VIA ALLE ECCELLENZE DEL BUY FOOD TOSCANA !
Vera e propria vetrina internazionale l’incontro sul cibo tenutosi nel mese di giugno a Siena, nei suggestivi locali di Santa Maria della Scala.
BuyFood Toscana , dedicato in particolar modo ai prodotti Dop, Igp, Agriqualità, alla presenza di oltre 50 buyers provenienti da ogni parte del mondo, con ben 50 aziende, e 16 consorzi ed associazioni di tutela. Seguiva poi un percorso d’alta gastronomia, tramite gli immancabili cooking e presentazioni in merito, capaci d’onorare il palato annaffiandolo ben bene con il nettare di-vino.
Parliamo d’una crescita esponenziale, un buon 8% in tale filiera, tanto da indire dalle Camere di Commercio di Lucca, Massa Carrara e Chianti, un godereccio tour all’esplorazione delle varie zone, degustando prodotti d’eccellenza veramente squisiti.
Significative le parole di Marco Remaschi – assessore all’agricoltura della Regione Toscana – che ha considerato l’incontro come una locomotiva, una buona intesa per fare ‘rete’ con l’obbiettivo principale d’arrivare al consumatore principale.
“Questo – proseguiva – motivando il prezzo più alto di filiera per una buona e sentita distribuzione. Innegabile analizzare i momenti più difficili del mercato, i cambiamenti climatici, la selvaggina quale tematica da approfondire, ed altro ancora, visti tuttavia in un percorso di ottima qualità, quale base del nostro credo fatto anche di rispetto e di tutela, visto che a livello demografico nel 2050 saremo all’incirca 9 miliardi di persone e su questo è opportuno riflettere.”
Il video, altamente emozionale, presenta un bel frantoio all’opera con tutte le tipologie di olive, il maiale di cinta-senese, ed ancora cantuccini, ricciarelli, in terre baciate dal sole ove si stagliano grandi covoni; ed ancora varie tipologie di formaggi, stupende foreste con gli amatissimi ‘marroni’, i pici con le bellezze senesi accanto, cavalli allo stato brado, salumi, buon pane toscano Igp, con Usa, Germania ed altre nazioni in prima fila alla fiera del gusto, nel bel mezzo di tanto ‘Dop’!
Parole interessanti quelle ascoltate nel mentre viene poi osservato che i beni di consumo sono complessi e multidimensionali, con il Dna di Siena che da sempre si contraddistingue nella qualità. “Poiché è cruciale vendere la complessità, e se l’agroalimentare è giustamente un valore del ‘bene’, deve però equipararsi al vino in quanto le produzioni sono la forte identità del nostro territorio convertendo la produzione in valore, nei confronti d’aziende di forte multinazionalità. Da tener ben presente che il numero degli operatori , che si avvicina ai 23.000, le certificazioni di sostenibilità, la sicurezza, i marchi Dop-Igp Toscana, sono assolutamente valori aggiunti assieme a un marketing strategico, appeal- consumatori, con sentiment-positivo nelle conversioni digitali e con lo stretto legame del turismo esperienziale.
Un plauso pertanto a Donatella Cinelli Colombini con le sue “Cantine aperte” , verso un concetto assolutamente lontano dal metanolo, visto che l’industria deve guardare anche verso le produzioni artigianali.”
E’ il momento di Luisanna Messeri, figura di comprovata esperienza che, nell’energica spiegazione, parla di ‘giacimenti’.
“Già, possediamo giacimenti enogastronomici di grande qualità e serietà volti al nuovo: è bello pensare ma anche fare, lavorare colle mani e con il cuore. Gli uomini, le donne e la terra toscana sono un ‘unicum’ meraviglioso che conservano la qualità della tradizione con occhio rivolto anche alla biodiversità. E questo – prosegue la fulva Luisanna – grazie alla tutela, al “saper – fare”, senza mascherare bensì esaltare con rispetto, passione e generosità a fianco della natura.”
Conclude la simpatica signora menzionando chi già di gusto se ne intendeva, citando gli Etruschi ed ancora l’epoca del Rinascimento tanto da farci assorbire “La sindrome di Sthendal “ in cotanta beltà e bontà, sino alla citazione del “mescolar le zolle alle nuvole” come osservava Curzio Malaparte nei “Maledetti Toscani”.
E’ arrivato il momento del cooking-show : in anteprima i buoni formaggi che ‘salvano’ da tutte le situazioni visto che si ‘sposano’ da Dio in cucina. Ma su loro ci ritorneremo poiché è il momento di parlare del Consorzio d’Olio Extravergine d’Oliva Seggiano Dop, così forte e delicato, in quanto gli oliveti millenari si stagliano in un paesaggio che fa la ‘mossa’ nel bezzo del mare, vento, magia e tanto tanto amore. L’obbiettivo è quello di promuovere ed incentivare la filiera dell’olio amiatino e, con Amiata Oleos, questo è possibile varcando anche i confini nazionali per la bontà prodotta.
La cinta senese Dop appartiene ad un taglio di carne assolutamente scelta e nuovi allevatori, forti di passione e sapienza, vengono ricercati e ben accolti. La reintroduzione di questa razza autoctona – quasi estinta – è stata un vero e proprio bene in quanto tale bontà – è come una storia nata nei boschi – si è diffusa per robustezza, rusticità e facile adattabilità all’allevamento allo stato brado. Un nutrimento che volge al pascolo libero che trae buon parte dal sostentamento nutritivo dai frutti di bosco, cereali, erba.
