AGRITURISMO ALL’ABBAZIA SENZA TETTO

   L’agriturismo  Terre di San Galgano info@sangalgano.it – 0577/756.292 – un bellissimo e tipico casale proprio di fronte alla celebre e maestosa Abbazia di San Galgano, in Val di Merse, nel comune di Chiusdino (Siena ) .


Oltre a disporre di eleganti camere, appartamenti rustici e molto raffinati – propone nell’attiguo ristorante “Antico Tempio”, una location familiare con un’eccellente cucina a base di piatti tipici e prodotti locali di alta qualità con gli antichi sapori toscani.

   Circondato da un bel paesaggio e da una natura incontaminata, è un luogo veramente unico, ideale anche per cerimonie, feste familiari e matrimoni in un ambiente davvero da fiaba. Ampi spazi all’interno e all’esterno, ideali anche per banchetti.

   Tra le specialità culinarie sono gli antipasti con salumi e formaggi locali, la selvaggina (cinghiale, fagiano, cervo) e i secondi tradizionali come il Peposo dell’Impruneta, la pasta fatta in casa, i tortelli, i funghi porcini, il tartufo fresco e diversi dolci, preparati alla vecchia maniera.

    Il tutto servito nel pieno rispetto delle attuali disposizioni di sicurezza.

 

Agriturismo e Casale San Galgano  &     Ristorante Antico Tempio

 

  LA BUONA TAVOLA INTERNAZIONALE

  Che la buona cucina si sposi con il territorio è evidente, testimonianza ne è il bellissimo video proiettato nel mese di settembre 2020 presso Santa Maria della Scala a Siena, in occasione della seconda edizione di “Buy Food Toscana”. Immancabile la colorata veduta del Palio, le belle piazze e chiese stupende, che paiono quasi merlettate grazie alla raffinata manualità dell’epoca, di cui è ricca soprattutto Santa Maria della Scala.

 

 Sul palco vari  relatori che si alternavano l’un l’altro con:

Parliamo d’una fiera che collabora col Comune senese capace di presentare quel manifesto di resilienza che in questi momenti di Covid 19 dev’essere ancora più coeso. Indubbiamente la Toscana, il suo life-style, è un portabandiera in tutto il mondo con export in vetta per ciò che rappresenta. Plauso pertanto alla Regione  che permette di utilizzare le risorse  incentivando l’economia aziendale, con buon occhio verso l’innovazione per una valente competitività, considerata vera e propria elemento cardine. Non a caso verrà istituito un centro competenze agro-alimentare proprio nel senese, vero e proprio scrigno agro-alimentare che, insieme ad altre strutture,  faranno squadra soprattutto nei confronti all’agricoltura biologica. Essa rappresenta un grande elemento di traino nel nostro settore tanto d’avanzare d’un buon 30% , con gran vantaggio della sostenibilità.  

L’evento di “Regione Toscana e Camera di Commercio di Firenze, Firenze Promo Fiere è dedicato ai prodotti DOP, IGP, Agriqualità della Regione, organizzato da Fondazione Sistema Toscana e Promofirenze, in collaborazione con il Comune di Siena nonché supporto di Assocameraestero, Arepo, Alibaba e  Fondazione Qualivita” , ha riscosso un buon successo, avvalendosi anche di una piattaforma on–line,  con incontri business  riservati alle imprese toscane e buyers internazionali. Parliamo di 45 venditori e 38 buyer provenienti da 17 paesi nel mondo, occasione che si avvale anche della sinergia di Vetrina Toscana, progetto di marketing territoriale della “Regione Toscana e Unioncamere Toscana”,  capace di promuovere botteghe e ristoranti che utilizzano prodotti tipici del territorio toscano.

