotidiano. Un momento in cui verranno poste le basi sulla interattività tra elettronica e strumenti acustici che dialogheranno con il ‘live’ dei musicisti. Un accenno? Bene, tra atmosfere ricche di suggestioni, si snoderà la Dj music, sino alla soundtrack music, passando per il jazz.  Eccoci alla tradizionale e attesissima Rificolona di domenica 7 settembre che chiuderà tutto in gran bellezza col “Gran ballo in piazza” per grandi e piccini, come insegna la tradizione ‘fiorentinaaaa’!!! Un modo dove di ogni genere ed epoca, che verrà curato da Tony Topazio con Fred Gramigna in consolle, alias il tecnico Fred, due dei più ‘scraniati’ e caratteristici personaggi del sabato mattina di Controradio.

Insomma gente, tutte eccellenze che in cambio non chiederanno nemmeno un cent, bensì solamente la puntualità delle ore 21.00.

Un doveroso ringraziamento va ai numerosi sponsor per l’organizzazione di tal evento, nonché al Comune di Firenze capace anche stavolta d’assegnare il consueto patrocinio.

 

Info: associazione.inpiazza@gmail.com – telef. 329 – 0058885

www. 4Leoni.com – facebook.com/piazzadellapassera

Carla Cavicchini

e-mail: cavicchini@tin.it

 

                            FESTA DEL 4 LUGLIO

     Ricordare o forse è meglio dire celebrare la Dichiarazione d’Indipendenza degli Stati Uniti d’America del 4 luglio del 1776, che suggella la separazione delle colonie americane dalla Gran Bretagna, è occasione per festeggiare tal giorno con picnic, concerti, riunioni di famiglia e di amici, ma soprattutto vivere il momento con tanta allegria e serenità. Questo è quanto è successo nei Giardini del Castello dell’Acciaolo in quel di Scandicci dove, per un momento, sembrava d’esser trasportati letteralmente in una bellissima campagna americana, contornati da una miriade di ragazze e ragazzi locali vestiti – perchè no? – di bandiera stellata, mentre operosamente e sorridenti, anche davanti al barbecue, allestivano il gran giorno. In realtà l’evento è stato voluto dall’Associazione Toscana-Usa sotto la guida dei suoi presidenti l’avv. Federico Frediani e l’avv. Andrea L. Davis, capaci di portare avanti in maniera più che egregia gli scopi dell’associazione che ben si legano a quelli nostrani, anzi toscani per l’esattezza! L’ambiente bello e febbrile, l’atmosfera per un attimo veniva poi ‘rotta’ dalla solennità dell’inno nazionale americano e italiano. L’avv. Davis leggeva poi gli aspetti giuridici e costituzionali della Dichiarazione d’Indipendenza, soffermandosi sui risvolti etici e umani, quali quelli del cuore e della natura, accompagnati dalle leggi, verità e giusti poteri, quali diritti inalienabili di ciascuno di noi in quanto ogni essere umano è uguale all’altro.

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Parlo di una libertà politica con speranza che diventi universale – terminava la signora Davis – e colgo il momento per ringraziare il Console, nonché il sindaco di Scandicci che ci ha dato l’opportunità di vivere questo bel momento”. Già, da poco è infatti avvenuto il passaggio di funzioni tra il precedente Console Sarah Morrison e l’attuale Consult Florence Mr.Scott A. Stenberg.

Frediani proseguiva, prendendo poi il microfono in maniera sempre estremamente gentile e con il suo consueto aspetto serafico – la serenità avvicina le persone – affermando che : “finalmente è arrivato il clima estivo, nell’aria c’è molta euforia anche perché le scuole stanno finendo e quindi è bello ritrovarsi in questo parco tra buon cibo e bella gioventù, pronta a dare il via a questo incontro capace puntualmente di rinnovarsi ogni anno”.

