Un tocco d’arte squisitamente pugliese:  In Toscana

        In un sofisticato gioco pittorico  di castelli e non solo, la Puglia, calda e solare regione italiana, stavolta è approdata a Firenze da Moyè per l’esattezza, in Via del Parione al n. 16, presentando  opere varie  di eccellenti artisti ricchi  di grande abilità manuale ed  estro creativo.

L’appuntamento condito ben bene di arte, storia e cucina, ha  permesso di ospitare la bella mostra curata da Gino Apicella per  “Castelli di Puglia”. Questo per far raccontare ai pittori, attraverso le loro opere, l’affascinante mondo architettonico dei manieri posti in quell’angolo italico dove il sole splende incessantemente ed il sorriso è il primo biglietto da visita.

acaj01s tn_304_list_casteldelmonte_1197825859

La mostra in precedenza è stata vista a Cefalù, con il patrocinio della Regione Sicilia, prendendo spunto dal fatto che Federico II  di Svevia soggiornò lungamente nella bella isola, nonché in Puglia. Da qui la definizione di Castelli Federiciani; in terra toscana ne è degno esempio la rocca samminiatese, ancor oggi capace di far da padrona nello splendido paesaggio pisano. La Sicilia  gli fece pertanto omaggio rinnovando un periodo tra i più splendidi per la Trinacria.

tn_305_list_castelloavetrana_1197825736 tn_307_list_castellodeliceto_1197825369

Attualmente, fino al 17 novembre, è possibile ammirare le tele di sette artisti il cui tema dominante è l’onnipresente castello, visto che la Puglia ne è zeppa. Un luogo che, ovunque ti giri, ti lascia scoprire una bella chiesetta rupestre, imponenti cattedrali romaniche, nonché segni indelebili delle passate dominazioni normanne, sveve, angioine, e tanto tanto barocco.  In Puglia il mare è cristallino, sugli scogli è piacevole arrampicarsi, in mezzo a contorni di parchi nazionali e tanta natura selvaggia.

L’occhio scorre e noti  il Castello Ceglie Messapica, dipinto in maniera personalissima con l’originale installazione che si chiude a mò di libro. Prosegui e noti Castel del Monte col gufo – si, proprio il gufo dai tondi occhi –  nelle scoscese campagne con  splendide gocce d’oro che unificano il tutto. E qui non guasta dire che proprio Castel del Monte venne fatto erigere attorno al 1250 per volontà del grande Federico II di Svevia.

tn_314_list_castellodioria_1197906775

Particolare poi  il lavoro di china per buoni tocchi stilistici e sofisticato  collage tutto pizzo e trino per il Castello di Oria. Spettacolari i notturni, per la suggestione regalata, per quei ‘svolazzi’ in cui le alture si toccano, nonché  per l’austerità e la  bella luce imperante. Inquietante il Castello di Lucera nel foggese, squisitamente angioino, in quella  vallata ove  lo spettatore osserva pensieroso.  Ti sposti ed ecco la luminosità del verde del  Castello di Bari, di grande effetto  posto volutamente  in tralice. Adesso non vi spaventate per il Castello di Conversano detto anche “ Castel del guercio”. Anche se il  nome rimanda ad altro, notiamo invece molto giallo e buona luminosità. Mentre ci soffermiamo sul Castello di Trani, ci informano che – finalmente! – la precedente trascuratezza ha lasciato posto a una buona ristrutturazione per volontà disposizione dei tranesi. Non è poco, anche perché la cultura non conosce limiti.  Noti Castel de Monte: c’è poco da dire per la sublimità del pennello artefice di un’opera certosina.

Trani_13th-century_fort_(Castello_Svevo)

Abbiamo parlato di undici lavori di sette artisti: doveroso adesso farne il nome:

Tommaso Apicella, Mariantonietta Bagliato, Michele Damiani, Ugo Martiradonna, Franco Menolascina, Ivo Scaringi, Darzy Valery.

Tutti molto bravi. Vi aspettano da Moyè e, vista l’eccellente cucina pugliese, anche la capatina enogastronomica non guasta proprio.

Arte e gusto. Cosa vuoi più dalla vita?

      Carla Cavicchini

Mail: cavicchini@tin.it

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *