GRUNGE REVOLUTION
Simbolo della controcultura americana della fine del ventesimo secolo, Kurt Cobain si presenta tramite l’interessante mostra fotografica a Firenze, a Palazzo Medici Riccardi, fino al 18 ottobre 2020 con “Peterson – Lavine – Come as you are. Kurt Cobain and the Grunge Revolution.
Praticamente un percorso nella storia della scena musicale omaggiando uno dei cantanti più trasgressivi ed amati per la forza espressiva che metteva nella sua professione, unita a momenti di consapevole follia, così presente nelle persone psichedeliche.
Curata da “Ono Arte Contemporanea”, l’esposizione è organizzata e promossa da OEO Firenze Art e Le nozze di Figaro in collaborazione con MUS.E , con patrocinio di Città Metropolitana di Firenze e Comune di Firenze.
Una bella carrellata che si snoda tra 80 fotografie delle quali molte inedite, riportandoci ad un’epoca nostalgica nonché elettrizzante, i cui fan più che testimonianze ne erano parte integrante. Scrutando attentamente i vari Black White nonché pose ben colorate nel raffinato luogo fiorentino, vediamo Kurt Cobain con la bella moglie Courtney Love e la piccolina, pure lei fotografata, ove viene fuori l’innata trasgressione resa ora intima con la calda famiglia accanto, ora maggiormente vera, oseremo dir feroce, di questo leader che capitanava folle oceaniche grazie all’innato carisma.
Sappiamo tutti del grande fermento culturale di tale epoca che dettò mode e tendenze a Seattle nel 1990, delle memorabili performance di questo artista dipendente dalla droga, delle sue alterate condizioni psicofisiche, dei suoi eccessi, del suo stile di vita travolgente che poteva essere fascinoso nell’immaginario collettivo, portandolo tuttavia al suicidio.
Testimonianza di quel mondo particolare, di quella fetta di mondo che si stava frantumando, della morte – non fine – di un mito, fu il grande fotografo Michael Lavine che documentò la storia del rock, la fine di Cobain e dei Nirvana.
Nirvana.
Parola che evoca pace, fluidità, piacere, gioia… conforto che… forse, chissà, si contrappone a quel complesso musicale talmente forte ed incisivo, da divenirne vero e proprio fenomeno di massa. D’altronde apollineo e dionisiaco sono parte dell’essere umano.
Carla Cavicchini
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