Una perla nello scrigno fiorentino

     Ritorna fruibile il Palazzo degli Affari di Firenze. Dopo un’importante opera di restyling estetico- funzionale, costata ben 17 mesi di lavoro, ci è permesso di poter nuovamente apprezzare quel capolavoro dell’architettura del Novecento firmato dall’architetto Pierluigi Spadolini,  che con le sue opere ha lasciato un segno indiscusso nella sua Firenze,  e l’occasione è giusta per ricordarlo proprio quest’anno che ne ricorrono i cento anni della nascita. 

 

     Spadolini  fu il fondatore della prima cattedra di design in Italia, che egli chiamò “progettazione artistica per l’industria”, definizione più che azzeccata anche ai giorni nostri.

    La ristrutturazione è costata circa 10 milioni di euro e finanziata da Firenze Fiere.  Il lavoro è stato il risultato di un gioco di squadra tra la stessa Firenze Fiera in collaborazione con Politecnica.  Sono stati realizzati ambienti esclusivi progettati in chiave contemporanea nel cuore di Firenze.

    Il Palazzo degli Affari si estende su una superficie di 4000 metri su sei livelli, sono stati elaborati volumi modulari, realizzate con materiali sostenibili al 100%, con una capienza di oltre 1500 ospiti. Alla inaugurazione erano presenti il presidente di Firenze fiera Lorenzo Becattini, il sindaco Dario Nardella, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani,  Leonardo Bassilichi Presidente della Camera di Commercio di Firenze e Luigi Salvadori Presidente della Fondazione CR Firenze, l’intera giornata è stata quindi dedicata all’architetto Fiorentino Pier Luigi Spadolini.

    A Spadolini Infatti si deve non solo il Palazzo degli Affari, 1974, ma anche l’Aditorium del Palazzo dei Congressi e del Padiglione centrale della Fortezza da Basso, tutte opere fondamentali per la proficua gestione del settore congressuale divenuto sempre più importante nella realtà economica  fiorentina, un  utile volano per far crescere l’economia del territorio. Il tutto verso l’obiettivo in un completo rinnovamento del Polo Fieristico. 

 

Lo scorso mese di giugno è stato firmato un accordo di partnership con l’ingresso di Milano-Fiera come socio di minoranza nella società fiorentina, nell’ottica di una sinergia che permetta di lavorare insieme su determinate specificità, pur mantenendo la giusta autonomia. “Firenze e Milano sono due città complementari e tali devono restare ma essenziale è stabilire un comune modo di lavorare a vantaggio di entrambe”. In questi termini si è espresso il sindaco di Firenze Nardella.

Carla Cavicchini

 

    La riscoperta del quinconce,

   ed il canto delle rane…

    Nello scorso mese di maggio,  il giorno 20 per la precisione, si sono aperti gli eventi della Rassegna Nazionale Buongiorno Ceramica,  ospitati nel Parco della Villa Medicea dell’Ambrogiana,  in prossimità del museo archeologico di Montelupo Fiorentino.

L’inaugurazione è stata dedicata all’artista Marco Bagnoli,  con il quale il museo della ceramica di Montelupo ha vinto l’edizione 2020 di Italian Council, il bando internazionale promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del ministero della cultura, volto a  sostenere e promuovere l’arte contemporanea italiana sia nel nostro paese che all’estero.

Settantadue nomi – Italian Garden è l’opera dell’artista Bagnoli ed è destinata alle collezioni del museo della ceramica.

L’opera promuove l’utilizzo del materiale ceramico nella produzione di manufatti d’arte contemporanea.  Marco Bagnoli utilizza anche  il vetro ed altro materiale significativo del territorio .

La collocazione dell’Opera nel Parco della Villa medicea dell’Ambrogiana costituisce e arricchisce il percorso urbano di arte contemporanea presente, un  progetto avviato con materie prime e inaugurato dalla Fondazione a partire da 2016 , che ha visto la partecipazione di numerosi artisti tra i quali Ugo La Pietra, Loris Cecchini, Hidetoshi Nagasawa, Fabrizio Plessi,  Lucio Perone,  Gianni Asdrubali,  Bertozzi & Casoni,  Andrea Salvatori, Mario Trimarchi Antonio Aricò, Luce Raggi .

