ANDREA VARANI: UNA VITA A COLPI DI CLICK

     Ci sono cose sopite sopite che, improvvisamente, scattano come una molla facendoci compiere radicali scelte di vita. Questo successe nella ‘testolina’ di Andrea Varani, raffinato fotografo autore di sensazionali e personalissime campagne pubblicitarie per Bulgari, Campari, Ermenegildo Zegna, Audi, Wella, American Express, Ballantyne’s, Cantieri Benetti, Louis Ferraud, Mercedes Benz, Panasonic, Vodafone, Laura Biagiotti e tante altre ancora. Non sono mancate inoltre – e continuano ad esserci – commissioni di prestigiosi lavori per le più importanti riviste di moda quali: Donna, Mondo Uomo, Vogue Gioiello, ed altre ancora, ove è possibile cogliere quella sensibilità unita all’arguzia di chi ‘vede’ oltre.

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Legatissimo alle buone radici toscane – viene da Empoli, cittadina del musicista Ferruccio Busoni – un bel po’ d’anni fa scelse di trasferirsi nella capitale meneghina poiché…

Per crescere professionalmente dovevo spostarmi, il massimo che potevo fare in provincia l’avevo già fatto; non era un discorso di ambizione, bensì di costruzione e quindi approdai a Milano quale buona piazza per i maniaci delle immagini. Roma è più adatta per il cinema…ci sono grandi agenzie pubblicitarie ma non dello stesso livello del Nord d’Italia ed allora fu inevitabile scegliere la meta ove c’era più fermento, un’aria maggiormente recettiva, anche se, personalmente, mi considero cittadino del mondo grazie ai numerosissimi viaggi che ho fatto in buona parte del globo e che continuo a fare.”

Ricordiamo quando a Empoli fece un omaggio a suo padre.

Sì, al Palazzo Ghibellino, e non certamente poco tempo fa! Questo in occasione del decennale della sua morte. Volli omaggiarlo con i bei ricordi di quando negli ultimi anni lavoravamo insieme, poiché anche lui fotografava seppur per hobby. Era un grande appassionato del Padule di Fucecchio, portava anche me quando ero bimbetto e…inconsapevolmente mi trasmise la passione. Ecco che la professione arrivò così…dovevo fare qualcosa, quindi poco a poco assorbii tutto questo e…”

Facendone tesoro.

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Ride. Non risponde. Talvolta appare enigmatico, scivoloso come una saponetta, per poi ritornare ad essere gentilissimo, cordiale ed accondiscendente. Lo sguardo è chiaro, acuto e fortemente introspettivo. Mentre cerco di ‘carpire’ il soggetto, ecco che mi si rivela ‘sciupafemmine‘ con quei modi ed espressioni malandrine, che tanto piacciono alle donne, nonostante la sua libertà sia l’aria.

Dal momento che “ho fotografato il soggetto” gli chiedo se per ‘cliccare’ ci voglia una buona predisposizione.

S’impara la tecnica, come tutte le cose…poi si può essere più o meno portati e, secondo me, è una cosa che nasce da dentro. Con mia padre ci scontravamo su questo in quanto lui era più teorico mentre io più pratico. Ritengo che il soggetto, il contenuto della foto, sia la cosa più importante e, nel mio caso, immagino tutto a tavolino, già ben costruito mentalmente. Amo la pulizia dell’immagine – da brava strega mi è apparso Giorgio Armani: che ci sia un collegamento? – un modo asettico di lavorare senza trascurare l’anima dei ritratti che poi è la loro bellezza. Le macchine d’oggigiorno non sono difficili, qualsiasi culo di bottiglia fa’ la foto. Inizialmente ero contrario al digitale, il negativo conserva il proprio fascino, dopo però capisci l’immediatezza della cosa, la molteplicità delle funzioni, ed il notevole abbattimento dei costi.”

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Bianco/nero, colore…

Il primo ti fa immaginare, lascia spazio alla fantasia, l’altro ti consegna un documento finito. Come si impara? Con tanta, tanta pratica, gira e rigira, le cose fondamentali sono poche: è basilare amare ogni espressione creativa.”

Modelle, fotomodelle, specialmente le star, di fronte all’obbiettivo fanno le divine?

– Pausa – Si prende una pausa mentre gira il cucchiaino nella tazza da tè. Un sorso bollente e con la calda, suadente voce…

No, no, no! Sono persone normalissime. Non amo condizionarle, tutt’altro, bensì cogliere il loro modo unico di essere.”

Unico fa’ pensare. Tutti noi possediamo…il nostro modo unico…di essere. Decisamente.

Amo le cose vere, il resto viene da solo. Mi chiamano per valorizzare il bello, l’aspetto della persona, chiaramente se il soggetto mi piace sono facilitato. La modella di grido sa posare, con le non professioniste il rapporto va instaurato. E se le interessa, le dico che ho fotografato anche molti politici.”

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Dei politici sicuramente non aprirà bocca, la cosa, si può ben capire. Tornando alle fanciulle di prima, di Naomi Campbell ne dicono delle belle…

Beh…effettivamente ha il suo bel caratterino ed è ben viziata, tuttavia rivestire certi ruoli fa parte dell’immagine, dello star-system.”

Dunque i ‘cattivi’ hanno più personalità!

Eccolo che ridacchia. Alza un occhio. Sembra un monello beffardo colto colle mani sulla marmellata. In realtà ha la profondità di un tunnel che racconta molto con le semplici espressioni.

Proseguo un po’ cattivella.

Milano da bere…e poi quei milanesi così freddini…

Mah…non più di tanto! Ho coltivato e continuo a coltivare rapporti d’amicizia vera. Inizialmente l’impatto, l’architettura della città non mi fece impazzire, ma quando provai quella vita così frenetica, con quel dopocena così diverso da noi…è chiaro che ti adegui volentieri. Però amo muovermi di continuo, esplorare, guardare altrove: una città che adoro è Monaco.”

Già. Anche se dalla teutonica Germania va incontro alla calda e sensuale Spagna, sino a sconfinare in India qual luogo di contemplazione, sacralità, misticismo. Ma è insaziabile e, come un navigatore instancabile, ‘tocca’ la colorata Cina, apprezzando più tardi la raffinatezza stilistica del Giappone, ed il Messico. Nuvole comprese. Ma la Toscana è nel cuore: più d’una volta l’hanno visto al ‘Winegar’ – noto bar empolese – in compagnia degli storici amici. Di uno di loro, un certo Franco – il cognome non lo metto per privacy – ultimamente ha detto che nella città natìa, si frequentavano da ragazzi.

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E quindi vien fuori che sono…mah, diciamo maturi assai!

Qualche altro ricordo di giovincello…

Come no! Quell’insegnante che mi rimandò a storia! Se trovo Alberto Pozzolini…meglio per lui se scappa!” Ride di gusto alzando gli occhi: pietruzze taglienti che s’affacciano nell’acqua marina. Seguono lampi luciferini. Chi è costui? Un angelo… demone?

Prosegue osservando che…

Questa cosa m’è rimasta sul gozzo, ricordo che facevamo teatro sino a notte fonda, mi piaceva e poi…mi arrivò quella bella sorpresina. Un occhietto di riguardo sarebbe stato gradito! Beh…acqua passata, tutto sommato fu un’esperienza che mi dette tanto, tantissimo, anche se la polvere del palcoscenico non faceva per me.”

Come mai?

Avevo poca potenza nella voce. Tutto qua.”

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Andrea Varani si è riscattato: uno sguardo, un pensiero fulmineo, la delicata sapienza di tocco metallico.

Questa è la vita, questo è il mondo.

Carla Cavicchini

mail: cavicchini@tin.it

                  TOUR FOR YOU,

                                           squisitamente svizzero!

   Se nell’Ottocento nobili e buona borghesia si spostavano per i loro tour europei, stavolta, alle soglie del terzo millennio, la storia si ripete in quanto sono sempre meno i turisti che si accontentano di una sola ‘tappa’, tant’è la loro voglia di viaggiare e viaggiare ancora, senza porre fini alla loro sete di cultura. Eccoci al Grand Tour of Switzerland che permette di conoscere il paese elvetico in un unico itinerario di ben 1.600 chilometri: la ‘Route’ 66 squisitamente svizzera! Seduti sui comodi trasporti pubblici, si può scegliere tra gli otto percorsi combinati tra cui anche il Glacier Express e la Golden Pass line, senza tralasciare che tutto l’itinerario è percorribile con lo Swiss Travel Pass, unico biglietto dai vantaggi sorprendenti.

   download (2)Più di 1.600 chilometri di tragitto favoloso attraverso quattro regioni linguistiche, cinque passi alpini di cui undici Patrimoni Unesco e due biosfere: tutto ciò lungo 22 laghi dove si possono trovare ‘serpentine’ che ti raccontano il monumento architettonico svizzero. E allora via! Sulle ripide cremagliere coloratissime come il fuoco che quasi ‘arrampicano’ le montagne! Man mano che ci spostiamo troveremo ‘gole’ selvagge, acque smeraldine con pause altamente educative, della serie “Cultura con vista” nella regione del lago di Ginevra con lo spettacolare Chateau de Prangins.

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  HEIDI…….HEIDI, corriamo a Bundner Hersschaft, patria di questa eroina-orfanella così ‘ legata alla vita, e poi verso la FATA VERDE! Nossignori, non ci sono né streghe, né gnomi, né folletti, solamente un curativo elisir a base di vermut, erbe, anice. Chissà perché un tempo era proibito!!! Ma adesso lecchiamoci i baffi, il languorino viene con l’Emmentaler e i suoi buchi in quanto i caseifici svelano i segreti del formaggio. Dicono che “Topo Gigio” sia un frequentatore delle zone! Iniziamo da Basilea, Ginevra e Chiasso, per poi ritrovarsi a Mendrisio e il Monte San Giorgio, patrimonio Unesco per i giacimenti fossili. Ginevra è semplicemente ‘magnificat’ col suo lungolago e boutique d’alta eccellenza, mentre Basilea è adatta per chi vuole respirare cultura a pieni polmoni! Corri, corri, eccoci alla Tremola che si inerpica come una trottola, antica strada di valico del Passo del San Gottardo, capolavoro d’inizio Novecento, eppoi eccoci al Passo della Furka dove sporgendoti ammiri il ghiacciaio del Rodano. Spettacolare quando viene costeggiato il Lago di Lucerna da Greppen a Gersau attraverso i vari villaggi ai piedi del Monte Rigi.

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   Imperdibili le favolose offerte a Vitznau sul lago di Lucerna dove l’Hotel Flora Alpina accoglie i visitatori, come del resto viene fatto a Warth, vicino al lago di Costanza per un bellissimo pernottamento nella Certosa di Ittingen, monastero certosino del XIII secolo. Stesso trattamento a Pontresina allo Sporthotel e poi via ancora verso vigneti sino a Friburgo, splendida cittadina del Medio Evo, sino ad addentrarsi nella Gruyere degustando l’omonimo formaggio. Qui le offerte sono ancora più sorprendenti, tra pernottamenti con colazioni, degustazioni di buonissimi dolci, visite a castelli e case signorili – tutto incluso – si arriva al prezzo a persona, in camera doppia, di 95 euro con validità sino al 31 dicembre 2015.

Musée de Môtiers - alambic caché

Musée de Môtiers – alambic caché

  Da lasciarsi inoltre rapire dalle gite fluviali capaci di offrirci scorci panoramici di unica suggestione. La tratta di Sciaffusa e Kreuzlingen, considerata giustamente una delle più belle d’Europa grazie a paesini pittoreschi, monasteri altamente mistici, castelli signorili e fortezze imponenti: da li è possibile combinare una gita in battello sul Reno e – splendida novità! – per quanto riguarda la galleria di base del Gottardo, dal 2016, i passeggeri attraverseranno il tunnel ferroviario più lungo del mondo con riduzione notevole di tempo grazie all’introduzione di nuovo materiale rotabile.

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 Due parole per il Bernina Express ci vogliono, come no! Capace di collegare il sud ed il nord dell’Europa, la tratta si inserisce più che armoniosamente nel grandioso paesaggio montano fondendo natura e cultura. Buono pure il Glacier Express quale ‘rapido’ … più lento del mondo! Esso collega le rinomate località termali di St. Moritz e Zermatt e viceversa. Interessante conoscere che il nuovo look ha ottenuto numerosi riconoscimenti anche dal mondo specifico del design. Sempre in tema di treni, ecco il “Trenino del Cervino”, ferrovia del Gornergrat: raggiunta Zermatt – attenzione, è vietato il traffico motorizzato e quindi è bene adeguarsi – comincia lo spettacolo. SIGNORI, si vola, come cantava il compianto Modugno, nel blu, dipinto di blu, e VOLARE, VOLARE, VOLARE NEL CIELO Più ALTO…..infatti, dopo 33 minuti, si raggiungere Gornergrat situata a 3.089 metri sul livello del mare. Ecco spiegata cos’è la ferrovia più alta d’Europa, a cielo aperto con vista unica sul Cervino! Quel ‘Cervino’ tutto dentellato che ha dato pure forma al cioccolato Toblerone! Anche in quota si mangia, come no! E si può pure pernottare nell’hotel più alto della Svizzera a 3.100 metri sul livello del mare. Con tanto di Superman che verrà a darci il bacio della buonanotte! E’ poco?

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 E, dal momento che siamo in pieno Expò, è giusto specificare che proprio l’Expò non è la fiera del turismo, bensì, in parallelo, lavora con le ferrovie retiche dando una buona visibilità reciproca.

Swiss Air. Un nome che dice tutto continuando con un avanzo di utili e quindi maggiori investimenti. E poi tariffe da sogno… anche 68 e 148 euro! Un nome che rispetta l’inquinamento acustico nonché quello dell’ambiente, dove le prenotazioni sono ancora più semplificate grazie all’accesso on-line , il check-in viene fatto automaticamente, nelle coincidenze di arrivo e partenze esiste la comodissima navetta di trasporto, dove trovi punti di accoglienza in cui puoi mangiare, dormire, rilassarti e ricaricare le energie. Swiss fa parte del gruppo Lufthansa ed è fortemente impegnata nell’utilizzo sostenibile delle risorse naturali e nella divulgazione, nella cultura aziendale di un profondo senso di responsabilità d’accoglienza. Vari i collegamenti giornalieri dagli aeroporti di Roma e Firenze per Zurigo e Ginevra, da Milano, Venezia e Napoli per Zurigo, con ulteriori collegamenti stagionali nell’orario estivo. Parte del recente rinnovamento della sua flotta di Airbus A330 è la nuova cabina di Prima Classe quale vera e propria “suite sopra le nuvole!”, grazie ai cuscini ad aria compressa e, volendo il tutto diventa un buon letto per sonni ristoratori. Quando la fame avanza, i palati più esigenti vengono ben soddisfatti da menù di cinque portate, preparati accuratamente dai migliori chef svizzeri! Nell’Economy Class, c’è ampia scelta di menù per bambini e vegetariani e, a secondo lunghezza e orario del volo, spuntini ad hoc.

E’ poco? No, è la Svizzera!

Info:piccarda.frulli@switzerland.com

enrico.bernasconi@rhb.ch

media@swissstravelssystem.com

swisstravelsystem.com/media

Carla Cavicchini

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                        LE TERRAZZE E GLI ALPEGGI DELL’ALPE CIMBRA

                                                       a tutto relax…il Trentino ti aspetta!

    Se la voglia di verde ci assale, un bel ‘tuffo’ nel Trentino, direzione Alpe Cimbra, è quello che ci vuole. Contrassegnata dai territori degli altipiani di Folgaria, Lavarone e Luserna, incanta per la bellezza, presentando uno dei più grandi alpeggi d’Europa.

   Nel bel mezzo di orizzonti sconfinati dove è piacevole allargare i polmoni sentendo l’eco che rimbomba, accanto alle malghe, dirigiamoci verso Luserna, luogo interessante grazie anche ai suoi importanti significati culturali quali la lingua cimbrica – prende molto dal bavarese – delizioso dialetto locale, che salvaguardia le buone tradizioni. Il villaggio è una vera perla, un’isola etnico – linguistica, ultima patria dei ‘cimbri’, con tutte quelle case caratteristiche addossate le une sopra le altre, la bella pietra lavorata e quei tetti aguzzi che si stagliano verso l’alto. Il paese, definito pure ‘isola cimbra’, è un vero e proprio laboratorio culturale col suo Kulturinstitut Lusèrn, Centro di documentazione, ben avvolto dall’architettura rurale locale che lo rendono unico. Nonostante la progressiva italianizzazione, Luserna ha conservato le proprie radici salvando l’antica lingua degli antenati poiché se c’è l’archeologia degli oggetti c’è anche l’archeologia delle parole.

  Il soggiorno presso l’Alpe Cimbra è organizzato a misura per le famiglie, con occhio – o forse due – di riguardo nei confronti dei bambini, che vivono appieno lo sport, facendo poi giochi interattivi nei boschi, mentre deliziosi animaletti fanno capolino, unendosi all’allegria locale.

  Addentriamoci nei sentieri tematici, quello della Fauna, del Respiro degli Alberi, quello ancora dell’Acqua sul Torrente Astico, passando poi all’Acropark. Bimbi, coraggio! Come scimmiette, si sale sui ponti tibetani, ‘planando’ nel bosco! E se il formaggio è buono e fa bene, è persino bello vedere come lo si fa, diventando ‘casari’ anche per un solo giorno, tramite le Fattorie didattiche che permettono tutto questo con buonissime colazioni mattutine. E chi vuol mungere? Lo può fare, lo può fare… Anche Mountain Bike è bello, ricordando che sono disponibili anche le biciclette elettriche con seggiolino per i piccolini.

  Abbasso la noia poiché per i ‘tipi’ dell’Alpe Cimbra non è aria…via allora verso i Camp estivi tra basket, calcio, pallavolo e tennis, con settimane di di full immersion linguistiche tramite la English Summer School. Eccoci verso la magia…, già, animazione e magia con tanti laboratori e spettacoli, sconfinando verso il Parco del Palù a Lavarone col suo meraviglioso tappeto di erba alpina.

