Bolzano, la porta delle Dolomiti
Libertà di vivere all’aperto, di partecipare al risveglio della natura, dove tutto sboccia e fiorisce, mentre dai campi e dagli orti arrivano sulle tavole fresche specialità regionali. Bolzano, la porta delle Dolomiti, ha finalmente svernato. Una folta serie di eventi invita ad assaporare con tutti i sensi il capoluogo altoatesino: la prima edizione del mercato primaverile “Spring in the City”, il tradizionale Mercato dei fiori, con musiche, balli, Food&Flower, ma anche col nuovo raduno per biciclette Bicinfiore, quindi la seconda edizione del Gourmetfestival e il Castelronda medievale. Per non parlare delle innumerevoli possibilità di gite ed escursioni, viste guidate, tour alla scoperta dei segreti della città e chicche botaniche. E poi interessanti incontri, sulle piazze, brulicanti di vita, all’ombra dei Portici e nei tanti locali con i tavolini all’aperto, dove indugiare piacevolmente tra una chiacchiera e l’altra. Tanti motivi in più per godersi un soggiorno a Bolzano.
Vivere la città, all’aria aperta, tra fiori e profumi, sorseggiando un aperitivo, gustando gli spettacolari dolci locali o godendosi una birretta in santa pace. La primavera a Bolzano è tutto questo, ma anche molto di più, grazie alla crescente offerta di eventi di qualità. I più importanti del 2019 sono:
Spring in the City: la prima edizione del mercato di primavera di Bolzano
Dal 21 al 24 marzo gli stand presso il Parco della Stazione offrono specialità locali e prodotti dell’artigianato artistico locale. Il tutto condito da musica e intrattenimento, soprattutto per famiglie, con un laboratorio creativo in collaborazione con le Contadine dell’Alto Adige, una giostra per bambini e avvincenti sfide culinarie.
La Festa dei fiori di Bolzano: la 131esima edizione
Dal 30 aprile al 1° maggio il centro storico di Bolzano si trasforma in un mare di fiori. La più antica e continuativa manifestazione della Città di Bolzano è un regalo dei Giardinieri dell’Alto Adige che offrono piante e fiori di ogni specie, ma anche tante idee e consigli per la loro cura. Un appuntamento da non perdere, non solo per tutti i pollici più o meno verdi, ma anche per grandi e piccini in vena di sperimentare con le mani nella terra. Piazza Walther si trasforma in una festa per gli occhi, tra innumerevoli composizioni e originali decorazioni floreali, e tante novità dagli orti e dalle serre. Musica, ballo, l’iniziativa “Food&Flower”dei locali bolzanini, e infine la collaborazione con SlowFood per un programma di contorno pieno di sorprese. Una è sicuramente la nuova iniziativa “Bicinfiore”, un raduno e competizione di biciclette, il 1° maggio, dalle ore 12 alle 18.30: vincono le biciclette con le decorazioni e composizioni floreali più belle e originali. Possono parteciparvi tutti, dalle singole persone, alle famiglie, alle associazioni e bici club. In palio due pernottamenti con mezza pensione per due persone in un Bike Hotel dell’Alto Adige, una giornata per due persone presso le Terme Merano, entrate ai Giardini di Castel Trauttmannsdorff e a Castel Roncolo, visite guidate della città e la Pianta dell’Anno.
Gourmetfestival Bolzano: il meglio del gusto in città
Dal 30 maggio al 2 giugno sono i prodotti regionali, i vini e le specialità della tradizione mediterranea a regnare nel centro storico della città. Bolzano si mette in mostra con tutta la sua varietà culturale e culinaria. Un matrimonio particolarmente riuscito quello tra la tradizione alpina e la leggerezza mediterranea. Produttori di specialità eno-gastronomiche dall’Alto Adige e da tutt’Italia si presentano con assaggi e prelibatezze in un percorso del gusto lungo via Argentieri e in piazza del Grano.
Con la primavera riprende anche il programma di visite guidate ed escursioni a Bolzano e dintorni: fino a fine marzo, ogni sabato mattina con partenza dall’Infopoint, e da aprile quasi quotidianamente visite guidate a tema. Una novità del 2019 sono i City Days, nel fine settimana del 6 e 7 aprile: l’associazione “Südtirol City” organizza visite a luoghi meno conosciuti al pubblico, a Bolzano visite guidate alla scoperta dei tesori artistici del centro storico e lezioni di botanica lungo la Passeggiata del Guncina.
Nell’Anno di Massimiliano 2019 (500 anni dalla morte dell’imperatore), fra l’altro, anche una mostra nel maniero illustrato Castel Roncolo, al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e alcune visite guidate speciali a tema.
Gocce preziose
La 96° Mostra dei Vini di Bolzano a Castel Mareccio, un appuntamento enologico importante. In marzo l’attesissimo appuntamento. Il bel mondo del vino altoatesino s’incontra nella splendida cornice del castello nel centro storico di Bolzano. Da giovedì 28 a domenica 31 marzo il maniero costeggiato dalle passeggiate del Talvera si trasforma nel tempio dedicato al vino e al know-how enologico.
Un appuntamento ricco di tradizione quello della Mostra dei Vini di Bolzano, una vetrina delle migliori etichette locali giunta alla sua 96esima edizione. Produttori ed estimatori si incontrano a Castel Mareccio per degustare, scambiarsi informazioni, imparare, divulgare, partecipare a seminari. 170 vini, 38 produttori da tutto l’Alto Adige e quest’anno anche un ospite dalla tedesca Franconia. Il programma di contorno è notevole, poiché oltre all’aspetto strettamente enologico, si è curato molto anche quello gastronomico, in collaborazione con l’Accademia italiana della cucina. Inoltre, durante la manifestazione, apre i battenti anche il ristorante-enoteca by Oskar Geier, con specialità regionali abbinate ai vini esposti.
Al centro della kermesse primeggiano i due famosi rossi autoctoni dell’Alto Adige, il St. Magdalener (Santa Maddalena) e il Lagrein. Il vino più classico e antico della zona è proprio il Santa Maddalena: rosso rubino e dall’aroma fruttato, il vitigno da cui è tratto è coltivato originariamente sull’omonima collina a nord ovest di Bolzano che ospita l’antico paese vitivinicolo, oggi incantevole quartiere cittadino. Tradizionalmente il St. Magdalena è un vernaccia (schiava), con una piccola aggiunta di Lagrein. Il caldo clima della conca bolzanina, il terreno minerale composto di detriti morenici argillosi e la percentuale dell’intenso Lagrein rendono il vernaccia St. Magdalener molto meno “schiava” e molto più “Re del Vernaccia”, come viene chiamato da queste parti.
Più recente e con un carattere più deciso è invece il Lagrein, anche questo prodotto da un vitigno viziato dal sole della calda conca bolzanina. Il suo sapore intenso ricorda la ciliegia e i frutti di bosco, è delicatamente aromatico e di medio corpo. I migliori Lagrein vengono invecchiati in barrique.
Un’ampia scelta di vini bianchi, rossi e perlati completano la scelta in esposizione e degustazione a Castel Mareccio. I produttori sono presenti all’inaugurazione per presentare personalmente i loro vini migliori. Nei giorni successivi i visitatori possono muoversi liberamente nelle belle sale del castello per degustare e informarsi dettagliatamente sulla migliore produzione vinicola altoatesina. Si consiglia la prenotazione.
Bolzano vanta una lunga tradizione vitivinicola e già prima della storica manifestazione fioccano in città e nei dintorni le offerte sul tema. Negozi, hotel, e ristoranti sono partner importanti in questo senso. Il tutto viene coordinato dall’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano, con il patrocinio della Città di Bolzano e con la collaborazione della Camera di Commercio di Bolzano, del Consorzio Vini Alto Adige, del Consorzio di Tutela del St. Magdalener e della Cassa Rurale di Bolzano.
S’inizia giovedì 28 marzo alle ore 17 con un gala d’inaugurazione, seguito da una serata con i produttori e una degustazione verticale di Gewürztraminer fino alle ore 22. Venerdì e sabato, dalle 10 alle 23, il programma della Mostra dei Vini di Bolzano 2019 prevede un’infinità di incontri ed eventi: dalle degustazioni verticali, a quelle orizzontali di St. Magdalener e Lagrein, escursioni guidate bacchus urbanus, seminari sugli abbinamenti di vino e formaggi e vino e carne, workshop sui vini amabili, bollicine, momenti di showcooking. Per finire in bellezza, domenica a mezzogiorno uno spettacolare showcooking in collaborazione con i ristoratori altoatesini e diverse degustazioni fino alle ore 20.
Maggiori informazioni sulla pagina dedicata.
Cinema, che passione!
Il grande cinema d’autore a Bolzano dal 9 al 14 aprile: film e autori al Filmclub con il Bolzano Filmfestival Bozen. In aprile, per cinque giorni (e notti) il mondo della cinematografia europea s’incontra a Bolzano: un imperdibile appuntamento per produttori, registi, creativi e appassionati. Questa 33esima edizione del Festival, dopo la Lituania (2018), è dedicata all’Ungheria, con l’Hungarian National Film Fund come partner.
Inoltre il „Cinema ritrovato“ sarà presente con riedizioni nostalgiche di vecchi formati analogici e sperimentali: pellicole da 15 o 35 mm. La Cineteca di Bologna presenta alcuni dei propri tesori del Neorealismo italiano, per esempio “Umberto D” di Vittorio De Sica e “L’amore” di Roberto Rossellini. La Cineteca illustra così il proprio ruolo nel campo del restauro e dell’archiviazione cinematografica.
Quale immagine del proprio paese traspare dai lavori degli autori ungheresi? Al festival saranno proiettati tre film e tre cortometraggi di animazione. I film sono “Corpo e anima” della regista ungherese Ildikó Enyedi (film con il quale ha vinto l’Orso D’Oro alla Berlinale), “The Citizen” del regista ungherese Roland Vranik e “1945” di Ferenc Török.
Il Bolzano Filmfestival Bozen è anche una vivace piattaforma per la produzione cinematografica locale. Ad aprire il 33esimo festival sarà infatti il film „In my Room“ (coproduzione Pandora/Echo Films), un film made in Alto Adige che vede un superstite nel ruolo di protagonista e che è stato premiato a Cannes nel 2018.
Cuore del festival sono e rimangono i film in concorso, suddivisi nelle categorie film e documentari, e che vengono giudicati da tre giurie internazionali: il Premio per il miglior film, il Premio per il miglior documentario, il Premio del pubblico per il miglior film o documentario, il Premio Euregio degli studenti per il miglior film o documentario e il Premio d’onore alla carriera cinematografica. I film in concorso offrono uno sguardo sulla produzione austriaca, tedesca, svizzera e italiana. Mostrano le tendenze più attuali, affrontano i temi più cruciali e offrono una piattaforma agli autori e registi che sperimentano l’arte cinematografica in forma anticonvenzionale. In concorso si presentano circa 50 film di qualità in tedesco e in italiano. L’offerta si rivolge sia al largo pubblico che a quello più esigente.
Accrediti e informazioni dettagliate: www.filmfestival.bz.it
Su pei monti!
Tre funivie si godono la vista della conca bolzanina dall’alto. Mobilità sostenibile nel tempo libero. Dalla città raggiungere la montagna in soli pochi minuti. Da circa un secolo questo è possibile grazie alla tecnologia degli impianti a fune in molti luoghi del mondo. Pochi sanno che è proprio l’Alto Adige la culla di questa invenzione, grazie al pioniere Luis Zuegg.
L’ingegnoso imprenditore di Lana è considerato il padre della tecnologia degli impianti a fune. Come prima cosa costruì una teleferica per Avelengo allo scopo di portare a valle il legname. Da questo primo successo gli venne poi l’idea di costruire un sistema sospeso nel vuoto per trasportare velocemente anche le persone da valle sui monti e viceversa. Iniziò dalla zona di Merano, con collegamenti verso Monte San Vigilio e Avelengo, quindi collegò Ortisei con l’Alpe di Siusi, infine costruì nel 1936 costruì l’impianto da Bolzano a San Genesio.
Bolzano ha la fortuna di avere tre funivie che collegano la città, situata a 265 m di altitudine, con i monti circostanti, fino a 1.400 metri s.l.m. La rinuncia a più lunghi tragitti con l’automobile ha soprattutto una motivazione ecologica. Le funivie fanno parte del sistema di trasporto integrato dell’Alto Adige e rientrano in un concetto di mobilità sostenibile. Un’utile applicazione facilita nella consultazione degli orari e nella scelta del mezzo di trasporto di volta in volta più comodo: www.sii.bz.it/it/app-altoadige2go
La montagna chiama: aria pura e frizzantina, prati inondati dal sole, boschi ombrosi e distese di larici – è questo lo scenario naturale che accoglie chi sale a San Genesio, sull’altopiano del Renon o in cima al Colle. I tragitti durano pochi minuti, le stazioni a monte delle tre funivie si trovano fra i 1.000 e i 1.400 metri s.l.m. e offrono una vista mozzafiato sulle Dolomiti.