Durante la realizzazione dell’opera Settantadue nomi – Italian Garden è stato prodotto anche un video,  che fa parte integrante dell’Opera stessa e che la rende opera scenica, a cura di Ela Bialkowska e Giulia Lenzi, con la coreografia di Catherine Galasso, e che ha visto la partecipazione di tutti gli artigiani che hanno contribuito alla realizzazione  dell’opera stessa.  Essa si fonda sul concetto della disposizione armonica,  cosiddetta a quinconce gruppo di cinque unità di cui quattro sono vertici di un quadrato e la quinta è il suo centro, e diviene la rappresentazione simbolica della terra nel momento della sua creazione e sospensione in un luogo in cui le cose ancora non emanano alcuna ombra e ci sono restituite in tutta la loro purezza . Essa è costituita da 72 vasi in ceramica – da qui il titolo dell’opera – smaltata blu, verde e rame come il procedimento del terzo fuoco,

Il video così realizzato verrà proiettato la sera dell’inaugurazione sul muro di cinta della Villa medicea e sarà poi presentato nelle conferenze che si terranno nei musei partner del progetto, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato,  il Museo della Ceramica di Montelupo Fiorentino e il Magazzino italiano hard di Cold Springs New York e in altre prestigiose sedi

Nell’intervista rilasciata l’artista si esprime in maniera particolare ed insolita, osservando  che la sua è una licenza poetica tratta da: “Il canto delle rane”… mentre si appresta  nella lettura tratta dal suo catalogo: “Ho iniziato il viaggio dei ‘Vasi sonori’ nell’ipogeo del castello di Santa Maria Novella, nel 1995, inseguendo il “Canto delle rane”, nell’attesa che nascesse all’aperto sui campi la foglia verde degli ulivi e il fiore rosso della sera. Poi il paesaggio è cambiato, ma il vaso era scolpito e non poteva girare sul tornio ispirato com’era dal passo d’una statua. Allora pensai che, girandolo, potevo ottenerlo in 72 figure tornite da comporre sull’orizzonte celeste, poiché sappiamo che il cielo gira di un grado ogni 72 anni e, quindi, moltiplicando 72 x 360 abbiamo l’intero ciclo cosmico in cui il punto di levata del sole ritorna su sé stesso. E proprio così, alla fine, furono compiute nomi e forme sui torni e le forme di antiche botteghe che, da un vaso all’altro, si passano le voci ed oggetti per costruire la memoria, poiché è ancora alto quel  muro che le separa dalla propria dimora. Far breccia, dunque e con essi raggiungerci ed unirsi in una scala di luce che illumina…. 

“Non so pronunciare il dolore che ancora persiste nell’uomo  e non pronunciare che riguarda il lavoro degli artisti ed artigiani . La Villa Medicea dell’Ambrogiana era un manicomio criminale….”

Carla Cavicchini

 

            “La VITA in MARE”

Corsica Sardinia Ferries celebra la Giornata Mondiale degli Oceani,

annunciando l’allestimento di una Mediterranean Floating Gallery permanente.

Vado Ligure, 8 giugno 2022 – In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, Corsica Sardinia Ferries annuncia La VITA in MARE: una meravigliosa Galleria Fotografica permanente, allestita a bordo di 5 navi della flotta.

Grandi immagini e didascalie raccontano la bellezza e la varietà della vita in mare, in un percorso sorprendente di forme e colori: cetacei imponenti, tartarughe, coralli, danze di sgombri, meduse, tursiopi, stenelle e cernie in posa davanti all’obiettivo.

I passeggeri potranno ammirare alcune delle meravigliose specie presenti nel Mediterraneo, attraverso gli scatti mirabili di Tony Viacara – fotografo subacqueo di origine corsa e di fama internazionale, che coglie attimi e regala stupore.

Una straordinaria e inedita mostra fotografica, un percorso nella biodiversità, che è rappresentata con dovizia di particolari e introduce lo spettatore/passeggero alle ricchezze del Mediterraneo.

Corsica Sardinia Ferries, consapevole dell’importanza del mare e della sua salute, collabora da molti anni con il mondo scientifico per salvaguardare le specie che lo abitano e la sua preziosa biodiversità.

