LA CLASSE E LA DELICATEZZA DEL PINTORICCHIO

 ‘detto il Pintoricchio, nome di battesimo Bernardino di Betto’

Sino al giorno dell’Epifania è possibile ammirare nella Pinacoteca del Palazzo Comunale di San Gimignano la mostra dedicata al grande pittore d’origine umbra Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio. “La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi” è  l’omaggio nei confronti di questo grande artista, conosciuto per la scrupolosità che poneva nelle sue opere d’estrema bellezza.

mostra Pintoricchio

E’ proprio sulla magnificenza della ‘Pala’  che amiamo soffermarci poiché, come spiega la soprintendente Cristina Acidini nel catalogo della mostra, denota come San Gimignano possa annoverare, tra altre pregevoli opere rinascimentali, proprio “La Pala del Pintoricchio con la Madonna in gloria tra i Santi Gregorio Magno e Benedetto”, in ragione della eccezionale convergenza delle stagioni  artistiche rinascimentali di Firenze e Siena, tra le quali San Gimignano risultava essere equidistante e quindi partecipe anch’essa dei percorsi civili ed artistici delle prime due.

Ciò che osserviamo racconta un convinto invito al carisma monastico, con la possibilità di anticipare la condizione celestiale” – spiega Don Andrea Bechi, quale responsabile dei Beni Culturali per l’Arcidiocesi di Siena, Colle Val d’Elsa e Montalcino. Il religioso prosegue notando che è la Madonna la vera e propria Regina degli Angeli  e dominatrice del paesaggio, mentre si staglia amorevolmente all’interno di un grazioso ovale a forma di mandorla. “Ella è assisa sulle nubi del cielo, intorno a lei vi sono angioletti vari e, addirittura, due di loro si prestano ad essere una sorta di sgabello per i piedi della Vergine. La città invece ‘passa’ in secondo piano onde far posto alla dolcezza della Vergine Assunta. In basso, i Santi Gregorio Magno e Benedetto pregano colle mani giunte e, proprio nella ritrattistica del primo, si nota l’eccellenza di Bernardino di Betto. Pintoricchio non era nuovo ai temi dell’Assunta, è piacevole osservare l’oro con tempera su tavola scoprendone l’alta maestria”.

Maestria tuttavia  non riconosciuta dal  Vasari in quanto di lui ebbe a dire: “Usò molto Bernardino di fare alle sue pitture ornamentali di rilievo messi d’oro, per soddisfare alle persone che poco di quell’arte intendevano, acciò avessono maggior lustro e veduta. Il che è cosa goffissima nella pittura.”

Stili e modi diversi.  E’ bello sapere che l’arte pittorica spazia in lungo e largo, nel tempo e nello spazio sopra gusti e mode.

 

Carla Cavicchini

mail: cavicchini@tin.it

 

 

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