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  Eppoi…”Tutti al mare, tutti al mare, a mostrar le chiappe chiare…! No, non siamo impazziti è che da quelle parti trovi pure un bel lago naturale balneabile in cui si specchia la vetta dolomitica del Becco di Filadonna, con tanto di lidi attrezzati che invitano a fare …”un tuffo dove l’acqua è più bluuuu! Amici bambini e cresciutelli, ascoltate bene: gli abitanti del posto vi racconteranno inoltre della streghetta Perti, dello stregone Bertold, del frizzante folletto Fliflick e quindi un invito ulteriore per correre subito! Correre verso la natura, dove intelligenti installazioni vi guideranno verso Il gioco delle sfere, il sentiero delle pozioni, il gioco dell’acqua utilizzando l’elemento naturale in assoluto, quale appunto il legno, materiale vivo, poroso e plastico, che ben si adatta a lavori di buona manualità. Occhio alla data del “Festival del gioco” dal 26 luglio al primo agosto, grande evento di intrattenimento ed animazione per i bambini dai 3 ai 12 anni, dove si potranno sbizzarrire anche attraverso laboratori teatrali. Chi ama le escursioni, troverà tappeto giusto per i suoi piedi con quelle idonee per camminate più semplici e più difficili verso il Massiccio dolomitico della Virgolana o del Pasubio, non tralasciando la mulattiera militare quale quella alla Strada delle 52 Gallerie. La Forra del Lupo sarà l’escursione cult dell’estate: si tratta di una lunga trincea di crinale, scavata tra alte pareti di roccia con tanto di feritoie, osservatori e caverne, che guardano strapiombi e ripidi pendii, proprio di fronte al Pasubio, la montagna sacra della Grande Guerra. Guide alpine ed istruttori, volendo, vi saranno al fianco accompagnandovi verso le tracce della Prima Guerra Mondiale, osservando il percorso della Scala dell’Imperatore, quello di Forte Cherle, da Forte Dosso delle Somme a Forte Sommo Alto, proseguendo verso quello dal comando dei Virti a Monte Rust, Forte di Luserna, ed ancora…ancora. Si racconta d’un conflitto che, lasciando impronte alquanto incisive su tali vette, permette oggigiorno d’osservare le numerose fortificazioni e costruzioni militari, con risveglio d’una memoria collettiva fatta di sofferenze ma anche di fierezza verso il nemico.

  Tali fortezze inespugnabili, rappresentavano il meglio dell’ingegneria militare di quei tempi; esse erano state progettate dagli austro-ungarici con lo scopo d’impedire l’eventuale avanzata italiana su Trento. Dal 12 al 14 giugno, la competizione “100 Km. Dei Forti” ha permesso ai biker di seguire tracciati tra rocce, boschi, passi e malghe, proprio in ricordo del Centenario della Grande Guerra. Testimonianza sull’altopiano di Lavarone il grande ospedale militare che era gestito dall’ordine dei Cavalieri di Malta, antico ordine cavalleresco che portava assistenza ai pellegrini in viaggio verso la Terra santa. Ancora oggi è possibile vedere, seppur tra la vegetazione, i terrazzi ospitanti le baracche dei vari reparti nei cui pressi risiede l’omonimo cimitero militare.

  Di grande interesse sono anche le tracce dell’uomo antico poiché è possibile ripercorrere gli antichi insediamenti del Paleolitico, Mesolitico, dell’Età del Bronzo e del Ferro, alle intrusioni tedesco-cimbre dell’XI – XIII secolo. Tempi di antichissimi cacciatori preistorici che risalivano le vallate confluenti nella pianura vicentina e nella valle dell’Adige, sino ad approdare agli altipiani quando questi erano ampi terrazzi naturali in cui si ergevano foreste ricche di selvaggina. Un abile controllo della valle, eppoi via alla caccia di orsi, camosci, cervi, con vicinanza del torrente per dissetarsi e pescare. Una buona guida archeologica ha rinvenuto centinaia di oggetti quali incisori, lamine di selce, percussori, bulini, assieme ai vari resti di ossa. A pochi kilometri dal sito della Cogola, nei pressi di Folgaria, esiste un biotopo che è stato anche torbiera: parliamo del biotopo di Ecken, zona umida d’alta montagna, anticamente accampamento, tutelato da una legge provinciale. E come non parlare dell’alta concentrazione dei forni fusori! Nonostante il territorio carsico calcareo, antichi fonditori si prestarono a ricavare il materiale da fondere dalle cave e dalle miniere a cielo aperto, special modo nell’Alta Valsugana: signori, iniziava l’Età del Rame! E se la storia rimane ben impressa poiché conoscere è un diritto ed un dovere, è possibile andare a visitare la Base Tuono nei pressi del Lago Coe (Folgaria) e del Sacrario di Malga Zonta. La Base coi missili in rampa, l’enorme hangar, il bunker sotto terra, il radar e i carri elettronici, non solo ricordano, bensì raccontano la testimonianza unica in Europa della Guerra Fredda con i pericoli dell’olocausto nucleare. Per gli interessati: www.basetuono.it – telef. 348 – 194.39.26.

 Puntata eno- gastronomica. Ci vuole. Piatti gustosi ! – risultato di rapporti e frequentazioni secolari col mondo tedesco – si alternano a quelli tradizionali di povera vita contadina, ma non per questo meno gustosi, tutt’altro! Quando appunto le donne “cucinavano con poco e con niente”, continuando a farlo ancor oggi, pietanze semplici ma altamente nutrienti quali formaggi d’alpeggio – Vezzèna…che bontà – la bella polenta fumante coi funghi sopra a mò di corona, lo speck profumatissimo e lo strudel per concludere in bellezza e golosità! D’inverno va bene lo zelten natalizio, senza scordare il miele! Così buono, ma così buono, tanto che gli è stato dedicato il suo Museo coi segreti e curiosità legate al mondo delle api tramite reperti, macrofotografie, disegni e strumenti di lavorazione. E questo mentre cuochi stellati a disposizione verseranno negli hotel, baite e rifugi, buoni vini trentini, pensando alla stagione invernale, dove incontrastate ‘stube’ si ergono nella loro magnificenza.