Proprio questa ‘Vetrina’  – che quest’anno compie 20 anni – ha portato sempre più alto il valore  del territorio biologico, la stagionalità, il km 0  e, soprattutto,  la cultura enogastronomica. L’iniziativa atta ad aiutare l’utente ad orientarsi nell’offerta dando ai ristoratori  l’occasione per promuoversi, offre garanzia di  stagionalità e filiera corta, nonché tipicità e genuinità, salvaguardando la tradizione locale con tanto di eventi curiosi ed interessanti come quello del “Pesce Dimenticato”, in un tripudio di cultura e cibo sano che trova posto presso parchi, ville, musei e biblioteche. Momenti pertanto  di buona intesa  tra buyer e seller in maniera virtuale eppure ampiamente operativa, che comunicavano con il Canada, Belgio, Francia, Germania, Usa, Sud Corea, Giappone, Israele, UK, Spagna, Svizzera, Svezia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Lettonia, Lussemburgo, ed altre nazioni ancora. Piacevoli come sempre gli incontri  di cooking-show  e gli  educational tour per la stampa di settore.  

Un convegno in cui veniva evidenziato anche il “fattore crisi”, “Quella crisi che   porta inventiva nei momenti difficili, bene pertanto in questo parterre d’eccellenze unire tutte le sinergie.  Quanto ai mercati mondiali, da sempre  viene osservata la qualità certificata dei nostri territori, vero e proprio valore aggiunto da ben considerare, unito all’export toscano che sta facendo avanzare la colonna del Pil . E questo senza tralasciare il valore del brand, puntando sulla selezione. Lo scatto maggiore? Una buona capacità di penetrazione tenendo alto il concetto di consorziarsi ribadendo che gli alimenti di nicchia che ben puntano verso l’aspetto salubre, rappresentano il tratto distintivo del “Made in Italy. ”Persino la Commissione Europea di Bruxelles alla valorizzazione ed innovazione nel campo agricolo affianca la tracciabilità, atta a combattere le frodi fiscali, e riduzione della povertà, verso un regime agroalimentare equilibrato, rafforzando di conseguenza politiche di buona qualità nei confronti di  varie destinazioni geografiche.”

 Interessante la piattaforma Arepo quale strumento di valorizzazione delle qualità nelle regioni europee.  

Durante il convegno veniva poi osservato che il consumatore cinese – guarda caso! –  se pensa al vino guarda alla Toscana, considerandola terra eccellente in tale settore. Proprio i cinesi sono molto informati in materia, considerando l’e-commerce ottima chiave di svolta, chiaramente in un modello altamente strutturato e consapevole. Un popolo sensibile alla globalizzazione che punta all’alta imprenditorialità, di buon successo.

Ed eccoci ai veri protagonisti del convegno, a quel nutrimento necessario di cui teniamo ben conto come il “Pane Toscano Dop” e suo Consorzio di tutela. Riconosciuto dal Ministero, si avvale di sani cereali , di lieviti nella ceppoteca della pasta acida– madre, che si avvale di studi mirati presso l’Università di Pisa. Questo assieme al campo della Nutraceutica con la Scuola Superiore S.Anna, che ha studiato le proprietà cardio-funzionali del pane toscano nelle cardiopatie. A breve lo studio “Pane + Days” per prolungare il cibo maggiormente salvaguardandone tutte le proprietà benefiche. Eccoci al “Consorzio del Prosciutto  Toscano”, sapore della tradizione  in attenta promozione regolamentata sin dal tempo dei Medici, con quelle fette asciutte e magre di buon rosso cremisi, con gusto esaltato di leggere sapidità qual suo tratto distinto d’eccellenza toscana. Complice naturalmente la stagionatura di venti temperati di mare e terra, arricchita da buoni segreti tuttavia rubati … i buoni aromi d’erbe di mirto, ginepro, rosmarino, lentisco, alloro e…basta così. Pronti all’assaggio!

 La Cinta senese che si avvale anch’essa del Consorzio di Tutela Dop, è una razza antichissima allevata già da Etruschi e poi Romani. Un suino rappresentato anche su importanti tele di valenti pittori, considerato  carne  unica, dalle ottime qualità organolettiche – animali di buon pascolo con cibo senza estrazione chimica – al quale viene apposto il Sigillo Consortile per la rintracciabilità. Il grasso delle spalle utilizzato per produzione del lardo salato è semplicemente ottimo.. quale tripudio di una maestosa porchetta. Particolare attenzione viene posta  durante l’allevamento, rendendola persino carne dietetica con buona concentrazione di acidi grassi insaturi – Omega 6 – Omega 3 – con provati effetti antitrombosi;  ricca pure di acido oleico che allontana il colesterolo,  con presenza  inoltre acidi grassi polinsaturi. Di grande versatilità nella cottura, si abbina egregiamente coi vini rossi.  Altro consorzio per la ‘regina’ dei salumi toscani , ovverosia la Finocchiona IGP che vede la nascita addirittura nel Medio Evo. L’uso dei semi e fiori di finocchio sopperiva egregiamente al ‘caro’ pepe! Parliamo d’una produzione gustosissima, in forte espansione con la Germania in testa  e di conseguenza altri paesi europei, ma ben inserita anche fuori Europa. Sotto esame il fenomeno dell’agropirateria , proteggendo i consumi dalle frodi con il proprio marchio grafico, in Giappone e Nuova Zelanda, per la salvaguardia e tutela del prodotto.  Passiamo al ‘dolce’ con i ricciarelli ed il panforte di Siena, quali prime IGP dolciarie in Italia.  Il panforte, anticamente dominio degli speziali, si avvaleva di grande maestria – anche tutt’ora – tanto che i ‘panfortai – venivano contraddistinti per lavori manuali di laboriosità, operosità, temperanza, amore per le cose buone.

Da ricordare nel fine Ottocento, che il panforte bianco si distingueva però da quello nero! Eccoci ai discendenti del ‘marzapane’  che…, sembra, prese il nome ricciarello dal nobile Ricciardetto Della Gherardesca, o forse dal suo aspetto squisitamente increspato. Presentato nella sontuosità di tavole italiane e francesi, si ‘sposava’ ottimamente a nozze, per  gusto e buon gusto delle tavole nobiliari. La ricetta non è più segreta, caratterizzata tuttavia da pasta morbidissima ed estremamente aromatica.  Quanto al saporitissimo “Lardo di Colonnata” chiaramente IGP…viene ottenuto da tagli di carne suina con aggiunta di buon sale di stagionatura, reso più scuro da piante aromatiche e spezie. Posto in apposite vasche di marmo, la sua stagionatura avviene in locali poco areati con periodi non inferiori ai sei mesi, banditi conservanti, additivi e sostanze liofilizzate. Basilare pertanto il logo del prodotto.

 

 

Largo adesso a quel gigante che risponde al nome di Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP ! Primo marchio di qualità per le carni bovine fresche approvato dall’Unione Europea per l’Italia. Una certificazione volta alle razze tipiche: chianina, marchigiana, romagnola, per carne magra bianca a basso contenuto di colesterolo e grasso, solamente la denominazione protetta  oltre a tutelare, valorizzare e difendere  le razze, vanta il territorio tipico di origine e produzione. La  pregiatezza nonché il sapore inconfondibile  che richiama i profumi del Centro Italia è stato ufficialmente riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole alimentari e forestali già da molti anni.

Olio Dop? Chianti Classico Olio Dop! Buono e salutare  visto che l’acido oleico origina una barriera a mo’ di protezione nell’insorgenza di alcune forme tumorali. Prodotto nel territorio del Chianti Classico gode di severe regole produttive, finalizzate ad ottenere un prodotto tradizionale di qualità superiore. Pertanto olio prodotto nelle colline del Gallo Nero dalle speciali caratteristiche chimiche ed organolettiche, che lo rendono unico  per una piccola produzione di nicchia produttiva, ma di altissima qualità. Questo grazie all’estrazione a freddo con le principali zone di produzione che vedono Leccino, Moraiolo, Frantoio, Correggiolo, riportando rigorosamente l’annata di raccolta delle olive in etichetta.