Eccoci a curiosare presso i vari stands, molti sono d’assistenza e di volontariato: più in la sale il fumo ben aromatizzato e speziato di carne e salsicce mentre bei ragazzoni corpulenti, dai tipici lineamenti d’oltre oceano con tanto di grembiuloni cinti alla vita, arrostiscono ciò che è di dovere mentre numerosi ospiti aspettano con l’acquolina in bocca. In un angolo, squisitamente verde, una bella signora bionda sorridente, l’artista ‘castellana’ Bruna Scali, poggia gli ultimi tocchi per rifinire le due tele raffiguranti il Presidente degli Stati Uniti Barak Obama e sempre Obama con la bellissima moglie Michelle. Tra i complimenti dei presenti che osservavano le opere, che saranno poi consegnate all’ambasciata di Roma, la Scali rispondeva: “dopo il ritratto al Papa e al Presidente del Consiglio Renzi, questo ritirato da lui personalmente, mi è sembrato doveroso rappresentare Obama in tale contesto di grande atmosfera americana.”

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E’ il momento del primo cittadino, il sindaco di Scandicci Alessandro Fallani che ricorda un tenero quadretto familiare americano mentre si accinge a salire sul palco col figlio in braccio, osserva che “il 4 luglio è l’inizio della democrazia in Occidente. Alexis de Tocqueville parlando di questa Carta come struttura politica da esercitare sulla società civile, sui costumi, sulle idee, sulla vita intellettuale, la presentava come modello da esportare in Europa, in un collegamento felice quale quello appunto avvenuto poi con l’epopea garibaldina. Sono contento che Scandicci cresca insieme anche ai numerosi studenti americani – terminava – nonché orgoglioso di vederli qui, di salutare il professore Robert dell’Università Harding qui a Scandicci, e di ringraziare tutti voi presenti sottolineando che la vera libertà è l’indipendenza dal bisogno. Quanto ai vari stand della solidarietà qui presenti, cito sentitamente anche l’ospedale Meyer quale vero e proprio punto d’eccellenza conosciuto in ogni parte d’Italia, e non solo.

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Giusto, come è bene ricordare che la nostra Toscana tutta è una vera e propria fucina d’eccellenze.

Carla Cavicchini

mail: cavicchini@tin.it

 

 

       LA GRANDE TERRAZZA

                                              dell’Hotel Baglioni

    “Toscana Arcobaleno d’estate un mondo di eventi”, è stato un felice momento capace di cogliere e toccare la nostra regione verso un ampio raggio d’azione tra cui il centro storico fiorentino e l’Hotel Baglioni. Nell’incantevole corniche della “Terrazza Brunelleschi” la protagonista è stata proprio “la grande bellezza” grazie ai suoi punti di forza quali moda, cibo biologico ed arte, visto che il Cupolone, da dietro, osservava con rispetto la buona maestria fiorentina. Perchè arcobaleno? Perchè proprio la raggiera sfumata e scintillante che via via appariva a mezza luna sul cotto fiorentino, stava a significare il grande sogno, tradotto poi in realtà dell’unicità squisitamente italiana del “saper fare”- con invito alle aziende che vorranno partecipare – capaci di rafforzare la qualità di vita delle nostre zone, esportandole nel mondo. Tutto ciò grazie anche al Baglioni qual patrimonio della città per l’attenta ricerca che da tempo svolge il Sales & Marketing Manager Mario Morello, fautore della nostra bella italianità tutta da apprezzare.

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Via libera più tardi verso le ottime degustazioni ‘bio’ – a proposito pare che anche Leonardo da Vinci rifiutava fermamente di mangiar carne e pesce – poste in deliziosi bicchierini di vetro, gustando farro, formaggi, cruditès, cous – cous, zuppe varie, nonché la sempre amatissima pappa al pomodoro con tanto di basilico, ben piccantina.

La mentalità delle persone sta cambiando – spiega Morello in estrema cordialità – in quanto sempre più vi è attenzione nei confronti del cibo. Mangiare in maniera genuina, fa bene al corpo ed alla mente e, vista anche l’attenzione che tutti poniamo verso la ‘linea‘, risulta piacevole gustare ‘tutto o quasi’ senza quei sensi di colpa che regolarmente ci assillano. Chiaramente nel ristorante adiacente, nel menù alla carta, è possibile ordinare ciò che l’ospite desidera, tra cui anche piatti più calorici.”

