LA BELLA ADDORMENTATA

                                              fabula immortale

    Sembrava di assistere ad un concerto di libellule ieri sera al teatro La Pergola di Firenze tanta era la grazia e la leggiadria che si respirava osservando e gioendo per “La Bella Addormentata” del Ballet of Moscow ‘New Classical Ballet’, con le  struggenti musiche di P.I.Tchaikovsky e coreografie di M.Petipa.

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La favola, a tratti sapientemente rivisitata, vedeva lo ‘strego’ malefico Carabosse svolazzante tutto in nero, avvolto da una cortina fumogena, in compagnia dei suoi topi, con volteggi unici e mimica sublime mentre, con aria inferocita, si vendicava per il mancato invito alla corte di Re Floristano in occasione del battesimo della principessina Aurora.

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Il ‘fuso’ è il colpevole di tutto! Capace di pungere la deliziosa principessa  per farla morire al sedicesimo anno di età. La creatura adesso è distesa, priva di sensi in un gioco altamente coinvolgente e magistrale del balletto moscovita, tanto che la scena volge verso quell’elogio funebre semplicemente stupendo, ove le ultime ballerine ben stilizzate rubano la scena ad un quadro di Degas.

Ma, visto che siamo nel mondo del favole, magia, magia!, ecco che ‘La fata dei Lillà’, fortunatamente non avendo ancora fatto il suo regalo, aggira la maledizione facendo sprofondare in un sonno centenario tutti, la corte intera e gli invitati.

Cambio di scena e d’epoca: è uno spettacolo. Il bosco rigoglioso ed armonioso, con i suoi bei rovi, ammanta il castello accogliendo i ballerini nei loro colori verdi e bleu, con gentili tocchi marroni.

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L’amour. L’amore avanza. In compagnia di nobili impegnati nella battuta di caccia, avanza il principe Desirè. Egli è preso dalla Fatina buona, quella dei Lillà, quest’ultima spezza l’incantesimo facendolo innamorare di Aurora. Quell’ Aurora che, ricevuto il bacio, si sveglia dai cent’anni di sopore, in compagnia della corte anch’essa prima dormiente. La passione, il sentimento ha preso il sopravvento e lo sposalizio è imminente in un susseguirsi di trilli campanellanti, di deliziose tonalità pastello dal magnifico corpo di ballo che sublima grazie alla raffinata espressività.

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L’atmosfera è talmente febbricitante che accoglie anche altre personaggi del mondo delle fabule di Perrault, quali Cappuccetto Rosso ed il Lupo, Cenerentola ed il Principe Fortunè, il Gatto con gli stivali e La Gatta Bianca che duettano splendidamente con morbide e graffianti fusa saltellanti. Il finale con quei aderenti tutù candidi ricoperti di strass, ricordano la bambolina del carillon con quel botto di coriandoli che scende come pioggia cristallina, tanto da farci chiedere “Sogno o son desto?”

La giovane compagnia di danza ha come scopo di sviluppare la grande tradizione del balletto classico russo, amando tuttavia la ricerca di coinvolgenti e ritmate forme coreografiche nei loro lavori. Non a caso i ballerini provengono dalle migliori Accademie, avvalendosi di prestigiose collaborazioni con etoile provenienti dai più affermati teatri stabili di Mosca, San Pietroburgo, Kateringburg, etc, in un repertorio che include perennemente Romeo e Giulietta, Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, Don Chisciotte, ed altre opere ancora.

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Una fama talmente alta da essere ospitati regolarmente in ogni parte del mondo: Francia, Cina, Spagna, Stati Uniti, Israele, Australia, ricevendo continue ovazioni da parte di pubblico e critica. Ogni popolo conserva la propria arte, quella del ballo si espande in ogni parte del mondo. Le differenze culturali incuriosiscono ed uniscono, diffondendo il vero senso di Umanesimo e bellezza verso la nobiltà di azioni morali, elevando spirito ed anima.

Plauso a questo spettacolare ‘corpo’, i cui solisti principali sono Olga Kifiak e Svetlista Evgenii, con prime parti da parte di: Kristina Kochetova, Tomashek Viktor, Tkachenko Maksim, Vorobiova Oleksandra, Vorobiova Olga.