Le sue navi sono ‘laboratori’ che offrono un punto di vista strategico e privilegiato per l’avvistamento, lo studio e la raccolta di dati.

È molto importante capire “cosa c’è sotto”, perché dall’equilibrio dell’ecosistema marino dipendono anche la nostra salute e la qualità di vita delle generazioni future”, commenta Cristina Pizzutti – Responsabile Comunicazione e Marketing

Dal 1968 Corsica Sardinia Ferries è la prima Compagnia di navigazione privata per il numero di passeggeri trasportati sulla Corsica, che serve tutto l’anno Corsica e Sardegna.

CORSICA FERRY SMERALDA

La Corsica è collegata da Tolone, Nizza, Savona e Livorno e, in estate, da Piombino; la Sardegna è collegata da Livorno, Nizza e Tolone e, in estate, da Savona e Piombino. L’isola d’Elba è collegata da Piombino e da Bastia (Corsica) nella stagione estiva. Corsica e Sardegna sono unite da collegamenti annuali. La linea Tolone/Baleari è attiva dalla primavera all’autunno.

Corsica Sardinia Ferries gestisce una flotta di 13 navi e si occupa direttamente di tutti i servizi all’utenza: dalla prenotazione, all’imbarco, all’accoglienza, al servizio di catering a bordo.

Tutte le attività di Corsica Sardinia Ferries sono certificate ISO 9001:2015.

A Savona Vado, in un’area di 50.000 mq in concessione alla Compagnia, sono concentrate le attività organizzative, amministrative e logistiche della società che nel 2021 ha trasportato oltre 3.000.000 di passeggeri.

 

 

 

La Freccia Gialla di Elba Ferries salpa l’11 giugno!

 

 Piombino-Portoferraio in soli 45 minuti…comodamente seduti in poltrona.

Vado Ligure, 10 giugno 2022 – Elba Ferries è pronta a scoccare la sua Freccia Gialla verso l’estate elbana.

La Freccia Gialla è l’HSC Corsica Express Three, che sarà nuovamente operativo da sabato 11 giugno, sulla linea Piombino/Portoferraio, con una programmazione che prevede fino a 5 partenze al giorno da e per l’isola, in alta stagione.

L’HSC Corsica Express Three ha una capienza di 150 auto e una capacità di trasporto di 535 passeggeri, che viaggeranno comodamente seduti nelle poltrone Business Class, disponibili senza il pagamento di alcun supplemento.

 “La Freccia Gialla garantirà velocitàfrequenza e comodità, grazie al tempo di traversata molto breve e alla rapidità e sicurezza delle operazioni di imbarco/sbarco, oltre che tariffe competitivea partire da 65 euro, a tratta, per 2 passeggeri e un’auto, oppure a partire da 32 euro, a tratta, per 1 passeggero e una moto

 

Dal 1968 Corsica Sardinia Ferries è la prima Compagnia di navigazione privata per il numero di passeggeri trasportati sulla Corsica, che serve tutto l’anno Corsica e Sardegna.

La Corsica è collegata da Tolone, Nizza, Savona e Livorno e, in estate, da Piombino; la Sardegna è collegata da Livorno, Nizza e Tolone e, in estate, da Savona e Piombino. L’isola d’Elba è collegata da Piombino e da Bastia (Corsica) nella stagione estiva. Corsica e Sardegna sono unite da collegamenti annuali. La linea Tolone/Baleari è attiva dalla primavera all’autunno.

CORSICA FERRY SMERALDA

Corsica Sardinia Ferries gestisce una flotta di 13 navi e si occupa direttamente di tutti i servizi all’utenza: dalla prenotazione, all’imbarco, all’accoglienza, al servizio di catering a bordo.

Tutte le attività di Corsica Sardinia Ferries sono certificate ISO 9001:2015.

A Savona Vado, in un’area di 50.000 mq in concessione alla Compagnia, sono concentrate le attività organizzative, amministrative e logistiche della società che nel 2021 ha trasportato oltre 3.000.000 di passeggeri.

 

 

 

 

 

Donatello e la Rinascita dell’Arte    

     Dal 19 marzo 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello si lanciano in una sfida unica,  la realizzazione di una mostra monografica dedicata a Donatello. Ciò è reso possibile dalla collaborazione con i più importanti musei del mondo.

La mostra, distribuita nelle due sedi di Palazzo Strozzi e Museo Nazionale del Bargello, propone un viaggio attraverso la vita e la fortuna di Donatello,   articolato in quattordici sezioni. L’evento, curato da Francesco Caglioti, ospita circa 130 opere tra sculture, dipinti e disegni, con prestiti unici – alcuni dei quali mai concessi prima – provenienti dai più importanti musei e istituzioni del mondo, come la National Gallery of Art di Washington,  il Metropolitan Museum of Art di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, la National Gallery of London, il museo del Louvre ed altri ancora, nonché – naturalmente – dalle Gallerie degli Uffizi,  Basilica di Sant’Antonio a Padova e le Basiliche fiorentine di San Lorenzo, Santa Croce e Santa Maria Novella.

Il  Bargello ospita da tempo, come noto, il più importante nucleo di opere di Donatello e l’allestimento del salone a lui risale tra fine ‘800 e inizio Novecento,  così da incidere per sempre sulla destinazione museale dell’Antico Palazzo del Podestà.

La mostra è stata resa possibile grazie soprattutto alla collaborazione con Arturo Galansino e il suo staff da un lato e l’abile curatela di Francesco Caglioti dall’altra.

Un evento  irripetibile dunque, ove vengono messe a confronto gli artisti più cari alla famiglia Medici, Brunelleschi, Masaccio e Donatello , coloro che,  si può dire a ragione, hanno dato il via alla straordinaria stagione del Rinascimento, proponendo nuove idee e soluzioni figurative che hanno segnato per sempre la storia dell’arte. Capolavori che spaziano nel campo delle emozioni e della dolcezza, finanche alla crudeltà, dalla gioia al dolore negli stati d’animo più profondi.

Negli interventi dei vari relatori sulla splendida mostra quattrocentesca,  venivano  evidenziati i prestiti concessi per l’occasione nella città medicea; opere provenienti  da tutti i musei del mondo, molte delle quali non esportate precedentemente,  in un excursus artistico capace poi di ‘volare’ verso varie capitali europee quali Berlino e Londra.

Palazzo Strozzi, Firenze, 2022. © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

 

 

Nel mese di settembre (2 settembre – 8 gennaio 2023) verrà allestita una mostra analoga presso lo Staatliche Museen di Berlino, nella primavera del 2023 toccherà invece al museo londinese Victoria and Albert Museum,  questo consentirà al progetto di acquistare una valenza internazionale. Le tre mostre, infatti, distinte ma complementari, riuniranno opere mai esposte prima offrendo al visitatore una visione unica dell’opera di Donatello, a riprova della sua importanza nella storia dell’arte occidentale.

Parliamo del vero padre del Rinascimento ricordando quando durante il secondo conflitto mondiale, la sua  fu “arte ferita” dalla guerra e, tuffandoci  ancora all’indietro, spontaneo rievocare quando, nel 1887,  appunto nella “Sala delle Udienze”, divenuto poi “Salone Donatello”, venne fatta una mostra in suo onore.

Palazzo Strozzi, Firenze, 2022. © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

Tutto questo, mantenendo ben  alta l’attenzione su quello splendido David  in bronzo – vero e proprio simbolo di libertà – capace di sorprenderci continuamente.

 

L’arte scuote la polvere nella nostra anima, osservava Pablo Picasso, a corollario che l’identità fiorentina e  rifioritura delle arti da sempre sono sinonimo di grande respiro culturale, visto che proprio il Rinascimento ha fatto da apripista a molti altri valori.

Il sindaco Dario Nardella elogiando l’importanza di tale  figura iconica, ribadiva  l’importanza del concetto della sedimentazione delle varie città europee osservando  da un lato la magnificenza della cupola del Brunelleschi, con Donatello che ‘  aprì ‘   poi il  vero Rinascimento, visto nell’ottica delle  varie stratificazioni culturali, abbracciandone gli aspetti concettuali e filosofici.  “ Di conseguenza questa  mostra esprime appieno il concetto del “Genius Loci”, e richiama indelebilmente la Florentia del XVI, secolo in  tutto il suo  fulgore.” 

Un alto momento artistico dunque culminato dalle sapienti parole sull’osservazione della città gigliata: “Con quel Bargello santuario di Donatello che, assieme all’Opera del Duomo, rivelano la magnificenza fiorentina. Donatello è un artista che rompe i confini della scultura; non solo,  egli fu capace di lanciare nuovi messaggi, riplasmando il mondo! Parliamo d’un artista anticipatore, che nel ‘400 ha miriadi di estimatori che lo seguono, ed ancora, ‘maestro’ della prospettiva prefigurando altri secoli visto che nei suoi intagli racchiude il mondo! Non a caso fu  stimato tantissimo dal Vasari che, in lui, ne coglieva  l’occhio luminoso delle varie epoche.” 

 Inevitabile chiedere al Governatore della Toscana Eugenio Giani, la sua impressione sulla  esposizione.

“ Decisamente una mostra molto importante poiché nessuno come Donatello coglie il senso dell’identità di Firenze e della Toscana nella proiezione di quella stagione che fu il Rinascimento. Donatello è l’uomo che può vivere il Rinascimento dalla sua porta principale: quando su un libro di storia dell’arte s’intende cos’è il Rinascimento, si dice che inizia nel 1401 con il concorso per la ‘Porta nord’ del Battistero. Il tema era una formella, “Il sacrificio di Isacco”, su cui si confrontarono il Ghiberti ed il Brunelleschi. Proprio lì inizia tale periodo storico. Chi è l’unico degli artisti degno di essere stato a scuola prima di Brunelleschi e poi del Ghiberti? Proprio Donatello che quindi riuscirà ad essere interprete dei Maestri del Rinascimento, sublimando tutto questo in un rapporto straordinario col primo vero grande mecenate della famiglia dei Medici: Cosimo Il Vecchio.”

 “Cosimo Il Vecchio è sepolto nella Basilica di San Lorenzo, accanto all’altare e, proprio sotto, vicino al suo sarcofago, alla sua tomba, la persona più vicina è la tomba di Donatello che il 13 dicembre 1466 fu lì sepolto, quasi a dire che i Medici iniziano la dinastia all’insegna del mecenatismo culturale. E chi è l’uomo più vicino a questi mecenati culturali nella loro espressione se non Donatello? Pertanto tale mostra sublima questo rapporto straordinario con l’uomo che poi realizzerà il Marzocco, l’unione dei due simboli di Firenze, il leone, il Martens di Marte, il leone che stava accanto a Marte con il giglio bianco e rosso che, dalla Costituzione di primo popolo del 20 ottobre 1250, sarà il simbolo sino ad oggi dell’araldica fiorentina”.

Nessun artista ha segnato così profondamente l’arte del Quattrocento come Donatello, scultore e architetto di riferimento,  indispensabile per intere generazioni di artisti, la sua influenza è andata ben oltre la terra di Toscana,  raggiungendo il Veneto, le Marche, Roma e Napoli , suoi pari possono essere considerati solamente Giotto e, più tardi, Raffaello e Michelangelo .

Palazzo Strozzi, Firenze, 2022. © photo Ela Bialkowska, OKNOstudio

 

Donatello è artista fuori dal comune,  innovatore, capace di utilizzare materiali diversi in opere che si caratterizzano per la preziosità ma al contempo per la loro umanità. Egli adopera marmo, pietra, bronzo e terracotta, legno, stucco, rame sbalzato, paste vitree, ceramiche ed altro ancora,  in questo dotato di una visione moderna impareggiabile. Egli era maestro nella pratica del cosiddetto ‘stiacciato’,  cioè un rilievo con variazioni minime rispetto al fondo, per suggerire una illusione di profondità prospettica attraverso numerosi e sottilissimi gradi di spessori.

La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e Museo del Bargello in collaborazione con gli Staatliche Museen di Berlino e il Vittoria and Albert Museum di Londra,  e con il Fondo edifici di culto del Ministero dell’Interno.

Main Supporter Fondazione Cassa Risparmio Firenze  e Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera di Commercio di Firenze,  comitato dei Partner di Palazzo Strozzi, Main Partner  Intesa San Paolo.

Carla Cavicchini

 

Sliding doors: l’arte di Rogai conquista anche La Loggia di Piazzale Michelangelo  

Appena otto mesi dopo la grande mostra personale nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio in occasione del G20 dell’agricoltura, Elisabetta Rogai torna protagonista di una mostra a Firenze.

Mercoledì 25 maggio, alle ore 19 su invito, a La Loggia di Piazzale Michelangelo si inaugura Sliding doors, la nuova personale della pittrice fiorentina che apre un anno ricco di appuntamenti e che si protrarrà fino al 25 giugno 2022, sempre con ingresso libero.

«Partendo dal presupposto che abbiamo tutti desiderio di cose belle e essere ottimisti – dice l’Artista ho pensato a delle porte scorrevoli, al di là delle quali possiamo trovare cose diverse e positive dopo due anni di pandemia, poi la guerra e adesso perfino queste scosse di terremoto che hanno seminato il panico. Ecco, con la mia arte vorrei trasmettere questo bisogno di tornare a guardare alla vita con fiducia».

A La Loggia di Piazzale Michelangelo, vera a propria terrazza privilegiata su uno dei panorami più fotografati e invidiati al mondo, Elisabetta Rogai mostrerà una quarantina di dipinti che abbracciano un decennio di arte e riassumono le tecniche utilizzate dall’Artista: dalla pittura su tela denim (quella dei jeans) a quella tradizionale a olio, fino ai quadri realizzati con la Enoarte, ovvero la pittura col vino, oppure con il vino e colori a olio. 

Per Sliding doors Rogai proporrà diverse collezioni: i fiori dipinti su tela denim; le immagini femminili – alcune anche di piccole dimensioni – con donne eleganti, sofisticate, sportive, mai banali, cui si aggiungono quelle più recenti, dipinte su tavola e recanti dietro un codice a barre come se tutto fosse codificato secondo regole di mercato; e infine gli splendidi cavalli che da anni caratterizzano il lavoro della pittrice.

In questa nuova mostra temporanea, Elisabetta Rogai rivelerà ancor di più la sua creatività multanime, capace di dare forma e colori ai pensieri che si fanno desideri e che possono trovare un’ampia condivisione.

Sostenuta dal Podere Fortuna di Cafaggiolo (Barberino di Mugello), Tiziana Petracchi (Private Advisor Santandrea Luxury Houses), Chianti Banca, Allianz Assicurazioni, Bartolacci Design, Macuz e Malva, la mostra rappresenta il primo impegno artistico di Elisabetta Rogai per il 2022, che ha dovuto rinunciare alle già programmate esposizioni di Mosca e San Pietroburgo a causa dell’invasione russa dell’Ucraina.

La prossima estate, infatti, nell’ambito di un fitto programma di festeggiamenti organizzati per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace – poi restaurati all’Opificio delle pietre dure di Firenze -, la pittrice fiorentina è stata invitata dal Comune e dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria a mostrare i suoi dipinti nella città calabrese; a seguire, durante il prossimo autunno, le opere di Elisabetta Rogai saranno protagoniste di una mostra personale a Miami, in Florida, in un appuntamento che già profuma di evento.

 L’Artista

Elisabetta Rogai è una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo a livello nazionale e internazionale.

Ha rappresentato tante volte l’arte toscana negli USA, in Cina, Giappone e Grecia, in tutto il mondo, in occasione di celebrazioni che esaltano l’Italia come il suo Astrid dipinto nel 2006 con il Chianti Classico e diventata l’etichetta della bottiglia del vino ufficiale del semestre della Presidenza dell’Unione Europea.

In 50 anni di attività pittorica Elisabetta Rogai ha all’attivo una serie infinita di mostre: a Washington, Los Angeles, Hong Kong, Cannes, Roma, Milano, Venezia, Siena, Pietrasanta, Forte dei Marmi, nella sua Firenze a Palazzo Medici Riccardi, così come è stata nominata “Artista dell’anno” della sudamericana Friends of Arts Foundation.

