A TAVOLA CON GLI DEI , ONORE A  NESOS !

  C’è vino e vino! Quello povero da taverna, che basta buttar giù, e poi quello “da ricchi” che riporta  indietro verso le imprese enologiche dei greci, dell’isola di Chio, capaci di produrre vini leggendari come Nesos, per l’appunto, il vino marino il cui uvaggio viene’ tuffato in mare’ , regalandogli un sapore squisito nonché una buona azione antisettica. 

Un tuffo nel blu dipinto di blu a cui l’Azienda elbana  Arrighi  si  dedica con amore e passione, seguendo questa modalità legata all’antica Grecia, sotto la guida di vari studiosi e con il supporto dell’Università di Pisa per un corso di viticoltura ed enologia.  Questo degustando in anteprima assoluta le uniche 40 bottiglie di Nesos… restandone sbalorditi durante la visione in anteprima italiana del documentario Vinum Insulae,  che ha vinto il primo premio come miglior cortometraggio al 26° Festival International Cenovidèò di Marsiglia, con tanto di riconoscimento della Revue des Cenologues per la singolarità proposta nonché al merito della ricerca.  A seguire  altri premi del “Festival internazionale del cinema del vino e della cava” in  Spagna,  durante la “Celebrazione della giornata europea del turismo del vino” con annuncio di  vincitori e premiazioni.

L’incontro si è tenuto a  presentato a Firenze, nel convegno organizzato in collaborazione con Regione Toscana, Toscana Promozione Turistica, Fondazione Sistema Toscana e Vetrina Toscana, vedeva Francesco Palumbo direttore di Toscana Promozione Turistica, Paolo Chiapini direttore di Fondazione Sistema Toscana, Stefano Feri, Vice Presidente del Parco Nazionale Arcipelago e Stefano Ciuoffo, assessore al Turismo e Commercio della Regione Toscana.

Immancabile Antonio Arrighi, isolano d’Elba, che per un decennale  ha sperimentato  vinificando nelle anfore di terracotta dell’ Impruneta,  sino a contattare il professore Scienza dopo averlo sentito parlare della sua ricerca vinicola nell’isola di Chio.

  Vini greci elitari che raggiunsero Marsiglia e Roma. Interessante conoscere, come ricorda Plinio Il Vecchio,  che Cesare li offrì al banchetto celebrando il suo terzo consolato. Anche Chio era dolce ed alcoolico come i vini di Thaso, Lesbo, Samos,  ma proprio Chio possedeva quel che in più d’aroma, grazie al  bagno in mare per l’appunto,

togliendo la pruina dalla buccia accelerando l’appassimento al sole e preservando il vitigno senza l’uso di solfiti. Il risultato? Una bevanda molto naturale e simile alla produzione di 2500 anni fa!  L’uva in questione è l’Ansonica, tipica ‘bianco’ dell’Elba, probabile incrocio di uvaggi dell’Egeo, quali Sideritis e Rhoditis.

Inevitabile in tale contesto pensare alla nostalgia di Ulisse, ai miti che ben hanno disegnato la storia, ai navigatori dell’epoca come gli Eubei,  tutto rapportato in un contesto di radici esoteriche e politiche. E come non pensare alla potenza del fuoco, della terra, dell’acqua, chiamasi anche mare?  Il pensiero va a  Giasone, al mito del “Vello d’oro” , che spesso si colora di tragedia. Ed ancora a  quei navigatori che portavano  vitigni e non certamente come i profughi attuali che arrivano – o non arrivano – stremati sulle nostre coste.

L’antichità ci ricorda l’attraversamento del Rodano e del Po  entrando nei grandi empori commerciali, come gli Etruschi che vanno incontro anche a Mantova,   come testimoniano  ritrovamenti in merito. Bene adesso  uno scivolo nella storia agricola della  Toscana ed altre regioni, a corollario, visto che i vitigni italiani sono ancora orgogliosamente in Grecia. Quanto alla cultura elbana pensiamo anche alle sinuose anfore . Nelle cantine veniva portato il  mosto. Ma sconfiniamo adesso nell’archeologia,  il cui unicum abbraccia le discipline segnando i valori del territorio. 

Ma torniamo all’amico Nesos, vino mitologico, così ricco di poifenoli che tanto bene fanno alla salute in quanto alimenti persino  nutraceutici. Il bagno marino sfuma l’acidità, il sale funziona da antiossidante, pertanto che l’orgoglio del Dna squisitamente italiano che sia ben accolto.