  Adesso buoni che vi diamo i numeri: a Luserna il 5 luglio ci sarà il Suedtirol Jazzfestival, la stessa data la 17° Marcia dei forti a passo libero lungo la cintura dei forti austro-ungarici della guerra 1915-1918 e, dal 21 luglio sino al 29, la sede dell’Alpe Cimbra, ospiterà il Ritiro azzurro nazionale di basket. La Serrada futurista dall’ 8 al 16 agosto permetterà la veduta dei ‘masi’ durante il consueto giro turistico, opere varie futuriste con cene e conferenze in merito, mercatini dell’artigianato artistico e l’apertura della Taverna dei Futuristi per i più goderecci. I più temerari nella seconda metà agostana si cimenteranno nella ‘Cronoscalata Mezzomonte Serrada’ e, sul finire dell’estate dal 30 agosto al 1 settembre, verrà il momento del triathlon organizzato dalla società 33Trentini Triathlon.

  Le Spa. Le Spa sono zone elette nell’Alpe Cimbra, quindi è possibile abbandonarsi al relax totale tra i vapori dei bagni turchi, la ‘secchezza’ delle saune, le colorate docce emozionali, i massaggi tonificanti. Gli sportivi possono tuffarsi nel Lago di Lavarone tra le “Verdi acque”, oppure giocare a golf montano nel raffinatissimo centro di Costa di Folgaria. Oppure ancora cavalcare nelle zone Folgaria – Asiago. Le card sono comodissime, ma la “Trentino Guest Card” lo è ancora di più. Distribuita gratuitamente dagli hotels e residence soci Apt, permette di entrare gratis in più di 40 musei, visitando castelli, attrazioni varie e persino l’Arena di Verona!

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  Ancora. Si ancora perché si viaggia sempre gratis su tutti i trasporti pubblici, impianti di risalita – treni compresi – del Trentino, entrando nei polmoni verdi dei parchi naturali e centri termali. Valida per adulti e bambini, fa risparmiare oltre 350euro a settimana. Avete capito? Gratuita!!!

  E allora benvenuta Alpe Cimbra con tutto il suo verde naturale ed anche tanto, ma anche tanto altro ancora!!! Persino Freud lo sapeva…, raccontano che durante le sue vacanze a Lavarone, psicanalizzasse il lago così beato e così puro alla ricerca…alla ricerca…

Info: www.alpecimbra.it

Www.visittrentino.it / trentinoguestcard

Carla Cavicchini

mail:cavicchini@tin.it

                                   Sorridi,

                                                    sei in Svizzera…a due passi dall’Expo’!

    Una gita fuori porta, località non lontanissima, sopratutto bella e non troppo dispendiosa. Trovato! La Svizzera è l’ideale, magari…sì, la regione del lago di Ginevra e lo stupendo cantone del Vaud. Attraversi il traforo del San Bernardo – appena 60 chilometri dal confine italiano – e…benvenuto! Una fuga tra le Alpi e ti tuffi nel bellissimo centro termale di Lavely – les Bains, altamente specializzato nelle terapie cellulari ed anti-invecchiamento, visitando poi il Castello Museo della Vite e del Vino di Aigle, trovi pure il modo di percorrere le suggestive Miniere di Sale di Bex.

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    Nel cantone, celebrato ripetutamente dalle guide gastronomiche grazie alla presenza di sommelier eccellenti, puoi mangiare come sempre divinamente il pane ai cereali Gros-de-Vaud, il classico formaggio Etivaz a pasta dura, nonché quello a pasta molle da degustare anche caldo al cucchiaino: il Vacherin Mont-d’Or. Più tardi una sosta sul versante dei Diablerets, ove il Glacier 3000 rappresenta la vetta della regione. La vista è semplicemente incantevole e, se la voglia di muoversi è abbondante, si possono fare buone escursioni, nonché sbizzarrirsi nel golf dando prima un’occhiata a Peak Walk, il ponte sospeso più alto del mondo capace di collegare due cime naturali, le Alpine Coaster e l’autobus delle nevi.

    glacier3La zona del lago ginevrino oltre ad offrire tanto verde, architettura imponente, magnifici laghi e buon vino, permette di accedere a tutto questo in buona parte dell’anno – se non tutta –, sottolineando persino la comodità dei trasporti quale il treno Firenze – Ginevra che stupisce per la sua comodità e la velocità di…”Svizzera in un batter d’occhio!”

La zona, estremamente apprezzata per il suo charme e per il Festival del Jazz che lascia semplicemente sbalorditi – 3-18 luglio -, si sposa poi magnificamente con le affascinanti crociere “on the lake” a bordo di battelli in pieno stile “Belle Epoque”, dove il rispetto dell’ambiente è priorità assoluta e le foreste rilassanti ci accolgono a braccia aperte. L’altopiano del Giura è ideale per chi vuole sgranchirsi le gambe grazie ai numerosi sentieri ciclabili e di camminata. E mentre cammini e cammini, le pietre raccontano migliaia di storie che tessono il nostro passato in quanto la Regione del Lago di Ginevra, abitata sin dal neolitico, sorprende per le varie vestigia dell’impero romano, con quei magici anfiteatri, imponenti chiese e nostalgici monumenti.

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     A breve, nel 2016, sorgerà il Museo Chaplin, ma non era solamente ‘Charlot’ ad abitare tali luoghi, in quanto nomi illustri facenti parte del mondo dell’arte e della cultura quali Rosseau, Voltaire, Dickens e Tolstoi, abitarono o soggiornarono a lungo in questa regione trovandovi la giusta ispirazione per i loro scritti e performance. Anche la grande stilista Coco Chanel soggiornava abitualmente a Losanna, e Freddy Mercury stabilitosi a Montreaux per l’amenità del luogo, comprò uno studio di registrazione dove realizzò il suo ultimo album con i Queen: “Made in Heaven”. E quindi Montreaux Riviera ringrazia rendendo omaggio a tali celebrità tramite geolocalizzazione, giusto, avete capito bene, geolocalizzazione, due itinerari che comprendono 25 panchine pubbliche, ciascuna delle quali dedicata ad una personalità di spicco di cui vengono proposte sequenze audio e biografie.

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    Ancora? Ancora. Sempre nel 2016 il gigante dell’agroalimentare Nestlè – in questo momento avete senz’altro visto un bel bebè sorridere – aprirà il proprio Museo quale centro ludico ed informativo: un anno in cui il numero uno mondiale nel campo dell’alimentazione spegnerà le sue 150 candeline.