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L’evento svolto con tanto di taglio del nastro e voluto dalla Regione Toscana e da “La Nazione”, come spiegava il direttore del quotidiano Marcello Mancini, nasce con l’intento di incrementare maggiormente il turismo, con un occhio attento verso le eccellenze toscane, portatrici di grande qualità. Si può quindi parlare di un raffinatissimo cocktail “a ciel di luna” in cui gli ospiti accolti da un invito strettamente riservato, degustavano e brindavano in allegra compagnia, grazie anche alla collaborazione di “Fipe Firenze e Italia a Tavola”, assieme alla Confcommercio di Firenze. Si parla d’una soirèe di gran effetto poiché oltre all’esclusività di barman di fama nazionale ed internazionale, di Arata Fuchi ‘principe’ del sushi del “Kome restaurant”, di Richard Leimer executive chef del Baglioni, di Marco Stabile del ristorante “Ora d’Aria”, era possibile ammirare gli abiti con contorno di giusti accessori realizzati dagli studenti dello Ied di Firenze, nonché della città meneghina. Vincitori? Come no! Il programma previsto oltre a prevedere piccole mongolfiere di luce che inseguivano le atmosfere notturne, ha avuto modo di premiare la bellissima studentessa veronese Chiara Casaccio “frequentoil Liceo Classico, fare la stilista è la mia grande passione; amo molto gli abiti da sera e le giacche” e la barman Cinzia Ferro, voluta da “Italia a Tavola” titolare di “Estremadura Cafè art Cocktail bar” di Verbania. Una bella donna in divisa che, sorridendo, invitava a bere i suoi drinks di gran squisitezza.

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Numerose anche le personalità politiche: da segnalare la presenza di Eugenio Giani sempre molto cordiale e famoso per il suo essere profondo conoscitore della città gigliata, il presidente di Fipe Toscana Aldo Cursano, l’assessore regionale Sara Nocentini, il presidente di Confcommercio Jacopo De Ria, il direttore di Confcommercio Firenze Tiziano Tempestini, l’assessore all’Ambiente Alessia Bettini.

E “viva la leggerezza”, stile di vita che senz’altro si espanderà sempre più.

Carla Cavicchini

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     UN SOGNO SQUISITAMENTE SVIZZERO

    Posta nel cuore della Svizzera la splendida regione dello Jungfrau è considerata un vero e proprio paradiso, per chi ama respirare a pieni polmoni e fare sport all’aria aperta. Incastonata come un gioiello, gode del fatto d’essere in un’amena posizione, per chi cerca il relax a tuttotondo.

    Le maestose montagne dell’Eiger, Monch e Jungfrau, promettono vari impianti di risalita, kilometri e kilometri di tracciati escursionistici, percorsi per mountain bike, pareti naturali da arrampicata e, per i più temerari – non vi preoccupate, la passeggiata con l’orso non è prevista – , l’adrenalina sale alle stelle per chi ama parapendio, jumping, canyoning, river rafting, ed altri sport estremi.

    Questo posto magico che si trova nell’Oberland Bernese, pur non essendo di grandi dimensioni, ha la caratteristica di possedere un paesaggio unico e variato grazie anche ai laghi di Thun e Brienz, dove è possibile specchiarsi come facevano le regine, adiacente a maestosi ghiacciai e lo sgorgare lento dei ruscelli.

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    E’ bello sapere che tali Alpi svizzere Jungfrau – Aletsch zone decretate patrimonio mondiale dell’Unesco sono vicine col treno o l’automobile a Zurigo, Berna, Ginevra, Basilea: vere e proprie città da sogno, è un peccato non visitarle. In tema di ferrovie e cremagliere, la Jungfraubahn è considerata uno dei capolavori più straordinari dell’ingegneria ferroviaria internazionale, capace – grazie ai suoi snodi – d’arrivare sino alla stazione più alta d’Europa, lo Jungfraujoch, a 3454 metri sopra il livello del mare, permettendo di contemplare il grandioso panorama alpino. E’ così piacevole assaporare l’aria pura e frizzante del “plateau del ghiacciaio” durante le passeggiate sulla neve eterna, meravigliarsi di fronte alla terrazza panoramica della Sphinx, scoprire l’Alpine Sensation quale galleria evento capace d’illustrare la storia e la costruzione della Jungfraubahn, meravigliandosi poi di fronte a quell’incantato mondo del “Palazzo del ghiaccio” che custodisce sofisticate sculture a 30 metri sotto la superficie del ghiacciaio. Ne citiamo qualcuna? Pinguini, aquile, oggettistica per la casa ed anche eleganti anfore. Creato negli anni ’30, richiede una manutenzione continua poiché a causa del calore emanato dai visitatori, deve essere raffreddato a meno di tre gradi.