Adesso silenzio, glii Dei facilmente si adirano, invitiamoli a brindare  nel Parco dell’Arcipelago Toscano innalzando “Nesos, il vino marinaio, pardon! Marino!

 Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

 

È arrivata la neve sull’Alpe Cimbra  di Folgaria – Lavarone –Lusern

 

   Siamo in Trentino !  E quest’anno il meteo ha fatto sì che tutto il paesaggio si presenti perfettamente bianco già a inizio stagione, previsto per il 7 dicembre prossimo.

L’Alpe Cimbra ha preparato un ricco palinsesto di eventi e iniziative, a partire dall’apertura della SKiarea. Gli eventi e l’intrattenimento sono un elemento centrale dell’offerta turistica dell’Alpe, il tutto calato nella tradizione e nella storia, nella cultura della zona e, immancabilmente nell’enogastronomia. Fa il resto il suggestivo silenzio in una cornice naturale di immensa bellezza.

Lusern è il villaggio dell’antica lingua, ancora parlata dagli abitanti, il Cimbro appunto. Un moderno centro di documentazione con sezioni dedicate alla storia e alle tradizioni è pronto ad accogliere il visitatore che non si accontenta semplicemente di visitare ma vuole anche conoscere.

Nello stesso museo vi sono Sezioni dedicate alla Grande Guerra, alla fauna, all’Antica Arte del merletto ed i forni fusori dell’età del bronzo.

Anche quest’anno e per i prossimi tre anni la squadra Nazionale Americana maschile di Sci Alpino torna sulla Schiarea Alpe Cimbra Folgaria e Lavarone, ad allenarsi in vista dei grandi appuntamenti del calendario di Coppa del Mondo.

Tutti potranno assistere l’allenamento degli atleti sulle mitiche piste Salizzona e Agonistica da dicembre a marzo; la scelta degli Atleti americani non è casuale ma motivata dall’ apprezzata tecnicità delle piste e, soprattutto, dalla capacità degli addetti di prepararle in maniera perfetta.

Il presidente di APT Alpe Cimbra Alessandro Marchesi ci tiene a sottolineare che esse hanno ospitato gare importanti a livello internazionale,  come la Coppa Europa o l’Alpe Cimbra Fis Children Cup – più nota come Trofeo Topolino -.

Folgaria è una destinazione perfetta che garantisce allenamenti di qualità in una atmosfera rilassante  quando non si gareggia, afferma Jesse Hunt – Alpine director –

Le prime luci del sole sulle cime candide, l’aria frizzante, la neve immacolata e un paesaggio Alpino mozzafiato si uniscono alle ricche e gustose colazioni, confezionate con i sapori tradizionali locali. Da assaporare nelle accoglienti baite disseminate ognidove.

 Per vivere emozioni uniche in un ambiente naturale suggestivo e lontani dalle mete più frequentate, l’Altopiano del Tesino in Valsugana Lagorai offre la possibilità di sciare in totale sicurezza, su piste perfettamente innevate. Una proposta indirizzata prevalentemente alle famiglie, che abbina speciali offerte che consentono di vivere un’esperienza emozionante ad un prezzo veramente competitivo: soggiorni sulla neve a partire da €33 a notte a persona, incluso  Skipass giornaliero presso le funivie Lagorai, la Skiarea,  funivie Lagorai Passo Brocon, dotata di impianti di recente realizzazione e di piste con innevamento garantito. I più piccoli possono divertirsi presso lo skilandia e Agarotta Park , un parco giochi con gonfiabili e un camposcuola con simpatiche animazioni abbinate ad una pista per slittini e Bob, servita da un comodo tapis roulant .

L’altopiano del Tesino è una palestra naturale non solo per lo sci alpino ma anche per altri sport sulla neve quali ad esempio le camminate con le Ciaspole, lo scialpinismo e di fondo nonché, per i più esperti, le emozionanti arrampicate su cascate di ghiaccio

Come possono poi mancare i tradizionali mercatini di Natale talvolta presenti sulla neve a Pergine Valsugana ad esempio già dallo scorso 9 novembre è presente il mercatino dei Canopi questi mercatini prevedono momenti musicali giochi e laboratori per bambini sfilate in costume dei minatori la slitta di Santa Claus e molto altro nel weekend del 7 del 8 dicembre avrà luogo La tradizionale Feuernacht La notte dei minatori feste in piazza in attesa degli gnomi minatori a Levico Terme invece tornerà il mercatino di Natale asburgico il più grande parco storico del Trentino inserito nei grandi giardini italiani del parco secolare degli Asburgo feste gastronomiche a base di formaggi di Malga polenta miele e patata completeranno una vacanza che lascerà il segno !