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it

La Bella Addormentata

alla Pergola con il Ballet of Moscow

L’appuntamento è fissato per il 5 Gennaio 2016 alle ore 20.45presso il Teatro della Pergola di Firenze. Prevendita Botteghino Teatro della Pergola. Punti e Prevendite : Circuito Box Office Toscana Infoline: 334.1891173

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FIRENZE – Chi non conosce la favola della bella principessa che cade addormentata per cento anni vittima di un maleficio lanciato dalla strega cattiva? Le vicende di Aurora, il principe Desirè e la fata dei Lillà tanto care ai più piccoli, sono al centro di uno dei capolavori ballettistici dell’Ottocento, La Bella Addormentata che rappresenta uno dei fiori all’occhiello del Ballet of Moscow.

L’appuntamento, a Firenze con questa produzione è fissato per il 5 Gennaio 2016 alle ore 20.45 al Teatro della Pergola. Il New Classical Ballet of Moscow, ad oggi, è ancora uno dei migliori balletti internazionali. Il repertorio include alcuni classici del patrimonio artistico-musicale come Il Lago dei Cigni, Lo Schiaccianoci, La Bella Addormentata, appunto, Cenerentola, Biancaneve, Giselle, Don Chisciotte, Carmen, Coppelia e tanti altri.

Così La Bella Addormentata porta in scena l’incanto con favolose scenografie e costumi, e le stupende musiche di P.I. TCajkovskij su coreografie di Marius Petipa. Questa entusiasmante produzione, che conta della partecipazione di ballerini come Stetlitsa Evgenii e Olga Kifiak, entrambi primi solisti del Teatro Opera e Balletto di Kiev, deve la sua particolarità al romantico finale nel quali “s’incontrano” tutti i personaggi delle fiabe più famose impegnati a festeggiare il risveglio della bella principessa addormentata e il coronamento dei sogni d’amore con il suo principe.

                            MANISCALCHI    

          Difficile vedere un pubblico così numeroso ad un vernissage a Firenze, una città in cui la bellezza è continuamente presente in ogni angolo ed è evocata in attività artistiche da tutto il mondo. Ma la fama di Rossano B. Maniscalchi, artista e fotografo fiorentino, aveva preceduto la prima esposizione nella sua città. Conosciuto in tutto il mondo per la capacità di penetrare con lo strumento fotografico nel cuore della realtà,”al di là” di ciò che appare, ha dato alla sua mostra di fotografie il titolo BEYOND e l’ha ambientata all’interno di un contenitore di grande bellezza, Palazzo Capponi–Canigiani in Lungarno Torrigiani, presso lo spazio ALL Giambos, dove è visibile fino al 6 dicembre 2015. Varcando la soglia del palazzo siamo accolti da una spettacolare serie di immagini tratte da la ‘Cappella Sistina’, proiettate sul soffitto.

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Inaugura le performance “Sound Sculpture of Body“, una particolare messa in scena dove con il suono viene “scolpita” e prende vita una modella. Poi il giornalista e scrittore Umberto Cecchi ci presenta Rossano e i suoi lavori, ancora nascosti alla vista dei presenti, e il prof. Luigi Zangheri, Presidente dell’Accademia del Disegno, legge un testo critico su di lui, in cui sottolinea che l’eterno quesito relativo alla fotografia come arte si risolve, nel caso dell’Artista, con una affermazione piena a favore dell’Arte. 

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    E solo a questo punto le foto appese ai muri del Palazzo sono state rese visibili, svelate in tutta la loro originalità, resa ancora più efficace dalla sorpresa. Una sezione della Mostra, dal titolo“Il muro per la Pace”, ci ha mostrato ritratti di Premi Nobel: Barack Obama, il Dalai Lama, Jody Williams, Michail Gorbacev, Rigoberta Menchu, Joseph Rotblat, Shimon Peres, Mairead Corrigan, Leck Walesa, Adolfo Perez Esquivel. Insieme a loro due nuove star, l’attrice premio Oscar Tilda Swinton e l’artista Jeff Koons, “servito” su di un piatto, faccia ridente allusiva forse dell’essersi preso gioco, con le sue opere collocate in modo dissacrante nel cuore di Firenze, degli Italiani del Rinascimento, ma di essere per contro deliziato dal cibo italico.

Jeff Koons photographed by rossano b.maniscalchi

Jeff Koons photographed by rossano b.maniscalchi

 

Ancora due campi d’azione sono stati esplorati da questo poliedrico artista. La Moda, per la quale Maniscalchi ha condotto importanti campagne pubblicitarie e d’immagine, appare in mostra con una sfilata. Sfilata di moda della stilista russa Olga Rusakova, strettamente collegata all’artista da un gioco incrociato di creatività: la stilista ispira le foto con i suoi abiti dalle scenografiche acconciature per la testa, indossati con collane ricche di abbaglianti colori, e il fotografo le trasforma in altro con ambientazioni fra l’infernale ed il serafico.  