E’ bene a questo punto spendere due parole sul Consorzio per la tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP: Valente struttura consortile dell’economia agraria regionale che  tutela e  garantisce seguendo il rigido disciplinare di produzione.  Un olio simbolo della produzione e cultura materiale toscana che,  con un buon numero di associati, tutela e conserva territorio-risorsa paesaggio toscano, di cui ne è la componente essenziale.  

Ancora buona nobiltà per l’attività Consorzio Olio Seggiano Dop  in quel di Arcidosso, località Colonia, derivazione dalla lavorazione delle olive cultivar locale – Olivastra Seggianese – si badi bene, autoctona , ne rende buona nota, per non dire buon campo! Visto che ci troviamo alle pendici del Monte Amiata, vero e proprio polmone verde della Toscana meridionale.  

Già Plinio Il Vecchio elencava le virtù del pecorino,  formaggio d’alto valore nutrizionale, giusto pertanto soffermarci sul “Pecorino Toscano Dop”. L’alimentazione del bestiame ovino è costituita da foraggi verdi o affienati di pascoli naturali. Crudo o pastorizzato, arriva alla stagionatura, monitorata dal Consorzio di tutela, nonché controllata dall’Organismo di Controllo. E, solamente la produzione  corrispondente al 100% , si avvale del disciplinare con poi tanto di marchio, per essere  venduto tenero o stagionato.

 Il “Pecorino delle Balze Volterrane Dop”, viene prodotto all’ombra delle balze di Volterra, serie di frane da erosione dei terreni argillosi. Ciò corrisponde ai paesaggi unici ed ammalianti del  volterrano. Una lavorazione questa  che prevede  latte e caglio vegetale ricavato dal fiore del cardone selvatico, oppure del carciofo, a seconda della produzione.  Produzione esclusivamente senza OGM , che avviene nella provincia di Pisa.  Vincitore del premio quale miglior “Formaggio crudo”, rappresenta la tipicità dei formaggi di tale azienda ed è iscritto nei registri italiani ed Europei dei prodotti di origine protetta dal febbraio 2015.

Immancabile il finale col dolce. Meglio ancora coi Cantuccini Toscani IGP. Vi si i soldati romani durante le campagne militari, diviene dolce affermandosi prima in Toscana e poi in Europa, rimane tuttavia che i Medici ne erano degni estimatori. Curiosità: Francesco Redi nei suoi numerosi scambi epistolari da Pisa, era dedito accompagnare  le missive col ‘cantuccio’, considerato in quell’epoca non solamente goloso ma anche curativo e ricostituente. Più tardi vengono aggiunte le mandorle, decretandolo vera bontà. Oggi sono conosciutissimi nel mondo anche ben accompagnati dal Vin Santo, con una buona esportazione che supera il 35%. Interessante conoscere che ‘Assocantuccini’ rivendica il bisogno di ‘dolcezza’ in quest’era segnata dal Covid 19, precisando che le aziende produttrici anche in regime di quarantena, continuavano a sfornare cantucci. Da tener ben presente inoltre che il cantuccino è ambasciatore di italianità nel mondo, con la speranza tuttavia di far ritornare prima possibile il flusso estero così attento a tale prodotto. Rimane una bontà indiscutibile, in un sistema produttivo diffuso in tutto il territorio toscano, capace di svolgere persino  un’attenta funzione sociale, d’un patrimonio che la Regione Toscana senz’altro saprà tenere a cuore.