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    Haslital, zona vicina posta anch’essa nell’Oberland Bernese, è una piacevole destinazione per le famiglie al centro di un variegato paesaggio alpestre. Le vacanze fruibili tutto l’anno, vengono vissute in mezzo a grandi pascoli alpini, praterie soleggiate, cascate argentine, nonché vari impianti di risalita. Per i cultori della bici è l’ideale, scoprendo la regione nelle pieghe più nascoste e, quando fa più freddo, le mamme possono portare i loro bambini sulla pista dello Skihasliland ‘creata’ quasi appositamente per loro. Jungfrau e Haslital sono entrambe punto di partenza per numerose gite che portano a scenografiche destinazioni per quest’estate che si presenterà versatile in mezzo a spettacolari fioriture alpine e torrenti spumeggianti. Vere e proprie attrazioni per chi vuol dedicarsi alla vacanza del corpo o dello spirito, coprono la fascia d’età infantile sino alla più avanzata: interessante conoscere che molti cinesi e giapponesi sono degli abituèè in un crescendo annuale grazie all’immensità di tali luoghi, tra ponti sospesi e gole profonde.

    Il sorriso che accoglie i turisti è segno dell’alta ospitalità che si respira ovunque grazie ai numerosi alberghi per tutte le tasche, nonché chalet, appartamenti in legno, campeggi, ostelli e rifugi. Immancabili le coccole grazie a pause wellness altamente rigeneranti.

    Sciatori del calibro di Ghedina, Colò, Tomba, Thoeni, proprio qui hanno fatto sci da competizione e come non ricordare le ‘virate’ sinuosissime di Bond, l’agente James Bond che contribuì al successo mondiale di Schilthorn – Piz Gloria: la verginità della neve e i ‘salti’ acrobatici ben si prestarono per “Agente 007 al Servizio -segreto- di sua Maestà”.

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    Sapete che lo sci da competizione è nato a Murren? Arroccata su un costone roccioso alle falde dello Schilthorn, nel 1930 la Federazione Internazionale accettò definitivamente la discesa libera e lo slalom come nuove discipline. Questa cittadina posta tra le pieghe della Jungfrau Region, ai tempi delle due guerre mondiali, accolse non pochi internati. Si definiscono internati i militari o civili stranieri alloggiati in tempi di guerra in campi gestiti dall’esercito e, la venuta di tali profughi, costituì un nuovo capitolo nella storia del turismo. Dopo il 1943 circa 1000 italiani vi trovarono asilo, erano per lo più giovani intellettuali di sinistra provenienti da Milano e da Brescia; il campo era riservato esclusivamente a giovani ufficiali ‘italien’! Inizialmente la convivenza tra residenti e quest’ultimi non fu molto facile, tuttavia dopo pochissimo tempo, venne creata una sorta di “alleanza costruttiva” dando vita d una sorta di atelier culturale in cui sogni ed ambizioni di molti di loro presero vita.

    Oltre ai corsi speciali di lingua furono istituite le facoltà di Giurisprudenza, Letteratura ed Economia: tra i docenti si distinse Amintore Fanfani e, grazie alle forniture di libri garantite da biblioteche universitarie, si svilupparono incontri di grande interesse grazie a spettacoli teatrali e concerti vari che ospitavano anche turisti e la gente stessa del posto. Proprio a Murren baldi giovanotti dal nome di Dino Risi, Giorgio Strehler, il regista Franco Brusati, fondarono un cineclub con scambi costruttivi anche da parte degli altri internati quali lo scrittore e giornalista Livio Garzanti ed il diplomatico Ugo Barzini. Altro nome poi diventato illustre, fu Zeno Colò che, a seguito d’una partecipazione sciistica segreta assieme ad altri compagni, fu soprannominato ‘Blitz’: praticamente fulmine!

    E’ doveroso a questo punto fare un tuffo all’indietro per raccontarvi che Dino Risi all’epoca medico-psicologo divenuto poi regista dopo la guerra, proprio in questa zona ove contribuì a renderla nota, prese moglie, sposando Claudia Mosca figlia del medico del villaggio e del campo d’epoca. Il periodo per lui trascorso fu talmente significativo che, per sua volontà testamentaria, alla sua morte avvenuta nel giugno del 2008 le ceneri furono sparse dalla famiglia sulle alture di Murren.