    La Regina dei Narcisi. Cos’è ? Vai a Montreaux, dal 28 al 30 maggio e puoi diventare proprio ‘regina’. Come? Vai sul sito www.fetedesnarcisses.ch e trovi tutto. Da non perdere da luglio a settembre, a Vevey, i coloratissimi mercati folcloristici e, dal 4 al 17 luglio, il Festival d’Opera all’arena romana di Avenches per momenti carichi d’attrazione per il mitico Gioacchino Rossini grazie al celeberrimo “Barbiere di Siviglia”.

    Per gli amanti delle fotografie la visita va fatta nel villaggio di Rossinière dal 12 luglio al 21 settembre , mentre per i cultori dell’architettura, salvaguardia e conoscenza dell’ambiente, è obbligatoria la sosta nel nuovo Hotel de Rougement nel tradizionale villaggio dei Pays – d’Enhaut, dove legno e pietra, materiali naturali d’eccellenza, interpretano naturalmente il locale dove è meraviglioso soggiornare, tornando piacevolmente rilassati.

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    Parliamo adesso della città dello sport, l’elegante Losanna, capoluogo della regione. Nel Museo Olimpico viene ripercorsa la storia dei giochi, le gare e lo spirito sportivo e, cosa piacevole, il 27 ed il 28 giugno “Week- end Olimpico” si presterà per un immenso campo di gara per praticare le varie discipline a disposizione. E come perdere poi il “concerto di danza” dal 17 al 21 giugno per il Bejart Ballet Lausanne visto che in ognuna di noi esiste una ballerina? Prosegui e poi prosegui in questo viaggio senza mete sino ad arrivare a trenta. Trenta sono le candeline di compleanno per il Musèe de Elysèe dedicato interamente alla fotografia capace di presentare mille iniziative per i maniaci della pellicola e del digitale e, dato che siamo in zona, pensiamo a vedere anche gli altri musei, cattedrali e manieri semplicemente splendidi, che da sempre hanno reso Losanna unica.

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   Tra bistrot, vicoli coloratissimi e tipiche stradine, arrivi poi al “polmone verde” di Losanna in pieno centro, con alberi ultracentenari, un bel laghetto ed una torre in legno. Da menzionare assolutamente il quartiere Flon per la varietà di tutto ciò che regala, incluso tanto, ma proprio tanto divertimento. Pausa. Una buona cena in battello per questa città di turismo, affari e management dove le molte scuole presenti sono il fiore all’occhiello per una buona formazione culturale e di vita. Da segnalare Brillantmont International School, scuola internazionale mista per chi desidera conseguire titoli riconosciuti a livello internazionale con programmi personalizzati che aprono le porte di tutte le università del mondo. Tra sport, insegnamento delle lingue, cineforum, laboratori teatrali, discipline orientali e concerti musicali, la formazione sarà così completa tanto da “camminare a testa alta nel mondo!”

REGIS COLOMBO/diapo.ch

   Alla fine del viaggio, al rientro, sarà più facile ricacciare le lacrime gustando la “tarte au vin cuit”, torta deliziosissima a base di mele o di pere, accompagnata per i golosoni, dal delizioso “Bouchon vaudois”, biscotto fondente che, magnificamente si fonde nel palato.

    Qual’è allora il luogo che ti offre tanta dolcezza assieme alla rigorosità ginevrina di prestigiose manifatture svizzere? Non è un caso che i loro orologi di lusso – per gli estimatori – siano considerati veri e propri gioielli. Chissà se un giorno fermeranno il tempo…!

    Info: Office du Tourisme du Canton de Vaud Regione del Lago di Ginevra. Mail: queloz@regione-lago-ginevra.ch – www. regione – lago-ginevra.ch

Carla Cavicchini

mail: cavicchini@tin.it

M’ILLUMINO D’IMMENSO

Gherardo Delle Notti Quadri bizzarrissimi  e cene allegre

     Gerrit Van Honthorst, pittore olandese al pubblico italiano come Gherardo delle Notti, dicono che sia un caravaggesco per la peculiarità come il Merise di illuminare gli scuri creando contesti altamente scenografici. In realtà, secondo gli studiosi, ‘prende’ molto da quel grande pazzo indomito matto del Caravaggio conservando tuttavia un suo stile ben definito.

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Eccoci alla Galleria degli Uffizi durante la stagione espositiva “Un anno ad arte”, con la prima mostra monografica dedicata a questo artista le cui particolarità son quelle di ritrarre scene a lume di notte, con magici effetti colmi di atmosfere febbrili al chiaror di luce di candela, in un sottile gioco di antagonismo verso le luci. La mostra, che si protrarrà sino al 24 maggio 2015, è interessante da vedere in quanto veramente bella e carica di pathos. Col suo bel volume permette di fare un tuffo all’indietro sulla Florentia del primo Seicento, tramite aperture seppur inaspettate nei confronti di quella impetuosa, irruente, e sopratutto innovativa, ricerca artistica contemporanea che rispondeva al nome di caravaggismo. Il periodo italiano di Van Honthorst si contraddistingue per le raffinatezze stilistiche, con tutte le crudezze riportate da questo giovane nordico. Ecco un susseguirsi di commissioni d’onore di occupare altari prestigiosi delle chiese di Roma e di Genova, accompagnati dall’interesse di prestigiosi collezionisti quali il Granduca di Toscana Cosimo II. E proprio grazie a Cosimo è possibile osservare cinque prestigiosissime tele di cui tre dedicate alla grande convivialità.