 

Carla Cavicchini 

 

  mail: cavicchini.press@gmail.com

 

 

Quando le foglie si tingono d’oro e l’autunno si avvicina, inizia il periodo più bello dell’anno per gli appassionati della natura, per gli spiriti avventurosi e per gli amanti dei piaceri della tavola. I colori variopinti, il cielo limpido e il sole mite, suscitano ogni anno nuove ispirazioni.

Il connubio perfetto per le vostre vacanze piene di emozioni nelle Dolomiti:

  • Dolomites Life Pensione Gourmet 3/4:delizie culinarie durante tutta la giornata con prelibatezze regionali e stagionali della nostra cucina Dolomites Life
  • Dolomites Life Avventure Plus: programma di attività e sport con 7 escursioni guidate a settimana, bike tour giornalieri e lezioni di fitness
  • Dolomites Life Wellness & Spa Plus: relax nella Sky Spa per soli adulti e nell’area benessere separata per famiglie con una meravigliosa vista sulle Dolomiti

Siamo sicuri di aver risvegliato il vostro desiderio di qualche giorno spensierato tra queste meravigliose montagne.

 

 FORTIFICARSI IN AUTUNNO PER ESSERE IN FORMA IN INVERNO .

Conoscete già il nostro programma Schiena in perfetta forma? Diamo grande importanza al letto, perché il sonno dev’essere risposante sia per la colonna vertebrale sia per la mente. Prima dell’arrivo segnalateci come dormite meglio e quale tipo di cuscino preferite, il vostro letto ideale sarà pronto per darvi il benvenuto. Vi offriamo anche speciali corsi di ginnastica® per la schiena con la nostra fitness trainer specializzata Marta e trattamenti di benessere localizzati con la nostra esperta fisioterapista Estera.

 

 

. ASPETTANDO LA NATURA SCINTILLANTE DELLE DOLOMITI .

Sci, escursioni con le ciaspole, slittino, sci di fondo nel parco naturale e relax con vista sul paesaggio innevato.
Il nostro plus: potrete infilarvi gli scarponi, uscire dalla porta dello ski room per ritrovarvi direttamente sulle piste del Plan de Corones!
Dal 04.12. al 19.12.2020 offriamo 1 notte e 1 giorno di sci in omaggio per un soggiorno minimo
di 4 notti!

 

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. BEST PLACE TO SKI 2020 .

 

Il comprensorio sciistico del Plan de Corones è stato premiato dallo SnowTrex Award 2020 come “BEST PLACE TO SKI”. Tracciate anche voi i vostri percorsi nel comprensorio sciistico numero 1 in Italia!

 

      BOLZANO   Alla scoperta dei vini autoctoni !
     Intenso nel sapore e di un bel color rubino scuro l’uno, più leggero e fruttato e di una tonalità più chiara tendente al rosso granato l’altro: il Lagrein e il S. Maddalena sono i due vini di Bolzano per eccellenza. Il primo si sposa bene con piatti di selvaggina, carni rosse e formaggi stagionati, il secondo con antipasti, carni bianche e formaggi freschi. In comune hanno l’area di produzione nella conca bolzanina e sui pendii soleggiati non lontani dal centro della città, il microclima privilegiato, la tradizione e la storia della viticoltura, la passione dei viticoltori bolzanini.
 

 

St. Magdalener Culinarium

Un fine settimana all’insegna del vino autoctono di Bolzano, con visita guidata alle cantine e ai vigneti, degustazioni, eventi culturali.
Mentre la vendemmia è ancora in corso o, nelle località più a sud, per alcune varietà, è già terminata, il St. Magdalener Culinarium invita a un fine settimana tutto dedicato al S. Maddalena. Due giorni interi per gli amanti di questo vino autoctono e per chi è pronto a diventarlo: sabato 11 e domenica 12 settembre a Santa Maddalena, la zona di origine di questo fresco e versatile vino rosso bolzanino. Un’opportunità che si presenta solo ogni due anni.

Caratteristiche

  • Colore: da rosso rubino a rosso granato, tendente al rosso mattone con l’invecchiamento
  • Profumo: fragranze di viole e mandorle, che diventano più intense nel tempo
  • Sapore: aroma fresco, vellutato, corposo

Nella sua zona di produzione classica ogni anno si producono circa 2 milioni di bottiglie di S. Maddalena. Il vino rosso DOC autoctono della città di Bolzano è prodotto con uve coltivate fin dal Medioevo sui pendii a volte dolci, a volte ripidi intorno a S. Maddalena, dove predomina il sistema a pergola. Si ottiene da uve Schiava, affinate con una piccola quantità di Lagrein, che aggiunge eleganza al fresco e leggero vino. Il Santa Maddalena è esportato in tutto il mondo, è l’ambasciatore della tradizione vinicola bolzanina. I vini di “Botzen” erano apprezzati e lodati già nel Medioevo, come suggeriscono le testimonianze dei monasteri e delle case nobiliari. Il Consorzio per la Tutela della Produzione del Vino Santa Maddalena esiste dal 1923 e promuove la tipicità di questo prodotto. Più recentemente si è assistito a una rinascita ed a una rivalutazione del vitigno. La forza trainante viene dai giovani vignaioli e dai maestri cantinieri della zona che credono nella forza del S. Maddalena.

Passeggiando per la città

Shopping in città. L’iniziativa “Bolzano rivive” invita a riappropriarsi delle serate bolzanine.
Buone vibrazioni, cioè sensazioni positive e un’atmosfera calda e accogliente, questo è ciò che promette l’autunno a Bolzano.

Esplorando la città nell’ampia zona pedonale, oggi più che mai si vive la peculiarità di Bolzano, l’esuberante voglia di cultura e di scambio, anche se al momento, ovviamente, si deve rispettare il distanziamento interpersonale. Con i suoi eventi musicali, artistici ed enogastronomici nei vicoli tortuosi, sotto i portici, al mercato di piazza Erbe, nelle numerose piazzette e sulla grande piazza Walther, Bolzano trasmette buon umore tanto agli ospiti, quanto alla gente del posto.

Lo shopping a Bolzano significa molto di più che girare per negozi. La città ha tantissime bellezze da offrire. Gusto e moda incontrano tradizioni e culture diverse, ogni passeggiata si trasforma in un’esperienza. Che sia un aperitivo, un brunch o una cena raffinata, una breve sosta al sole autunnale, una visita all’enoteca o un caffè sulle terrazze di bar, il centro storico invita a soffermarsi, a usare tutti i sensi per percepire la varietà di colori, odori, suoni e delizie culinarie.
La City Guide 2020 con tutte le informazioni per lo shopping in città è disponibile presso l’ufficio informazioni dell’Azienda di Soggiorno e Turismo. La maggior parte dei negozi sono aperti dalle 9.00 alle 19.00, il sabato dalle 10.00 alle 18.00. Quì si può consultare la City Guide attuale.

Chi vuole cogliere l’occasione per fare shopping e contemporaneamente scoprire le bellezze di Bolzano, può partecipare a una visita guidata della città. Il programma settimanale dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano è scaricabile qui.
Non per niente Bolzano è una città che ha costruito la sua grandezza sul commercio almeno a partire dal Medioevo. Situata in posizione strategica sull’asse di transito tra sud e nord, la città aveva persino un Magistrato mercantile fin dal XVII secolo (l’attuale Museo Mercantile di Via Argentieri ne è testimone) per risolvere le controversie tra mercanti di diverse città d’origine.

Bolzano rivive” è una nuova iniziativa per rivitalizzare il centro storico: ogni venerdì fino alla fine di ottobre, a partire dalle 19.00, si tengono concerti di qualità nella centralissima Piazza della Mostra. Naturalmente, il tutto avviene nel rispetto delle distanze di sicurezza, sia per il pubblico che per gli artisti. Questa serie di eventi è stata sviluppata in collaborazione con SIGNA. Maggiori dettagli sulla pagina facebook “Amiamo Bolzano“.