Autrice il ritratto di Oriana Fallaci per il Consiglio Regionale della Toscana, Elisabetta Rogai è l’unica artista donna che ha eseguito l’affresco celebrativo per i 70 anni della Scuola di Guerra Aerea di Firenze e una “sintesi”, olio su tela, donata dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per gli 85 anni della Forza Armata.

Inoltre il Corriere della Sera ha scelto un suo dipinto per la prima pagina del giorno inaugurale di Vinitaly 2015. Nello stesso anno – anche dell’Expo milanese – l’Artista dipinse il Drappellone del Palio di Siena (Palio dell’Assunta del 16 agosto) con quattro diversi vini rossi del territorio senese, vivendo un’emozione «mai così forte in tutta la mia vita» ha rivelato in seguito, rappresentando la Madonna Assunta in cielo (dipinta con il Brunello di Montalcino) con un’aureola di spighe di grano, esplicito riferimento alla tematica dell’Expo “Nutrire il pianeta”.

Suo anche l’affresco raffigurante Il battesimo di Cristo nella pieve romanica di San Pietro in Bossolo a Tavarnelle Barberino, in provincia di Firenze, presentato nel febbraio 2020, mentre con il vino ha realizzato l’immagine di Cio Cio San, la protagonista dell’opera lirica “Madama Butterfly”, donata nell’estate 2020 alla Fondazione Festival Pucciniano alla presenza dell’ambasciatore giapponese in Italia, Hiroshi Oe.

Quindi nel 2021 ha dipinto, sempre con il vino, il Dante infernale realizzato per celebrare i sette secoli dalla morte del Sommo Poeta e messo in mostra proprio lo scorso settembre a Palazzo Vecchio.

“Enoarte”, strumento emozionale del nettare di Bacco per fini artistici

Dal 2011 la pittrice fiorentina “comunica anche il vino”, cioè diffonde l’amore per l’arte e per il vino nel mondo in maniera singolare, anche perché con la sua Enoarte è riuscita ad incentivare l’incontro tra pittura ed enologia offrendo l’opportunità di un valido strumento di marketing per le cantine.

Infatti Rogai dipinge usando esclusivamente vino rosso al posto del colore, una tecnica unica che apre un nuovo rapporto con la materia e la natura ed è risultato di un’intuizione rivoluzionaria: sulla tavolozza, infatti, il vino diventa arte grazie alla tecnica di fissaggio naturale adottata dall’artista, cioè i colori non sbiadiscono oltre una certa soglia. Dunque il vino invecchia sulla tela passando dalle cromie tipicamente giovanili a quelle caratteristiche della maturità. Di norma, in cantina questo processo richiede diversi anni, mentre sulla tela la trasformazione della nouance si avvia già dopo un mese e si completa nei mesi successivi.

I suoi dipinti hanno insomma qualcosa di vivo che conferisce nuovo fascino alle immagini che hanno riferimenti artistici contemporanei, con una grande attenzione all’equilibrio compositivo e a un’espressività sussurrata, a volte triste ma sempre coerente, quasi una riflessione sul destino femminile, il parallelismo fra vino e donne.

Dopo alcuni anni di sperimentazione della tecnica pura – Elisabetta Rogai non ha disdegnato di usare perfino l’aceto balsamico, ottenendo egualmente risultati esaltanti – l’Artista ha dato il via a un nuovo capitolo dell’“Enoarte”, unendo alla pittura con il vino, anche quella di colori a olio, spesso per creare dei contrasti cromatici inattesi, per rendere più luminoso un dipinto o per ottenere maggiore pathos nella raffigurazione.

E siccome Elisabetta Rogai, come ogni artista, non smette mai di sperimentare e ricercare, unitamente al vino e ai colori a olio nelle sue opere pittoriche più recenti compare spesso un tratto deciso – color “rosso Pozzuoli” spiega l’Artista – che mette in evidenza il soggetto e dà ancora più risalto alla tela dipinta.

 

 

INFO MOSTRA

Sliding doors

Mostra personale di Elisabetta Rogai Dal 25.05.2022 al 25.06.2022

Inaugurazione mercoledì 25.05.2022, ore 19 (con invito)

Ristorante La Loggia – Piazzale Michelangelo, Firenze

Ingresso libero

Orari: tutti i giorni 11-23

www.elisabettarogai.it