Il Consorzio Prosciutto Toscano Dop forte d’un buon disciplinare, tratta il maiale toscano con estrema cura, con aromi diversi dagli altri, esportando in buona parte negli Stati Uniti, nei paesi dell’Unione Europea, travalicando anche altri confini. Tratti distintivi di tale eccellenza sono la delicatezza del sapore, il color cremisi per fette asciutte e magre, con bassa percentuale d’umidità tanto da esser benissimo sposato da frutti dolci e succulenti assai.
Il consorzio di tutela Vitellone bianco Appennino Bianco Igp, conserva quel sapore millenario che non andava assolutamente disperso. Vigilanza, tutela, salvaguardia, sono punti fermi nei confronti di abusi, concorrenza sleale, contraffazioni ed uso improprio del marchio offrendo qualità e sicurezza al consumatore.
Con la finocchiona , quella ‘ buona e sana’, viene fatto una sorta di viaggio sensoriale tra le terre di Toscana. Companatico perfetto col buon pane gode del suo bel sigillo, per un gusto inconfondibile che sprigiona grazie ai semi di finocchio, aglio, sale e pepe. E se il vino è scarso, cioè non di buona qualità, ‘sta finocchiona toscana’ fa dimenticare il ‘bere’ apprezzando in pieno tale salume.
Perché il pecorino toscano Dop è un formaggio fuori dal gregge? Perché si differenzia da tutti nell’arte casearia! Di pasta tenera, gode di crosta sottile gialla ed uniforme e maturato secondo i canoni dovuti – anche salato – si differenzia per il notevole gusto di pasta morbida ed asciutta, ben masticabile.
Non ci credereste mai, ma il nome del gelato di cui parleremo, è Abbraccio europeo, fatto coll’olio Toscano Igp. Buonissimo, da sciogliere sotto il palato, è senz’altro particolare nonché attentamente ricercato nei suoi alti ingredienti, da gustare ad occhi chiusi. Provare per credere!
In tema di dolcezza, arrivano i cantuccini toscani – godono del loro disciplinare – quale biscotto italiano più conosciuto nel mondo. Si riconoscono per le mandorle – anzi, si assaporano – e, da sempre, vengono accompagnati dal Vin Santo. Un consiglio: visto l’uso illimitato, da inzuppare nella cioccolata, cappuccino, tè e caffè. Sissignori, vera e propria bontà.
Pane mon amour per tutta la storia e cultura che conserva. Sul sito si trova tutto a: www.panetoscanodop.it, intanto anticipiamo che è a lievitazione naturale con pasta acida ed altre materie prime tutte selezionatissime come le farine incorporate. I grani sono antichi, non c’è sale, il germe rimane, ed il finale si avvale di buon spessore e colore, con sapore sciocco ma non insipido. Crosta friabile e croccante, con profumo di nocciola tostata.
Dici Siena, spuntano i ricciarelli, quelli buoni, Igp, in una terra ove è d’uso anche il panforte da mangiare tutto l’anno. Anche il Consorzio di tutela del Farro di Garfagnana viene esposto quale cereale antichissimo, il cui uso andava dagli Assiri Babilonesi sino ai Romani. Ma la storia si ripete visto che tale cereale trionfa nelle nostre tavole nutrendo corpo e mente. Siamo alla fine di tale percorso, è giusto però soffermarci sul Chianti Classico sul suo olio Dop. Le specie sono Moraiolo, Leccino, Correggiolo, Frantoio, per un sapore inconfondibile erbaceo, foglia di olivo, cardo e carciofo per l’aroma che volge all’amaro-piccante. Buona pertanto tale zona del Gallo Nero, capace di donare l’eccellenza delle eccellenze.
L’associazione per la valorizzazione della castagna e del Monte Amiata Igp svela il suo trucco, se di trucco si vuol parlare visto che viene trattata solo acqua pura e farine scelte. Aperta alle scolaresche per programmi didattici, aderisce persino alle problematiche fitosanitarie relative al castagno ed al frutto con controlli accurati nei confronti degli insetti per la salvaguardia e tutela del posto. La filiera innovativa che li contraddistingue si avvale anche della birra di castagne, biscotto di castagne ( snack ) , crema cosmetica d’avanguardia ricca di polifenoli con estrazione innovativa degna del progetto “open riccio”.
Il consorzio Marrone del Mugello Igp è ancora degno d’architettura rurale essiccando lentamente i marroni con fuoco di legna di castagno. A seguire la molitura in pietra la cui dolcezza della farina sprigiona appieno l’aroma. Il turista è ben accolto e la Regione si affianca attuando tutte le strategie necessarie atte a garantire la salute del consumatore.
Il lungo viaggio enogastronomico culturale volge alla fine, focalizzandosi su colture ed attività di parti del territorio stesso, paesaggi, cultura regionale. Se a questo accompagniamo sostenibilità cultura, aspetti legati al mondo del sociale e turismo, viene automatico convertire la produzione in valore aggiunto con buon volano d’export verso vari mercati di destinazione, a tali Igp cui si affiancano i Dop e l’Agriqualità della Toscana. La presenza nutritissima dei buyers venuti veramente da ogni parte del mondo, tra Consorzi ed Associazioni di tutela, hanno decretato Buy Food Toscana 2019 una vetrina d’immenso valore, sotto l’organizzazione della Regione Toscana in collaborazione con PromoFirenze, la collaborazione del comune di Siena, nonché supporto della Fondazione Qualivita. L’evento si è avvalso della sinergia di Vetrina Toscana, del progetto di Regione ed Unioncamere Toscana promuovendo botteghe e ristoranti che espongono ,servendo, solamente alimenti tipici della nostra Regione. Ringraziamenti anche alla collaborazione di Fipe Confcommercio e Confesercenti per l’ottimo lavoro svolto nella bella equipè capace di dare il giusto valore al cibo, per la bontà e buon nutrimento nei confronti dei cittadini.
Carla Cavicchini
mail: cavicchini.press@gmail.com