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Piero Guicciardini, nel 1619, gli commissionò la Pala per l’Altare della sua Cappella Maggiore in Santa Felicita: ‘ Adorazione dei pastori’ , dipinta a lume di notte e…qui tenetevi forte, vittima dell’attentato mafioso degli Uffizi nel 1993. Scampata all’alluvione del 1966 fu invece ferita dall’esplosione dell’attentato e considerata perduta. Ma… la tela abrasa da un vento di tempesta, fu stesa sull’impiantito della sala Leonardo coperta di veline per salvare il salvabile, attraverso quel poco colore che affiorava. Tutti pensavano ormai a qualcosa di perduto tuttavia, col tempo, grazie alla protezione della carta, avvenne invece che metà del dipinto era salvo, meno la parte ove si affollavano le persone. Grazie al cielo, proprio il cielo fu salvo, mentre le luci e le ombre che puntavano sui panni e carnati alla mangiatoia si erano liquefatti come neve al sole. Non c’era nemmeno più il Bambin Gesù, tuttavia dopo aver risanato e pulito il tutto l’opera fu rimessa nel luogo ove tanta violenza aveva subito. Accanto, l’epigrafe con versi colmi di speranza del poeta Mario Luzi ove trovi fisionomie scabre e polpastrelli della Vergine. Tutto ciò è osservabile attentamente su quel pianerottolo dello scalone che dalla Galleria porta al Corridoio Vasariano. Ma Firenze molto ha fatto! reagendo con grande forza a tale strazio, grazie alle eccellenze e competenze della Scuola di restauro dell’Opificio delle Pietre Dure per una rinascita carica d’orgoglio. Ti siedi ed ecco che tocchi colorati si animano in virtù d’un lavoro certosino con immagini proiettate sulla spoglia tela, per poi ricomporsi in bagliori di luce ritrovando l’immagine completa. Dovremmo scrivere perduta ma per noi non è così, no, nonostante quest’angolo creato apposta per ricordare l’azione terroristica compiuta in via Dei Georgofili, con crolli, morte ed incendi, L’Adorazione dei pastori è viva e palpitante.

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Questo grande pittore olandese , venuto in Italia nel 1610, fu travolto dalla rivoluzione caravaggesca traendone il meglio. Come? Amandone la sua scia, quei contrasti di luce e ombra che lo impressionarono non poco, anche se col passar del tempo, calcò maggiormente il pennello su solennità altamente espressive. In mostra Caravaggio è presente col ‘Cavadenti’ della Galleria Palatina, eseguito nei primissimi anni del 1600 e giunto subito dopo alla corte granducale. Da ritenersi che tal opera fu cruciale per i temi prediletti di Gerrit Van Honthorst, capace di menzionarlo per tre o più suoi dipinti. Oltre a Cosimo II non se lo fece scappare neppure il buon collezionista marchese Vincenzo Giustiniani vista la nobiltà dei suoi lavori. Quanto al suo essere così europeo è indubbio che ciò gli veniva dalla natia Olanda, dai suoi servigi in Inghilterra alla corte di Carlo I, nonché commissioni dal re di Danimarca Cristiano IV.

Le opere esposte sono in numero molto cospicuo, nessun museo italiano ne vanta così tante: è piacevole godere di fronte al “ Cristo dinanzi a Caifa” – grazie all’eccezionale prestito della National Gallery di Londra – , alle conviviali fiorentine “Buona Ventura”, “Cena con suonatore di liuto” ed ancora “Cena con sponsali”. Stupenda la grande tela della chiesa dei Cappuccini di Albano (1618) per: “Madonna in gloria con i Santi Francesco e Bonaventura”. L’attività decisamente più nordica, ma non troppo, è quella iniziale per “Cristo morto con due angeli”, nonché “Preghiera di Giuditta “prima di decapitare Oloferne”.

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Respiro. Ebbene sì, respiro internazionale, poiché quando i prestiti provengono da ogni parte del globo tipo l’Ermitage di San Pietroburgo, dagli Staaliche Museen di Berlino, dall’ Ashmolean Museum di Oxford, dal Rijksmuseum di Amsterdam ed ancora Minneapolis Institute of Arts ed ancora da altri centri di arte-cultura del mondo…beh capisci la pregevole esposizione monografica nel regno degli Uffizi.

Doveroso citare gli enti promotori quali Direzione Regionale per i beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico, Polo Museale della città di Firenze, la Galleria degli Uffizi, Firenze Musei, Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Produzione, Gestione della Mostra, Comunicazione a cura di: Opera Laboratori Fiorentini, Civita Group.

Info: Firenze Musei 055 – 29.48.83

mail: firenzemusei@operalaboratori.com – sito web:www. unannoadarte.it

Carla Cavicchini

     UNA FAVOLA TUTTA SVIZZERA

                  da prendere anche sul serio…

   Non è facile cominciare tanto sono vasti, coinvolgenti ed entusiasmanti i luoghi della splendida Svizzera ma, visto che di ‘favola’ abbiamo iniziato…magia, magia, cominciamo da Zurigo, splendida cittadina da esplorare piacevolmente. Pardon, più che cittadina chiamiamola metropoli vista anche l’altissima offerta cultuale che offre grazie ai 50 musei, le cento e più gallerie – esporre in quest’angolo è così chic! – , con visita sino al 10 maggio al Kunsthaus Zurich per la mostra “Monet, Gaugain, Van Gogh…ispirazioni giapponesi”. L’ascesa del Giappone nel 1854, dopo 200 anni di vero e proprio isolamento, scatenò grandi figure artistiche occidentali con la loro voglia di libere interpretazioni attraverso l’immaginario squisito del “Made in Japan” unito al linguaggio visivo della xilografia nipponica.

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   Cambiamo adesso canale per le ‘tipe’ da shopping-mania con visita verso marchi internazionali e buona eccellenza, firmata tutta ‘zurighese’. Da menzionare assolutamente i numerosi stabilimenti balneari “Badi – bar”, adiacenti al fiume Limmat che ci accolgono poi anche su altri laghi e fiumi. Gli alberghi sono sempre così maestosi nell’accoglienza tipica svizzera, siglata dagli splendidi sorrisi che accolgono il turista. Occhio a “ Haus Hilt “ che accontenta anche vegani e vegetariani, e il Kameha Grand Zurich, fratello del Kameha Gran Bonn. Kameha vuol dire ‘unico’ , poichè proprio ogni cliente è unico, degno di attenzioni con tante coccole per i bimbi. Gli ambienti neobarocchi sono coloratissimi e nella gastronomia internazionale si degusta pure cibo giapponese. C’è poi ‘Razzia’ tutto restaurato, l’Elle ‘n’ Belle che dona cibo esotico e non solo, grazie ai fanatici del ‘vegan’. La Vegelateria oltre ad essere vegana è pure organica e, sempre sulla stessa scia, tutti “on the lake” a “Rapperswill.