La piena stagione autunnale si celebra a Bolzano sabato 17 ottobre (dalle ore 8.30) con la Festa del Ringraziamento. È la festa dei masi contadini in Piazza Walther, un grande mercato contadino nel quale è possibile incontrare i produttori, degustare e acquistare i loro prodotti: confetture di frutta, miele, succhi di frutta, anche vino e grappa, erbe aromatiche, frutta secca, latticini e insaccati. La festa del raccolto sarà allietata da musica folk locale, in programma anche un angolo per i bambini con uno zoo di animali domestici e una mostra di trattori d’epoca.

 

GRUNGE REVOLUTION

     Simbolo della controcultura americana della fine del ventesimo secolo, Kurt Cobain si presenta tramite l’interessante mostra fotografica a Firenze, a Palazzo Medici Riccardi,  fino al 18 ottobre 2020 con “Peterson – Lavine –   Come as  you are.  Kurt Cobain and the Grunge Revolution.

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 Praticamente un percorso nella storia della scena musicale omaggiando uno dei cantanti più trasgressivi ed amati per la forza espressiva che metteva nella sua professione, unita a momenti di consapevole follia, così presente nelle persone psichedeliche.

 Curata da “Ono Arte Contemporanea”, l’esposizione è organizzata e promossa da OEO  Firenze Art e Le nozze di Figaro in collaborazione con MUS.E , con patrocinio di Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze.

 Una bella carrellata che si snoda tra 80 fotografie delle quali molte inedite, riportandoci ad un’epoca nostalgica nonché elettrizzante,  i cui fan più che testimonianze ne erano parte integrante. Scrutando attentamente i vari Black White nonché pose ben colorate nel raffinato luogo fiorentino, vediamo  Kurt Cobain con la bella moglie Courtney Love e la piccolina, pure lei fotografata, ove  viene fuori l’innata trasgressione resa ora intima con la calda famiglia accanto, ora  maggiormente vera, oseremo dir feroce, di questo leader che capitanava  folle oceaniche grazie all’innato carisma.

 Sappiamo tutti del  grande fermento culturale di tale epoca che dettò mode e tendenze  a   Seattle  nel 1990, delle memorabili performance di questo artista dipendente dalla droga, delle sue alterate condizioni psicofisiche, dei suoi eccessi, del suo stile di vita travolgente che poteva essere fascinoso nell’immaginario collettivo, portandolo  tuttavia al suicidio.

 

 

 

Testimonianza di quel mondo particolare, di  quella  fetta di mondo che si stava frantumando, della morte –  non fine  – di un mito, fu il grande fotografo Michael Lavine che documentò la storia del rock, la fine di Cobain e dei Nirvana.

 

 

Nirvana.

Parola che evoca pace, fluidità, piacere, gioia…  conforto che… forse, chissà, si contrappone a quel complesso musicale talmente forte ed incisivo, da divenirne vero e proprio fenomeno di massa. D’altronde apollineo e dionisiaco sono parte dell’essere umano.

 

 

  Carla Cavicchini

  mail: cavicchini.press@gmail.com

 

    BORGHI VIVENTI

     La piacevolezza del vivere un’estate diversa, dai primi di luglio al 16 settembre, alla ricerca della Toscana slow, ci viene data dalla riscoperta di abitare nei borghi ed altri incantevoli luoghi di cui è ricca la Toscana stessa proprio con un’Altra Estate, promuovendo il marchio “Costa Toscana.” Nata in collaborazione con la commissione Costa del Consiglio Regionale, viene data la possibilità di essere ospitati in deliziosi location, veri e propri borghi gioiello in maniera sostenibile per il rispetto dell’ambiente in un sapiente mix tra paesaggio, cultura e tradizioni. La partenza di questa sesta edizione,  quale iniziativa della Regione Toscana e del quotidiano Il Tirreno con “Toscana Promozione Turistica” e collaborazione “Fondazione Sistema Toscana,” “Vetrina Toscana – FEISCT che , vuol valorizzare appunto questa amatissima regione dalla notevole presenza straniera con occhio attento e goloso verso l’eccellente enogastronomia locale.

