text Carlo Ciappina
SVIZZERA CULTURAL COUNTRY
A Locarno, nel vertice settentrionale svizzero del Lago Maggiore, trascorsi il veglione 1982 con quattro amici. Fu in quell’occasione che ebbi modo di scoprire il Canton Ticino, angolo di Svizzera dall’aspetto ancora nostrano per la luce e i colori della flora mediterranea. Le splendide Ville Favorita e Turconi sul Lago di Lugano, pur meravigliose nella loro solarità, non corrispondevano però a quanto mi sarei immaginato di vedere in Svizzera. Così presi una decisione che lasciò basiti i miei compagni di viaggio: arrivati alla stazione ferroviaria di Bellinzona, scesi di macchina dicendo loro “ragazzi è stato bello stare insieme ma ora vado in Svizzera”. Si, perché per me la Svizzera era un’altra, era quella delle baite e delle mucche al pascolo, che poi vidi dai finestrini del treno, dopo il traforo del Gottardo, verso Zurigo. Mi resi poi conto, girando per Lucerna, Berna, Basilea e Zurigo, che i miei erano però solo dei cliché: la Svizzera offre invece di tutto.
Vi si trova un panorama museale che è, soprattutto, per chi è amante dell’arte contemporanea, davvero unico al mondo. Appena superato il confine di Ponte di Chiasso, a Lugano consiglierei una sosta al LAC, un avveniristico centro culturale sul Lago Ceresio, punto di riferimento culturale per le arti visive, la musica e le arti sceniche. Da non perdere, sempre a Lugano, una visita nella casa di Hermann Hesse con i ricordi del celebre scrittore.
A Zurigo, capitale culturale oltre che polo economico della Svizzera, raccomando assolutamente il Kunsthaus Zurich, che custodisce opere d’arte dal XIII secolo fino ai giorni d’oggi. Le opere vanno da un’ampia raccolta delle opere di Munch, ad Alberto Giacometti, Monet, Picasso e Chagalle. Il Museum fur Gestaltug, sempre a Zurigo, è invece la più importante istituzione svizzera di design e arte visiva.
A distanza di oltre 30 anni riproporrei quindi quel mio viaggio oltralpe, spogliandomi delle idee preconcette su un territorio che non è fatto solo di “orologi, cioccolata e baite alpine”. Suggerirei di andarci in treno, mezzo di trasporto comodo, che vi evita le code autostradali dei periodi caldi come ferragosto e non solo. Il treno vi consentirà poi di assaporare il panorama lungo il percorso, ottimo antipasto che un volo aereo non potrà mai offrirti.
Vi consiglio di prenotare per tempo il vostro viaggio, potrete così usufruire di tariffe incredibilmente basse. Prenotando un biglietto Milano-Zurigo, fino a 21 giorni prima della vostra partenza, approfitterete delle straordinarie tariffe mini a soli 9 euro in seconda classe.
TEXT Carlo Ciappina