 

 

 

L’IMMACOLATA NEVE DELLA PAGANELLA

TESTIMONIAL YURI CHECHI


Lo sai che dalla “Cima della Paganella” lo sguardo spazia dalle Dolomiti al Lago di Garda? Nel periodo invernale La Ski Area Paganella è in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipo di sciatore dal più esperto al principiante e, chi non ha mai provato una discesa mozzafiato sulla pista “Olimpionica 2” non sa cosa si è perso.

E per chi non scia nessun problema: è possibile raggiungere i rifugi in quota e passare lì splendidi momenti. Una passeggiata con le ciaspole immersi nei boschi innevati è il miglior antidoto allo stress cittadino, così si recuperano le energie e ci rimettiamo in pace con noi stessi e con la natura. Una simpatica iniziativa invernale è offerta dalle bici dalle ‘gomme grasse’, ideale per spostamenti su trails innevate; coloro che non hanno sufficiente allenamento possono sempre ricorrere alle bici con pedalata assistita, e se proprio sei un pigro non resta che farti trainare dalla grande slitta al tiro di una coppia di bellissimi cavalli, tutto in uno scenario naturale mozzafiato.

Ai più audaci è riservato il Go Kart su pista ghiacciata, divertimento non solo per bambini ma anche per grandi. E dopo aver passato una giornata del genere non resta che sedersi in un caldo ed accogliente rifugio e gustare la ricca e variegata gastronomia locale, l’ottimo miele, i funghi grigliati e i piatti tipici locali. 50 km di bellissime – e controllatissime – piste panoramiche sono lì ad aspettarci per il giorno. A coloro che vogliono invece avvicinarsi ancora più alla natura e alla cultura del luogo, non resta che affidarsi alle esperte Guide Alpine, che li condurranno in affascinanti passeggiate con le ciaspole su per i boschi per itinerari indimenticabili.

Testimonial d’eccezione è il ginnasta Juri Chechi, da poco cinquantenne ma non con un fisico ancora d’acciaio! Alla Paganella lo lega amicizia e affetto, un territorio magico dove vige competenza e professionalità afferma. La sua è una testimonianza da lunga data, sia nel periodo invernale ma ancor più in quello estivo, con bambini e adulti egli è solito affermare che sport e vacanza risultano un ottimo binomio e quindi…Viva l’Altopiano della Paganella.

Le piste sono più vicine a Firenze di quanto si creda: circa 3 ore .

Luogo tutto sommato piccolo ma dotato di un’ottima ricettività e servizi alberghieri, le presenze annuali raggiungono i due milioni, località ottime per la famiglia e per coloro che vogliono praticare trekking e bike.

Gli ospiti toscani sono in costante crescita e la fortuna di quest’anno è avere un’ottima neve naturale. Soprattutto ad Andalo un’ampia pattuglia di “Gatti della neve” è lì pronta per ‘tirare’ il tutto .

In questo spettacolo bianco – candido – è stata aggiunta una cabinovia. Tutto è splendidamente programmato, e 6 piste di tutti i colori (difficoltà) con 200 maestri vi attendono. Lo sci notturno è la consuetudine da queste parti e dopo… i rifugi sono aperti! Come del resto anche i ristoranti Gourmet , dove mangiare con gli amici sulle molte terrazze che volgono alle Dolomiti.

Al rifugio La Montanara è come essere a casa mentre si ammirano le stupende punte aguzze del territorio.

In ogni stagione è possibile praticare il parapendio con atterraggio direttamente sulle piste, un vero e proprio paradiso per le famiglie con tanti parchi attorno, i centri benessere sono una delizia anche per i bimbi che possono giocare sul ‘tappeto gommato’ , nonché farsi tirare dalla slitta trainata da cavalli per una esperienza sensazionale.

EuroChocolate il 7 e 8 dicembre rappresenta un momento dolcissimo e goloso, con la cioccolata di tutti i tipi e in tutte le salse, persino decorata, un momento da gustare ben bene regalando buona energia.

I Mercatini di Natale predisposti con menù tutto cacao, hanno portato la delizia addirittura nelle cabinovie, tramite Cooking Show, anche con grappa, salato ed intrattenimento, mentre la cioco-scalata è  pensata apposta per i bimbi. Quanto al ‘gioco dei bottoni’ è una vera e propria sorpresa.. da non rivelare ma da farla scoprire.

Andalo, ricca in quei giorni di produttori ed artigiani, presenterà tutto questo, con un pensiero verso Molveno, il lago dei Sogni, in un percorso fatto di luci ed installazione a led. Godersi l’alba sulla Cima della Paganella è emozione da non perdere, muovendosi ancor prima delle luci del giorno sciando sulla neve vergine.

Stiamo parlando di luoghi meravigliosi ove si svolgerà anche la “Coppa Europa Femminile.”  Il progetto è quello di salvaguardare il verde guardando al futuro, coinvolgendo l’intera comunità poiché il turismo è la grande forza innovativa. Si tratta di un progetto unico in Italia che pone l’attenzione ai cambiamenti climatici tenendo tuttavia presente gli aspetti sociali.

Si avvicina il traguardo dei 70 anni del coro Trentino coi loro usi e costumi, ensemble molto richiesto in tutte le zone a cominciare da Molveno..con le campane Din,don,dan .. tra alti e bassi.“La cima lassù ritorna il rifugio quaggiù..”  Immancabile nel coro la canzone sulla Bella Innamorata,  dagli occhi neri e belli capelli d’Oro, con riccioli da conservare sul campo della Vittoria ..bacio ai capelli.Altra canzone ancora, celebra l’amore Cortese caro …Col misero cor.. emozionando tutti noi.

E qui una lacrimuccia scende mentre nell’immaginario collettivo…”Lassù sulle montagne…”

Carla Cavicchini

mail: cavicchini.press@gmail.com

 

DOLOMITI SUPERSKI – INIZIO STAGIONE TUTTO BIANCO, CON TANTE NOVITÀ.

 Cospicue nevicate sulle Dolomiti permettono alcune aperture anticipate, in attesa del via ufficiale con tanta neve il 30/11 prossimo. Lanciata la nuova APP e aperto lo shop online.

È caduto ben mezzo metro di neve fresca dai 1.000 m di quota in su, con picchi notevoli nelle zone più alte delle Dolomiti e si attendono altre cospicue nevicate nei prossimi giorni, per la gioia di chi non aspetta l’ora di poter ritornare in pista dopo la lunga pausa estiva. Anche se l’apertura ufficiale della stagione invernale 2019-20 di Dolomiti Superski è in programma il 30 novembre prossimo, alcuni impianti e piste sono già in funzione da qualche giorno e altri apriranno anticipatamente nei giorni a venire, grazie alla tanta neve caduta. Il divertimento è già iniziato o inizierà a breve nelle zone di Cortina d’Ampezzo, Arabba, 3 Cime Dolomiti, Val di Fiemme/Obereggen e San Martino di Castrozza/Passo Rolle. Qui di seguito la tabella riportante la situazione attuale (al 14/11/2019) nelle zone di Dolomiti Superski (variazioni possibili nei prossimi giorni), con possibilità di monitorare la situazione e gli eventuali aggiornamenti nei prossimi giorni sul sito di Dolomiti Superski: https://www.dolomitisuperski.com/it/Live-info/Impianti-aperti

Zona sciistica Impianti/piste aperti Aperture anticipate Apertura ufficiale
     
Cortina d’Ampezzo Zona sciistica   30/11/2019
  Seggiovia Falzarego al Col Gallina Dal 10/11/2019  
  Funivia Faloria Dal 22/11/2019  
  Seggiovia Vitelli – Faloria Dal 22/11/2019  
  Sciovia Tondi di Faloria Dal 22/11/2019  
       
Plan de Corones Zona sciistica   30/11/2019
       
Alta Badia Zona sciistica   04/12/2019
       
Val Gardena/

Alpe di Siusi

Zona sciistica   05/12/2019
       
Val di Fassa Zona sciistica   05/12/2019
Carezza Zona sciistica   30/11/2019
       
Arabba Zona sciistica   Dal 05/12/2019
  Seggiovia Campolongo 23/11/2019  
  Seggiovia Le Pale 30/11/2019  
  Seggiovia Cherz 1 30/11/2019  
Marmolada Zona sciistica   07/12/2019
       
3 Cime Dolomiti Zona sciistica   23/11/2019
  Sciovie Passo Monte Croce-Kreuzbergpass 16/11/2019  
Padola-Val Comelico Zona sciistica   21/12/2019
       
Val di Fiemme/

Obereggen

Zona sciistica   30/11/2019
  Seggiovia Monte Agnello – Pampeago 23/11/2019  
       
S. Martino di Castrozza/

Passo Rolle

Zona sciistica   30/11/2019
  Seggiovia Cimon al Passo Rolle 16-17/11/2019  
  Seggiovia Ferrari al Passo Rolle 16-17/11/2019  
       
Rio Pusteria-Bressanone Zone sciistiche Gitschberg, Jochtal, Plose   06/12/2019
       
Alpe Lusia/

San Pellegrino

Zona sciistica   30/11/2019
       
Civetta Zona sciistica   30/11/2019
       
Sellaronda Giro sciistico 4 Passi   05/12/2019
Giro della Grande Guerra Giro sciistico   26/12/2019

        Aperti anche gli uffici skipass e lo shop online di Dolomiti Superski

Vista l’ottima situazione di innevamento sull’intero territorio delle Dolomiti, con alcune aperture anticipate già effettuate e altre imminenti, in tutte le 12 zone sciistiche di Dolomiti Superski sono aperti gli uffici skipass principali a partire dal 15/11/2019, con aperture di altri uffici nelle settimane a venire. Nelle zone con aperture anticipate già effettive, l’ufficio skipass è già aperto. A questo link sono visibili nel dettaglio le date di apertura degli uffici skipass delle Dolomiti: https://www.dolomitisuperski.com/it/Skipass/Uffici-vendita-skipass 

Ed è stato attivato anche il negozio online sul sito Internet di Dolomiti Superski, dove è possibile fin da subito l’acquisto delle tipologie di skipass previste per questo servizio. Una delle grandi novità di quest’anno in questo ambito è la possibilità di acquistare online anche gli skipass con riduzione per Junior (nati dopo il 30/11/2003) e Senior (nati prima del 30/11/1954), caricando la scansione di un documento di identità. Lo shop online è disponibile al link https://mydolomiti.dolomitisuperski.com/shop/

Puntualmente lanciata la nuova APP di Dolomiti Superski, per una stagione sciistica ancora più divertente e ingaggiante.

Sviluppata per essere supportata da tutti i sistemi operativi degli smartphones più comuni, la nuova APP di Dolomiti Superski si presenta in una veste grafica totalmente nuova e con una navigazione comoda e moderna, dove i movimenti in orizzontale (swipe) permettono di passare da una delle 12 zone sciistiche di Dolomiti Superski alla prossima in ordine numerico, mentre i movimenti in verticale (scroll) conducono l’utente ai vari punti di menù, alle funzioni e ai servizi all’interno della zona sciistica prescelta. Se la funzione GPS del dispositivo è attivata, al lancio della APP il sistema condurrà l’utente sul contenuto della zona sciistica di Dolomiti Superski in cui si trova. Il login avviene tramite la community “MyDolomiti”, alla quale l’utente della APP si deve registrare (gratuitamente) per poter fruire dei servizi. La APP offre informazioni e servizi utili come lo status aperto/chiuso in tempo reale dei singoli impianti di risalita e delle piste, orari d’apertura, interruzioni, previsioni meteo, Points of Interest come scuole sci, noleggi sci, rifugi gastronomici sulle piste, Infopoints, Ticket Box, nonché descrizioni e contatti.

L’utente trova poi anche altre funzioni interessanti e gettonate, come il Performance Check, il Tracking per registrare il tragitto percorso sciando, il Routing che è quasi un navigatore sulla pista che conduce lo sciatore a un punto prestabilito. Raggiungendo certi traguardi nella funzione “Tracking”, all’utente verranno assegnati Badges interessanti – una bella sfida contro se stessi. E infine si gioca pure, dato che i membri registrati della APP-community possono sbizzarrirsi anche con le funzioni più ludiche della APP, creando un proprio network di amici, anch’essi membri registrati e in possesso di uno skipass di Dolomiti Superski e sfidandosi a vicenda durante tutta la stagione sciistica.

La nuova APP è disponibile gratuitamente fin da subito in AppStore e su Google Play digitando Dolomiti Superski ed è scaricabile anche tramite i seguenti link:

https://play.google.com/store/apps/details?id=com.dolomitisuperski.skiapp&gl=IT

https://apps.apple.com/it/app/dolomiti-superski/id1483954376

Inoltre, Dolomiti Superski ha realizzato anche un video tutorial per facilitare il più possibile l’utilizzo della APP e di tutto il suo potenziale, che può essere visionato sul sito internet https://www.dolomitisuperski.com/it/Live-info/App

Per facilitare la connessione al web, Dolomiti Superski mette a disposizione una fitta rete di oltre 100 hot spot WIFI gratuiti presso i punti vendita skipass, le stazioni a valle e a monte dei principali impianti di risalita e in alcuni casi anche su tutta la tratta dell’impianto.

 

         L’EROINA GONCHAROVA

   dalla poliedrica personalità

   Colmare le lacune delle quote rosa? Perché no? Questo il messaggio lanciato in occasione della mostra “ Natalia Goncharova una donna e le avanguardie tra Gaugain, Matisse e Picasso , a Palazzo Strozzi sino al 12 gennaio 2020.

Variegato ed importante il parterre dei relatori. La presenza massiccia e qualificata, nel salone di Palazzo Strozzi, di un qualificato centro culturale a tutto tondo ha sottolineato che proprio la ribelle Goncharova , ‘grazie’ alle sue ‘rotture’ di nudi a tutto tondo e per questo processata in sintonia con la Abramovich, fa emergere un personaggio “ante-litteram” con le sue performance rivoluzionarie, poste spesso e volentieri all’indice.

Figura estremamente affascinante anche se da noi poco conosciuta…più al balletto – si esprime Ludovica Sebregondi – con la rappresentazione della sua bella campagna russa -moscovita- raggiunge poi l’Europa, con anche l’ottima attività manuale nell’illustrazione dei romanzi russi . Quanto agli artisti conosciuti, in lei esisteva quella forma di buon contatto e viceversa, lavorando assiduamente anche sulle opere sacre. Che dire…una sfida tra oriente ed occidente di religione ortodossa, in un percorso segnato anche dalla guerra ove tuttavia regna un grande intimismo.”

Sintetiche le parole dell’assessore alla cultura di Firenze Tommaso Sacchi, notando proprio che la città gigliata “Città delle donne” grazie anche alla scorsa edizione dell’Eredità delle Donne è capace di portare alla ribalta tematiche sociali e politiche.

Da sottolineare le sensazioni che evocano le sue opere raccontava poi Donatella Carmi – di donna a diretto contatto con i grandi artisti della sua epoca, segnando un percorso augurabile e non impossibile della parità da raggiungere.”

L’esposizione promossa ed organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e Tate Modern di Londra in collaborazione con Ateneum Art Museum, Helsinki, con sostegno del Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera Commercio di Firenze e col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, coglie con vivo piacere, l’essere di grande artista dell’avanguardia russa, di fama internazionale. Scenografa, attrice, ballerina, decoratrice, insegnante di pittura, collabora con case di moda, editori e riviste e…non è finita visto che è la prima di tutte nel ballare il ‘Tip-tap’ .

Nasce in Russia nel 1881 nel Governatorato di Tula. La madre, figlia di un professore dell’Accademia Moscovita di Teologia, si era unita in nozze con l’architetto e matematico nonché ex pronipote di Natalia Nicholaevna Goncharova – 1812 – 1863, stupenda moglie del poeta Alexander Pushkin, perito nel 1837 in un duello provocato dalla presunta infedeltà della bella consorte.

Body – art” futurista. E come ne va fiera questa splendida anticonformista nonché provocatoria, che va in giro coi i vari futuristi, divertendosi e passeggiando nell’elegante Mosca, scandalizzando i passanti con la colorità delle sue frasi in un gioco all’unisono da volto e corpo aggressivamente dipinti. Ed ancora personalissimi i suoi linguaggi iconici di tradizione popolare e religione russa, col moderno occidente che rivista attingendo all’artigianato e folclore delle sue radici autoctone.