“Parliamo di vacanze in casa non di tendenza  – osserva un relatore –  tramite la focalizzazione di storie e persone per il buon recupero del passato: luoghi non di vetrina ma di vita vera in cui vengono ben accolti servizi sanitari e politiche di sostegno. Prende poi la parola Stefano Ciuoffo assessore alle attività produttive, credito, turismo, commercio osservando di mantenere la prudenza in spazi aggregativi in una regione dove da sempre esiste attitudine all’accoglienza. Prosegue poi Ciuoffo parlando delle varie attività ‘affaticate’ causa Covid 19 in un’economia globale, tuttavia con un turismo dalla buona offerta visto “che la Toscana è uno dei posti più belli del mondo. Luoghi in cui è piacevole la campagna e la comunità è qual tratto distintivo.” Parole poi riprese da un altro relatore il quale spiega che l’essere provinciali non significa provincialismo,  verso il “ lento verde “  ed ospitalità esclusiva in cui si fonde la buona civiltà contadina.

La partenza augurale tramite l’affresco de “L’Albero dell’Abbondanza” all’insegna di vacanze indimenticabili, si avvarrà di ospiti istituzionali verso poi il cuore di tali luoghi alla  ricerca di coloro capaci ancora di raccontare storie, curiosità, aneddoti tra Saperi, Segreti e Sapori legati alla cucina odierna nonché del passato. Questo in compagnia di produttori locali, veri e propri ciceroni delle zone con tanto di ottime degustazioni poiché vivere in paese non significa certamente solitudine. Con tutte le cautele del caso qualche distanziamento sociale nonché splendidi sorrisi, gli eventi verranno tenuti in fascia preserale dalle 18:30 con visite di due ore circa. Ed eccoci finalmente sul piede di partenza iniziando il 9 luglio a Massa Marittima centro principale dell’area delle colline metallifere grossetane visitando granai, il palazzo dell’Abbondanza con la Fonte dell’Abbondanza e l’Albero Della Fecondità sulla cui parete è stato rilevato l’affresco  con 25 falli maschili; seguirà la battitura delle monete in piazza, una bella visita al lago dell’Accesa ed altro ancora. Immancabile l’approdo a Porto Azzurro lungo le coste argentee dell’Isola D’Elba il 16 di questo mese,

 proseguendo il 23 luglio a Volterra città di Pietra e Alabastro, caratterizzata dall’Ombra della Sera, ed ancora musei aperti, e sbandieratori. Un video del territorio dell’Alta Val di Cecina segnerà l’incontro, poiché – come viene osservato – è importante fare rete scardinando vecchi sistemi senza il ragionamento a compartimenti stagni.

Il  6 agosto a Suvereto vivendo l’ incantevolezza della cittadina medievale racchiusa nella sua cerchia di mura ancora intatta, ed ancora  il 27 agosto a Gambassi Terme, nota per il bellissimo complesso di acque termali. Tappa il 3 settembre verso la via Francigena a San Miniato tra atmosfere in cui aleggia l’ombra del sommo poeta,  non disdegnando aromi tartufati, buona norcineria ed altro a km 0.

Imperdibile la visita alla Rocca Federiciana…… “bosco selvaggio ed austero…” come definito dall’Alighieri,  e Piazza Duomo per un luogo candidato Patrimonio dell’Umanità. Ultimo luogo ma non per questo meno importante, Livorno ammirando la splendida terrazza Mascagni  ed il vicino Acquario.

Carla Cavicchini 

                                                                                      mail: cavicchini.press@gmail.com