Daze: recent works
La creazione di lavori di graffitismo generalmente implica la propria inclinazione e provenienza. Partendo dal fatto che tale espressione artistica è una manifestazione culturale e sociale diffusa ovunque, ci piace ricordare che le opere di Chris “Daze Ellis” sono sempre state improntate verso lavori di buona e consapevole ricerca artistica, distinguendosi da coloro che operavano – lo fanno tutt’ora…- in maniera selvaggia, tramite squallidi giochi di ‘imbrattatura’, senza giusti contesti ed accostamenti logici.
Nella bellissima e luminosa Galleri Coveri, in Lungarno Guicciardini, è prassi respirare ‘arte’ a pieni polmoni, in un gradevole contesto ove l’arte moderna e contemporanea si succedono amabilmente.
Stavolta la mostra “Daze: recent works” ci porge la chiave di lettura per un grintoso percorso espositivo, tramite 19 opere a tecnica mista di dimensioni varie e due sculture, in maniera molto ironica, accattivante e divertente. L’occhio, il ‘suo’ occhio molto presente in tal contesto, rappresenta un potente mezzo di comunicazione capace di ‘fotografare’ le bellezze, nonché le bruttezze del mondo.
Ogni quadro è come se parlasse: mentre la bocca simboleggia la voracità del nostro tran tran frenetico, le labbra umide e turgide sono elemento di seduzione, nonché di aspettative.
I dipinti. sparsi in maniera molto ordinata, ci trasmettono ora serenità, ora inquietudine con tanto di scorpione, in sofisticate riletture che si avvalgono dell’acrilico, spray, carboncino, proiettandosi continuamente in nuove forme.
Fino al 10 febbraio del 2016 visitatori ed ospiti potranno soffermarsi sul soggetto “Blues for Bob Mendoza’, con quegli uccellini vicini simbolo del canto, assieme a tante altre opere ancora, quali “La conversazione” che ci trasporta letteralmente verso quell’American Graffiti’ dove una ‘lei’, tonda come una bottiglia, con la faccia d’una di strada”, è ‘piena’ e stufa di tutto, mentre ‘lui’… – chissà se è il suo ‘lui’ – con lo sguardo assente, ‘stringe’ il bicchiere colmo , vuoto… è lo stesso, d’alcool.
Parliamo di un artista altamente indipendente che vive e lavora a New York e che, dopo aver aperto una galleria nel Bronx, ha continuato a produrre in crescendo, affermandosi a Montecarlo, Pechino, Singapore, Parigi, Hong Kong con tanto di murales, con partecipazioni a conferenze e progetti urbanistici. Oggigiorno i suoi lavori fanno parte di musei internazionali con collezioni permanenti in ogni parte del mondo, non prima però d’essere finiti nelle mani di grandi collezionisti quali Eric Clapton, Madonna, ed altri ancora, che vogliono conservare l’anonimato. E se Silvana Coveri ne ammira l’innato talento con quegli strabilianti colori che, non a caso, fanno parte della “Maison Coveri”, Beatrice Cifuentes Sarmiento vede in lui uno dei più affermati artisti del “graffiti – art”, in una forma eclettica ma ben strutturata che ben si amalgama nella nostra società.
Info: beatrice@galleriadelpalazzo.com
telef. 055 – 281.044
Carla Cavicchini