Si affina al primitivismo di Gaugain, ai lavori picassiani, al cromatismo di Matisse, arrivando sino a Balla e Boccioni nella loro dinamicità. E questo tra analogie e discordanze tra Futurismo italiano e quello di “casa-madre”, verso l’affascinante percorso segnato dai vari artisti frequentati a Roma (1916-17) capeggiati da Marinetti. La passione sconfinata verso l’arte figurativa italiana quando viene nel nostro ‘Stivale’, la fa rimanere incantata di fronte ai mosaici ravennati e settecento veneziano. A Roma, col suo Mikhail Larionov, nel 1917 per ‘Parade’, viene raggiunta da Cocteau, Stravinsky, Picasso, frequentando attivamente l’intellighenzia italiana ‘colma’ di Papini, Eleonora Duse, Depero, Cardarelli, Casella e tanti altri intellettuali con ‘ritrovo’ di Filippo Tommaso Marinetti precedentemente incontrato a Mosca nel ’14. E’ un turbine di donna, espone anche a Berlino, Monaco,Londra, Parigi, ove – poi esule – continua l’operato senza le odiate forzature. Questo in un percorso di viaggio che vede anche la Spagna dove rimane affascinata dal grande animo latino, ed ancora via verso la Svizzera, Finlandia, Svezia, Norvegia ed Inghilterra. Piacevole segnalare la creazione di figurini e bozzetti ove è più che evidente l’anima russa per i “Ballets Russes di Diaghilev. Tra lei ed il teatro è amore profondo impegnandosi attivamente nella miriade colorata per “Oiseau de feu”, “Coq d’or” ed altro ancora, verso quotazioni da vero e proprio primato nelle aste in corso. Tutto questo in cinquant’anni di lavoro con Mikhail Larionov in maniera molto molto aperta, come imponeva il proprio carattere.

L’Enfant terrible dell’avanguardia capace di unire culture insolite in pieno spirito ‘goncharova’ – tra l’altro generosissima nel donare i propri lavori – permette d’ammirare ben 130 opere sino al 12 gennaio 2020, avute in prestito dal Victoria and Albert Museum londinese, dal Museo Statale Russo di San Pietroburgo e dalle collezioni Tate della National Gallery, dalla Galleria Tretyakov moscovita, ed ancora Estorick Collection, il Mart di Rovereto, il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, Il Museo del Novecento di Milano, etc.

Degno di buone pennellate di colore, “l’Autoritratto con I gigli gialli,” “Mietitura” del 1911, “Contadini che raccolgono le mele” dello stesso anno.

Evangelisti “, un grande polittico, fu invece ritirato dalle autorità per lo sconcerto di molte persone attonite alla vista dell’opera. da segnalare tuttavia il restauro dell’imponente ‘Paravento’ a lei commissionato nel 1927 dall’Arts Club di Chicago. Foto e video d’epoca ingentiliscono tutto con quel vissuto rurale ed urbano prima ancora della rivoluzione e della religiosità ortodossa.

Proseguendo sembra di equilibrarsi in un gioco del sacro e profano, tra passione e compostezza tramite musiche ed atmosfere rarefatte. Giusto omaggio ad un ‘artista originale ed innovativa la cui peculiarità era quella di sperimentare elementi iconici della natìa terra, col moderno occidentale. Connubio sapientemente orchestrato dalla personalità stratosferica di Natalia Goncharova.

Info: www.palazzostrozzi.org – 055 – 26.45.155

Carla Cavicchini

mail: cavicchini.press@gmail.com

          UNO SGUARDO AI MITI

            ed il mondo si apre

Da sempre le leggende appassionano dando spazio alla  grande curiosità.

La cultura classica, i miti greci capaci di ‘vestire intellettualmente’ Dei ed eroi, influenzando la cultura delle arti e la letteratura,  sono stati di grande stimolo per gli artisti. Vera e propria eccellenza in questo campo è il maestro  Onofrio Pepe che,  grazie alla sua  personale presso la  “Loggia di Piazzale Michelangelo” – ristorante storico fiorentino –  espone ‘Un panorama aperto verso le stelle’.

Splendida e suggestiva mostra ricca di 50 opere tra sculture e dipinti. Tutto incentrato – …come non poteva essere? – sul tema del mito. Già insegnato precocemente nelle scuole accompagnando avventure e fantasticherie sì da coinvolgere i ragazzi –  vedi la forza trascinatrice di Ulisse –  alla consapevolezza dell’abbattimento di ogni barriera.

Percorrendo gli ampi saloni, tra sculture e dipinti, notiamo le raffinate stele bronzee e  Pepe, in simbiosi  con gli amati miti,  che osserva: “la realtà dei vizi e delle virtù, che l’umanità vive nel profondo con il desiderio di portare alla luce con la propria arte”.  Ed è vero poiché in questo cammino armonioso Icaro ci osserva, mentre Apollo ci prende per mano  arrivando alla Leda e Il Cigno. Ed  ancora,  verso la  ‘volta del cielo’  – che attraversa La Loggia in verticale – godendo lo splendore della ‘Terrazza Paradiso’ ove stanno le sculture di  Centauro e Ninfa. A corollario il panorama della città gigliata che, da Pontevecchio , ‘mira’ verso l’etrusca Fiesole.