Le ultime opere, in ordine di tempo. nel campo della Moda, da lui interpretata in modo originalissimo.

  Per finire la presentazione ecco il Maniscalchi scultore che completa la narrazione di sé mostrandoci la prima scultura, in bronzo, in cui si è cimentato.

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Queste opere fotografiche , una cinquantina, sono l’anteprima del volume che sarà pubblicato, nel 2016, col titolo “Pulses” e la prefazione di Antonio Paolucci.

 

 

 

Per rispMikael Gorbachevondere ai numerosi inviti da Cina, Iran, Repubblica Ceca e Usa, la mostra fotografica con le sue performance, raggiungerà le vari località, e chiuderà il ciclo facendo ritorno in Toscana, all’Hotel della Fattoria Casagrande di Figline Valdarno,, dimora storica dove , dal 1451, si producono olio e vini di grande qualità. I proprietari vogliono onorare l’Artista che, per il loro vino rosso OBLIUM ha creato un’etichetta di grande suggestione ed eleganza. Questo prezioso nettare, dal colore rosso rubino intenso, dal sapore alto e caldo,con grande nerbo e stoffa, maturato in barrique per 18 mesi, assomma all’opera d’arte della sua creazione,quella della foto in etichetta e, per trasportarlo, viene racchiuso in una scatola di legno antico, raggiungendo un risultato degno di un regalo estremamente importante.

Lucia Evangelisti Roster

evanluci24@gmail.com

       Daze: recent works

   La creazione di lavori di graffitismo generalmente implica la propria inclinazione e provenienza. Partendo dal fatto che tale espressione artistica è una manifestazione culturale e sociale diffusa ovunque, ci piace ricordare che le opere di Chris “Daze Ellis” sono sempre state improntate verso lavori di buona e consapevole ricerca artistica, distinguendosi da coloro che operavano – lo fanno tutt’ora…- in maniera selvaggia, tramite squallidi giochi di ‘imbrattatura’, senza giusti contesti ed accostamenti logici.

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Nella bellissima e luminosa Galleri Coveri, in Lungarno Guicciardini, è prassi respirare ‘arte’ a pieni polmoni, in un gradevole contesto ove l’arte moderna e contemporanea si succedono amabilmente.

Stavolta la mostraDaze: recent works” ci porge la chiave di lettura per un grintoso percorso espositivo, tramite 19 opere a tecnica mista di dimensioni varie e due sculture, in maniera molto ironica, accattivante e divertente. L’occhio, il ‘suo’ occhio molto presente in tal contesto, rappresenta un potente mezzo di comunicazione capace di ‘fotografare’ le bellezze, nonché le bruttezze del mondo.

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Ogni quadro è come se parlasse: mentre la bocca simboleggia la voracità del nostro tran tran frenetico, le labbra umide e turgide sono elemento di seduzione, nonché di aspettative.

I dipinti. sparsi in maniera molto ordinata, ci trasmettono ora serenità, ora inquietudine con tanto di scorpione, in sofisticate riletture che si avvalgono dell’acrilico, spray, carboncino, proiettandosi continuamente in nuove forme.

Fino al 10 febbraio del 2016 visitatori ed ospiti potranno soffermarsi sul soggetto “Blues for Bob Mendoza’, con quegli uccellini vicini simbolo del canto, assieme a tante altre opere ancora, quali “La conversazione” che ci trasporta letteralmente verso quell’American Graffiti’ dove una ‘lei’, tonda come una bottiglia, con la faccia d’una di strada”, è ‘piena’ e stufa di tutto, mentre ‘lui’… – chissà se è il suo ‘lui’ – con lo sguardo assente, ‘stringe’ il bicchiere colmo , vuoto… è lo stesso, d’alcool.

DAZE

Parliamo di un artista altamente indipendente che vive e lavora a New York e che, dopo aver aperto una galleria nel Bronx, ha continuato a produrre in crescendo, affermandosi a Montecarlo, Pechino, Singapore, Parigi, Hong Kong con tanto di murales, con partecipazioni a conferenze e progetti urbanistici. Oggigiorno i suoi lavori fanno parte di musei internazionali con collezioni permanenti in ogni parte del mondo, non prima però d’essere finiti nelle mani di grandi collezionisti quali Eric Clapton, Madonna, ed altri ancora, che vogliono conservare l’anonimato. E se Silvana Coveri ne ammira l’innato talento con quegli strabilianti colori che, non a caso, fanno parte della “Maison Coveri”, Beatrice Cifuentes Sarmiento vede in lui uno dei più affermati artisti del “graffiti – art”, in una forma eclettica ma ben strutturata che ben si amalgama nella nostra società.

Info: beatrice@galleriadelpalazzo.com

www.galleriadelpalazzo.com

telef. 055 – 281.044

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it

         BASILEA DA SOGNO

                   ‘Avverato…’

   Può una città possedere tutto? Sì, vai a Basilea. Città universitaria e nota anche quale capitale culturale della Svizzera lì…trovi tutto, ma proprio tutto! La storia, l’eccellenza della gastronomia ed anche numerose attività ricreative. D’altronde parlano chiaro i tre collegamenti aerei giornalieri della Swiss, c’è poi poi quel treno veloce che, in meno di un’oretta, ti porta in questa bellissima metropoli d’architettura moderna nonché antica: ricordiamo che prima fu ‘terra’ dei Celti e dopo dei Romani.

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Erasmo da Rotterdam vi soggiornò lungamente e, avendo imparato a Venezia da ‘maestri’ di varie tipografie gli insegnamenti sull’uso della stampa, portò avanti il suo pensiero dando impulso e risalto ai libri, scrigno di sapienza! Da sottolineare che il mecenatismo in questi luoghi è sempre stato ben sostenuto anche dalle numerose banche, capaci di segnare il ‘termometro’ dell’economia, con la presenza di ben 40 musei e numerose aziende farmaceutiche considerate al ‘top’ nel mondo. Il video che ci presenta la dolce e raffinata Nadja Elia Borer – quale Managing Director Arte Design Museums Basel – al St. Regis di Firenze, ci fa notare le ampiezze museali, le biciclette che scorrazzano ovunque, anche nei caratteristici vicolini, gli enormi parchi e sopratutto l’ospitalità delle persone che ci vivono, facendo apprezzare l’aria buona che ci tira! Tra gli estimatori, troviamo tedeschi, americani, francesi e spagnoli, ed altri ancora, presenze favorite dall’alta qualità dei servizi e la migliore informazione verso gli ospiti, anche tramite apposite piattaforme.

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Questo è proprio bello. Ma veramente. Molti anziani grazie al loro volontariato si sentono utili. A disposizione nei “punti chiave” dei luoghi, essi si prodigano sempre sorridenti per i turisti, appagando i loro interlocutori, nonché se stessi, per il servizio svolto. In questi momenti è più che d’obbligo gironzolare per i mercatini natalizi così splendidi e scintillanti, con oltre 200 bancarelle e tanti, tanti banchi appetitosi (in un orecchio vi dico che è un posto da cuccagna!!!) che ti offrono le loro specialità quali la ‘raclette’, tipico formaggio fuso servito con gschwellti . Beh, il nome è difficile, ma la bontà delle patate lesse con buccia con contorno di cetriolini, cipolline, sottaceti e senape, già sviluppa l’acquolina in bocca! Altolà poi all’Alpermaronen, sorta di gratin di patatelle, pasta e formaggetto, panna e cipolle, che trova sposalizio completo con la mousse di mele. Altra divinità la loro cioccolata (beh…lo sanno anche i bambini, anzi, proprio loro!) e su questo punto vi informiamo che cioccolato e maestri cioccolatai furono esportati in Europa, per la produzione della squisitezza di soavi tavolette, sfociate poi in miliardi di forme. Precedentemente, a Parigi, tale bevanda divenne la moda della nobiltà, anche se, nei primi dell’Ottocento, presso la cittadina di Vevey fu inaugurato uno dei primi impianti di produzione di cioccolato meccanizzata e quindi fondata la più antica marca sopravvivente in Svizzera. Proseguiamo adesso in questo tour alla ricerca dei traghetti, che ci fanno specchiare nelle acque di questo imminente Santo Natale, poi con le classiche “due – ruote” e taxi, pure gratis, che ti portano ovunque. Basta chiedere…non è magia! Perché i ‘promo’ di questo cantone sono semplicemente strabilianti (partono addirittura da 60 euro!) con tanto di sconti ovunque. Basta sbirciare e chiedere: la gentilezza non è un ‘optional’!

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Gli alberghi, hotel, resort ed altro ancora di Basilea, sono semplicemente fantastici e funzionali, poiché il binomio “Arte & Design, è un vero e proprio inno d’espressione artistica. L’Hotel Nomad è uno spazio nella luce, tutto in legno raw e squisitamente chic. Non a caso è stato progettato da architetti ad hoc, capaci di ben studiare volumi e proporzioni per farci sentire come a casa nostra. Con un tocco in più: gli chef stellati capaci di preparare menù divini e sopratutto funzionali per la clientela. L’architettura è una perla a Basilea, non a caso la fondazione Beyler è una istituzione creata per valorizzare raccolte di opere d’arte moderne e contemporanee. Per le informazioni sono a completa disposizione. Il Kunstmuseum Basel ospita la più grande e importante collezione d’arte pubblica della Svizzera; aprirà ad aprile del 2016 e, per i cultori, sarà obbligatoria la visita alla scoperta di Cezanne, Jackson Pollock e sinuose sculture.

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Il Museo Tinguely, con i suoi profumi, offre un’esposizione interdisciplinare che affronta le varie tematiche nei suoi aspetti artistici nonché cultural–scientifici. A breve il percorso ‘tattile’ regalerà emozioni uniche e sublimi. Nel periodo estivo aprirà lo “Schaudepot”, luogo contemporaneo la cui progettazione ‘Kontemporare’ con voci narranti, permette di guardare oltre il visibile scoprendo le qualità ‘astratto’ di cosa contiene, in un sottile contesto d’insegnamento filosofico. La primavera poi è il periodo decisamente più invitante per passeggiare nei dintorni del Reno che è pulitissimo – esiste anche il giorno ufficiale per la grande nuotata –, poiché lo sport è una delle discipline più importanti della Svizzera, con la sua acqua potabile sempre pronta per l’uso. Un passo ancora e ammiri le ‘mille’ fontane artistiche sparse ovunque. Ciliegina sulla torta: nel confronto tra chi è più ‘cara’ tra Firenze e Basilea, ‘vince’ la prima! Ecco perché i loro pacchetti sono sempre invitanti per tutto l’anno! E…se promettono una cosa, c’è da contarci: parola di svizzero!

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it

Tante virtù?Tante bestie!! Tanti uomini???

   Ah…il potere salvifico dei fiori in bella vista mentre la ‘Virtù’ prima li cela e dopo li espone in fila sequenziale, facendo capire che l’atto è fatto, con un bel po di afrodisiaco ben celato nel dessert al cioccolato! E come è bella la signora ‘Virtù’, tutta in rosso lungo, raffinata, spesso statica come una dea, nonché squisitamente ironica nell’assolo’ sul palco della Pergola dove, tra un sapiente gioco di luci e di ombre, recita fatti e misfatti della vita – la sua -, in un gioco puramente illusorio dove tuttavia l’autoassoluzione rimane la sua virtù.

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  L’Uomo’ è il suo amante, l’istrionico ed atletico Geppy Gleijeses (energia da tutti i pori…), lindo e trasparente – tiene pure su il colletto di plastica…- dotato come sempre d’una mimica unica, mentre tenta non troppo amorevolmente con l’aiuto del dottore di sistemare il fattaccio ( l’intruso), dandone colpa inconsapevolmente alla Bestia, marito della Virtù, in un gioco di grande ambiguità e doppiezze, sennò che Pirandello sarebbe ? .

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Perché anche le bestie talvolta sono umane e gli umani, al bisogno, si comportano da vere e proprie bestie! Rosaria, però, la governante del professore, sembra invece la ‘chioccia’ buona con la cresta in testa che dondola, sinuosamente, con quel fondoschiena ben pronunciato che ostenta simpaticamente in scena, mostrando “le terga!” La morale? Le nostre mille facce signori, l’abilità di fare gli struzzi, infilandosi e sfilandosi le maschere in contesti giusti.

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Gli attori, bravissimi ed altamente incisivi (Messeri sempre ben tondo alterna schiamazzi e profondità, Marianella Bargilli, magra e regale nei contesti giusti si ‘umanizza’) ben rappresentano la modernità di quest’opera pirandelliana che, dal Novecento in poi, con tutti i suoi risvolti e rigiri, rimane sempre attuale.

Carla Cavicchini

cavicchini@tin.it