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   Accontentati anche i carnivori: da Au Gust è possibile cibarsi nella ‘Macelleria’ estremamente raffinata ed elegante. Il 1° giugno è da segnare sul calendario la lussuosità (senza ostentazione) dell’apertura dell’Hotel Atlantis by Giardino. La somma l’avete già tirata voi! Se uno dice giardino dice verde, e tanto! Assieme a quel centinaio di stanze dall’architettura post-moderna, coniugata da una seducente Spa capace di promettere un’ottima “remise in forme”! Nuovo il Milchbar grazie al suo caf-bar con miriade di specialità gastronomiche. Il pane, fragrantissimo e senza glutine, va sempre via come la luce! Novità: il mini hotel ha una camera sola e…chi è furbo se la prenota in maniera veramente intelligente. Per saperne di più: zuerich.com/gastronomy .

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  Andiamo ora incontro a quella vivacità notturna che puntualmente si adegua alle epoche. Un tempo c’erano le fabbriche, adesso ‘revolution’! E’ tutto da vivere il Zurich West, con quei negozi, ristorantini e locali amatissimi da giovani e più maturotti. Persino un ex famoso birrificio ha cambiato look sulla Lowenbrau Areal, dando vita a quel polo museale che ospita la Kunsthalle ed il Museo d’Arte contemporanea. Raccontiamo poi la fantasia artistica più sfrenata in quanto la Aufsehen, dal 25 giugno al 6 settembre, ci parla delle varie facciate degli edifici, trasformate in veri e propri poli d’attrazione, tramite live painting, esibizioni e videoproduzioni. Chi gode d’ottima memoria ricorda le suggestive vetrate tutte colorate di Chagall nella Chiesa di Fraumunster. Una punta nostalgica va verso Uetliberg, montagna cittadina per chi ama buone passeggiate sino poi a giungere… ad osservare i tetti.

   Un passo, un altro ancora, un bacetto, il calore del ‘cotto’ e magari lì ti c’innamori pure! Notti magiche…urlava Gianna Nannini e, allora, da perlustrare l’Alice Choo di Zurich – West; il giorno si mangia in modo panasiatico e la sera lì il locale cambia veste per divenir discoteca con prestigiatori ed acrobati. Chi vuole ha pure la limousine, miriade di drink, 82376053maggiordomo privato ed altro ancora. I nottambuli più agiati corrono nel quartiere di Seefeld col Felix Cafè e sfiziosità varie offerte assieme alla cioccolata notturna tutta calda e tutta buona! Le notti ‘cioccolatose’ vanno bene anche per i più tristi e i più depressi in quanto più ‘ciocco’ ingurgiti, più si alzano le endorfine. Ewwiva il benessere!

    E’ il momento degli eventi: dal 24 al 28 giugno da non perdere “Il Tavolo”, food festival che coinvolge gli hotel 5 stelle e dal 12 giugno al 12 luglio, sarà vivibile una sana baldoria grazie al festival Festspiele Zurich, Teatro dell’Opera, Schauspielhaus, Tonhalle e Kunsthauz con mostre, coNcerti, letture e rappresentazioni teatrali. L’omaggio quest’anno va a Shakespeare con l’epoca rinascimentale inglese ed italiana presentata da: “MoneyPowerLove”; informazioni: festspielezuerich.ch.

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   Un occhio verso le discriminazioni si aprirà il 19 e 20 giugno per lo “Zurich Pride Festival”, punto d’incontro politico e culturale della comunità LGBT ( Lesbian, Gay, Bisexual, & Transngender), Più di 30.000 persone parteciperanno per dimostrare i loro diritti in un ambiente ove, accanto alle tematiche specifiche, troveranno posto anche concerti e spettacoli, assieme a bancarelle varie.

   Tutta graffi e ritmo la festa del 29 agosto grazie a Street Parade, con tanta, tanta quella tecnologia a ritmo di house che coinvolgerà esperti del settore e curiosi sul lago di Zurigo. Tra Love.Mobile, carri, DJ e raver a bordo, il mood festaiolo prenderà forma con ballerini e performance dal vivo con spettacoli multimedali, streetparade.com per saperne di più. Undici giorni di buon cinema! Già, dal 24 settembre al 4 ottobre per lo “Zurich Film Festival” visitatori e cineasti avranno la possibilità di vedere film nazionali ed internazionali, prime e grandi classici con presenza di star internazionali. Non è finita: tutt’attorno ruota una gara che prevede l’assegnazione dell’ambito Goldenes Auge: zff.com.

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Azione ed adrenalina il 26 e 27 settembre per il più grande evento freestyle sportivo in Europa. I talentuosi si esibiranno nelle discipline dello snowbard, freeski, motocross freestyle e mountain biking per potersi accaparrare il titolo di campioni di freestyle dell’anno tra acrobazie, salti ed eventi collaterali. Un week – end per tutti, giovani ed anziani che si cimenteranno in gare ricche d’azione, tempistica ed impegno. Questo perché la qualità della vita è migliorata, l’anziano d’oggigiorno non è più quello d’un tempo, gode di ‘scorte’ altamente vitali e … allora può gareggiare proprio in quel di Zurigo.

   Bella novità per i cultori della buona musica in Ticino – il cantone vanta due patrimoni Unesco grazie a castelli e musei – con il festival open-air che ‘esploderà’ a Locarno e non solo: chiese, castelli e teatri storici si trasformeranno in auditorium per regalare celestiali armonie. E per i cinefili obbligatorio in agosto il Festival del cinema mondiale, sempre nella radiosa Locarno.

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    La Svizzera inoltre è vicina! Con l’Eurocity da Milano a Zurigo grazie ai suoi sette collegamenti giornalieri, il tempo di percorrenza è di appena quattro ore e ‘Girasole viaggi’ con viaggio a/r, pernottamento e colazione, offre prezzi sbalorditivi per una notte: meno di 200 Euro! E da non dimenticare l’Air Lines (SWISS), compagnia di bandiera svizzera per il comfort e le offerte che presenta quotidianamente. L’Expo, ad un tiro di schioppo, permetterà al padiglione “Svizzera Turismo” di osservare attentamente lo “Switzerball” scultura elettromeccanica a forma di flipper, che tra leve ed ingranaggi simula la vacanza alla scoperta di paesaggi e di una rete di trasporti unica al mondo !

Gli interessati possono contattare: information@zuerich.com – www. zurigoturismo.com. – telef. 41 44.215.40.00

  Insomma, i sogni si avverano e…come detto poc’anzi: “Una favola tutta Svizzera”. Da prendere tuttavia sul serio.

   Buon viaggio!

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it