Funivia del Colle: la più antica
Salire sull’impianto a fune per il trasporto delle persone più antico del mondo è come fare un tuffo nel passato. Messo in funzione nel 1908, è stato costruito da un altro pioniere della tecnica, il ristoratore bolzanino Josef Staffler che aveva intuito come questo sistema di trasporto veloce potesse incrementare il turismo. La funivia di oggi è moderna, ma presso la stazione a valle e quella a monte molti dettagli riconducono alla storia di questo impianto e alla tecnica impiegata. Una copia della cabina originale, costruita all’inizio del 20esimo secolo, è esposta nelle vicinanze della stazione a monte.
Funivia del Renon: la più centrale
La stazione a valle della modernissima funivia si trova a due passi dalla Stazione dei treni ed è facilmente raggiungibile a piedi dal centro storico. In pochi minuti collega Bolzano con Soprabolzano. Da qui parte il trenino storico che conduce fino a Collalbo. www.ritten.com
Funivia di San Genesio: la più avveniristica
La stazione a valle si trova di fronte a Castel Roncolo, all’imbocco della Val Sarentino. Prossimamente la vecchia funivia sarà sostituita da un impianto moderno in grado di portare ogni ora 450 persone da Bolzano a San Genesio, in soli 5 minuti e mezzo: tre piloni al posto di sette, corse ravvicinate ogni 7-15 minuti, controllo remoto, design ricercato. Vecchia o nuova, la funivia collega la città con l’Altopiano del Salto e il paese di San Genesio. Di qui partono innumerevoli passeggiate sul leggendario altopiano da cui si gode una vista mozzafiato sul Catinaccio. www.jenesien.net
Ötzi 2019
Da 20 anni la mummia rinvenuta nel ghiaccio appartenente all’era del rame racconta storie molto lontane, attraverso il suo corpo e attraverso l’attrezzatura con la quale è stato rinvenuto. Dopo il ritrovamento e l’allestimento museale sono seguite molte ricerche, ipotesi, studi comparativi e tutta una serie di attività interdisciplinari che hanno cercato di svelare i segreti che avvolgono la storia nelle Alpi di 300 anni fa. Il Museo Archeologico in via Museo 43 è diventato un polo di attrazione che mette in mostra tutte le sue attività di raccolta e di ricerca.
Tra poche settimane apre la mostra temporanea “Lost & Found. Archeologia in Alto Adige prima del 1919“: dal 2 aprile fino al 17 novembre il Museo offrirà uno scorcio nella storia dell’Archeologia in Alto Adige nel periodo che precede il 1919, quando il Sudtirolo faceva ancora parte dell’Impero austro-ungarico. Dopo la Prima Guerra Mondiale, cento anni orsono, con la firma del Trattato di Saint Germain, l’attuale Alto Adige venne annesso all’Italia.
La mostra temporanea prende in esame interessanti reperti di questa fase iniziale, analizza i primi scavi e racconta l’istituzione dei primi musei, presentando i pionieri e i protagonisti di quest’epoca. Molti reperti rinvenuti in questo lontano periodo sono finiti sul mercato dell’antiquariato e oggi si trovano sparsi fra musei e collezioni private di tutto il mondo. Per questa mostra i curatori hanno rintracciato oggetti di particolare interesse, scoperti prima del 1919, e li presentano per la prima volta in Alto Adige, nella loro “antica patria”.
„Ötzi per curiosi“ il mercoledì pomeriggio: all’interno della mostra permanente sul tema „Ötzi, l’uomo venuto dal ghiaccio“, il Museo da subito e fino a novembre 2019, ogni mercoledì, offre una sessione interattiva per tutta la famiglia. Chi partecipa scopre con le proprie mani quali storie si celino dietro l’attrezzatura di Ötzi. La partecipazione ai pomeriggi interattivi è compresa nel prezzo d’ingresso.