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    Eccoci ai giorni del 7 e 8 giugno quando appunto la regione dello Jungfrau invita gli investigatori accaniti a partecipare ad un’appassionante caccia all’assassino. Quel corpo morto dai grandi scarponi trovato nell’erba…Un thriller, seppur in versione pseudo-live che scova tra le radure ai piedi dei monti Eiger, Monch e Jungfrau. I partecipanti per tre giorni inseguiranno piste sospette sino a trovare il colpevole. Pronti? Ma ci sono anche altri eventi da non perdere quale quella del 27 luglio col suo “Festival svizzero in costume” a Mannlichen. In un via vai di spettacoli folcloristici, sarà dato ampio spazio anche ai lanci della bandiere e tradizionali giochi elvetici con le fruste. Il 17 agosto tre sessioni di gara verranno giuste giuste a misura di bikers esperti su notevoli dislivelli; quelli più brevi saranno invece per bambini e ragazzi. Dal 29 al 31 agosto, verrà salutata l’estate al suono di campane col 12° Raduno Federale dei Campanari ad Haslital. I “din, don, dan”, in rappresentanza dei vari cantoni della confederazione, porteranno l’omaggio al forte senso della tradizione, appartenenza e comune cultura di vita. Larga via il 12 e 13 settembre allo “Jungfrau Marathon”! Cos’è lo dice la parola stessa, un susseguirsi di camminate in un ambiente in continuo mutamento in un teatro di paesaggi da sogno. Non male il dislivello di 1.839 metri che divide Interlaken e il pianoro di Kleine Scheidegg.

    C’è posto anche per i più pigroni alla faccia di pendii e scoscese impressionanti. Questo quando l’aria diventa più mite con il cielo che si colora di spettacolari sfumature rosacee.

    Arriva la bontà. Roditori e non, il cartellone prevede il “Festival del formaggio” sulla Grobe Scheidegg, stupendo passo al confine tra la zona di Oberhasli e Grindelwald, gustandolo negli alpeggi estivi tra tradizioni di contadina svizzera, musica ed esposizioni locali. Perchè se l’estate finisce, la fame invece, non finisce mai!

    Anche se può essere prematuro parlare della stagione invernale, val la pena tuttavia di ricordare i 213 km.di piste battute, i sentieri già pronti per le passeggiate, nonché i tracciati per le slitte e piste da fondo per chi via via vuol fermarsi ad ammirare il cielo.

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    L’alta gastronomia è il fiore all’occhiello di tutto il comprensorio grazie alle ricette originali e tradizionali che ben si prestano al culto del cibo. Perchè il “buon mangiare” è arte pura! Le tavole ben imbandite accoglieranno sempre la tradizione della Fondue svizzera a base di formaggio, o fonduta cinese con carne cotta nel brodo. “Berner Plate” è un sostanzioso piatto unico a base di salsicce, crauti, fagioli e patate bollite. Eccoci alla gustosa eppur leggera ‘raclette’ da servire con fresche patatelle bollite con contorno di cetriolini e cipolline sotto aceto.

    ‘Rosti’ – sempre invitante – è il buon tortino di scaglie e potatoes saltate in padella, servito con salsiccette ben arrostite e salsa di cipolle. Con il ‘Chasbratel’ fai il pieno di calcio grazie all’eccellente formaggio arrostito sulla fiamma e spalmato sul pane integrale.

    La pausa dolce è data dal ‘Meiringen’, dessert a base di soffice albume d’uovo e servito con panna montata. E… se dici Lindt, cosa rispondere? CIOCCOLATA! Pura, gustosissima, da degustare nel negozio più alto del mondo posto sulla vetta d’Europa. E’ obbligatorio in un’atmosfera mozzafiato osservare il laboratorio originale Lindt capace d’offrire una panoramica sull’arte e passione dei Maitres Chocolatiers, mentre sarà offerta una boule Lindor da sciogliere languidamente sotto la lingua.

    E adesso concediamoci una bella pausa rilassante tra margherite ed alture idilliache sperando…non si mai! Che l’agente segreto ritorni per il sequel 007. Nuove ‘bond-girls’ in vista?

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articolo di Carla Cavicchini mail- cavicchini@tin sito:www.paomaplica.it