 

  L’artista,  nativo di Nocera Inferiore, è fiorentino d’adozione e d’elezione.

  I suoi lavori, che continuano incessantemente  ad essere di gran interesse per il pubblico, si sposano perfettamente col gusto neoclassico della magnifica struttura ottocentesca di Piazzale Michelangelo. Opere, le sue, che incitano alla riflessione, mentre egli nel suo linguaggio schietto e piacevole del sud, racconta d’essere l’artista “che si nasconde dietro le opere”,   continuamente alla scoperta del mondo greco e latino. “Ovidio mi affascina… tutta la mitologia mi prende poiché altro non è che ‘La metafora dell’uomo’ e, proprio come Caronte, vorrei volare!”

 

 

 

 

 

 

 

Ed il volo Onofrio lo prende di petto  quando, a ruota libera.., si sfoga  nei confronti dell’arte odierna definendola veramente mediocre, auspicando un ritorno a quella bella, da ammirare in maniera intelligente.

 

Valido il parterre dei relatori, quando appunto l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi… “è bello trovare in un ristorante anche un luogo di cultura,  dagli spazi unici come del resto si presta anche Forte Belvedere”.Già il collezionista Casamonti, aprendo uno spazio privato alla cultura, lascia buona impronta del suo operato e proprio in questo clima di grandi ‘affacci’ l’arte contemporanea è da apprezzare. Precedentemente,  l’architetto Poggi – concludeva –  col disegno delle ‘rampe’ cercava  di conferire alla città un respiro maggiormente europeo, rivelatosi poi  in buona sintonia con il Governo odierno che  oggigiorno chiede proprio questo.”

 

Considero questo un museo dedicato a Michelangelo – affermava quindi Eugenio Giani,  Presidente del Consiglio regionale – poiché in questo panorama unico  l’architetto Poggi volle dedicare al Buonarroti ed alla piazza  proprio il nome di Michelangelo, circondato dalle altre 4 statue che proteggono i sepolcri di Lorenzo e Giuliano Dei Medici. Proprio la Loggia doveva essere la “casa Michelangiolesca”,  ma le vicende note  della ‘Breccia di Porta Pia’ –  e la data del 1870 –  videro la capitale spostarsi a Roma e,  gioco-forza, senza le dovute risorse questo luogo divenne un bar-ristorante ed ancora una importante galleria;  dove oggi le opere di Onofrio Pepe godono di degna presenza consentendone il grande respiro culturale.”

Cosimo Ceccuti  non mancava di ricordare  Giovanni Spadolini,  figlio di artista tra l’altro, e che.. il grande statista in tale ‘respiro’ si riuniva regolarmente per convegni settimanali. Proseguiva poi il curatore della mostra Dominique Charles Fuchs,  dicendo: “L’uomo è quello che fa, se poi  ‘toccato’ poi dalle Muse egli diventa un grande artista. Onofrio già ospitato all’Opera del Duomo,  dove si trovano il Ghiberti, Michelangiolo ed altri ancora, esplica qui la sua maestria  tramite la mitologia classica greca e romana, è con Fidia e qualcosa di pop che si confronta.

Ed è piacevole sapere che i miti li abbiamo presi in eredità fino alla cultura latina.” Terminava poi Fuchs lodando l’intenzione del Poggi di voler creare una sorta di palcoscenico d’arte in quest’angolo magico di Firenze,  citando che persino Villa Cora doveva diventare sede d’ambasciata degli Stati Uniti, segnalando di conseguenza   l’altissimo valore della città .

Sorridente, gentile e soddisfatto, Carlo Caprarella dell’associazione culturale ‘Caprare”, mentre raccontava  di rappresentare la II° generazione di famiglia,  continuando a nutrire quel gran senso di riconoscenza  nei confronti dei genitori grazie al “continuo scambio reciproco culturale che Firenze ci dona.” 

Onofrio Pepe pur essendo un artista di fama internazionale  –  ha esposto in ogni parte del mondo  ‘toccando’ anche Stati Uniti e Cile –  è rimasto una persona semplice, solare e riservata mentre sorridente racconta della sua professione sotto l’ala protettrice dell’Olimpo.

Era il 1969 quando  decise di far di  Firenze la propria residenza  allestendo il suo studio in San Frediano,  ove tuttora vige la tradizione di botteghe e bottegai dei grandi maestri fiorentini.

Il suo motto? “I miti non sono da sfatare”.   Con buona pace di ‘Zeus’ e colleghi.

     Carla Cavicchini

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