CARTIER BRESSON FOTOGRAFO 2017

da | 29 Luglio 2017

CARPE DIEM

I ‘colpi’ di Cartier Bresson … più veloce della luce

  Vedere anche senza la ‘macchina’ è una buona filosofia di vita. Tutto sta nell’andare ‘oltre’ come faceva Henri Cartier Bresson considerato vero e proprio pioniere del fotogiornalismo, seppur con una semplice Leica in tasca. Lui le cose le percepiva da lontano, anche senza strumenti, magari attraverso le stanghette degli occhiali del suo dirimpettaio capaci di creare il rettangolo giusto e fermare il momento. Perché la buona foto arriva col controllo consapevole di ciò che si maneggia e, non a caso, lui è stato – tuttora – l’occhio del secolo: “poiché fotografare è trattenere il respiro davanti a ciò che fugge e, solo in quell’istante, la cattura dell’immagine si rivela un grande piacere fisico ed intellettuale.”

I suoi 140 scatti, nitidi e precisi, riescono a dar ordine alle forme in mostra alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Raffaele de Grada” di San Gimignano, sino al 15 ottobre, promossa dall’Assessorato alla Cultura di San Gimignano e prodotta da Opera – Civita con la collaborazione della Fondazione Henri Cartier Bresson e Magnum Photos Parigi, racconta la storia dell’arte espressiva, il consolidamento dell’arte fotografica quale buon seme capace di germogliare giusto. “Perché è basilare mettere sulla stessa linea di mira, la mente, lo sguardo, il cuore. “ E questo suo omaggio si può definire una sorta di ritorno visto che nella cittadina turrita lui c’era già andato nel 1953. E’ bello ricordare tale personaggio considerato forse…oppure senza dubbio, l’artista più grande della fotografia contemporanea anche se inizialmente, parole sue: “beh…francamente non è che con questo aggeggio ci capisco molto!”. Più tardi si dedicò ad un utilizzo minimale di tale mezzo sì d’arrivare senza tanti intoppi alla semplicità d’espressione. Che era un tipo ironico, guascone e trasgressivo, lo si capisce poi dal fatto che il Moma newyorkese gli dedicò una mostra postuma credendolo perito in guerra, mentre lui, con gran divertimento per un anno intero – saputo questo – si dedicò con cura alla preparazione dell’esposizione inaugurata poi nel 1947.

 

Oggigiorno il suo modo di riscrivere il vocabolario della fotografia moderna ha influenzato intere generazioni di fotografi a venire. Mah… fatto sta che E’ così bello quando ti allungano la vita!!!

In questi grandi saloni è bandita la fretta, poiché l’esposizione è ricca, generosa, emozionante e, tale spazio assieme a quelli senesi, rappresentano vere e proprie attrazioni turistiche. Fiore all’occhiello tuttavia per questa cittadina tutta punte e zafferano, i sofisticati sistemi installati al “de Grada” con il fine di preservarvene le opere. “Le stampe esposte sono delle vere e proprie icone, forse ancora più importanti a livello affettivo – spiega Denis Curti curatore della mostra e vicepresidente della fondazione ‘Forma’ Centro Internazionale di fotografia di Modena – ed è piacevole ricordare che quest’anno ricorrono i 50 anni della Magnum Photos di New York . Cartier con degli amici, tra cui Capa, fondò proprio la prestigiosa agenzia e, grazie al suo lavoro fatto di viaggi, reportage, fatica poiché ogni cosa ha il suo prezzo, raggiunse livelli di fama mondiale. Ogni immagine conserva e racconta quella vera e propria magia dove lui ne è degno protagonista.”

Denis Curti – curatore

Mentre continuiamo ad osservare, il bravo relatore prosegue dicendo che esiste una Fondazione in merito – lo scopo ‘principe’ è quello d’essere uno spazio aperto a tutti gli artisti – in quanto riconosciuto Ente di pubblica utilità dallo Stato francese – con tutti i suoi negativi a corredo, quale ‘corpus ‘ unico e prestigioso.

Capa? Bravo senz’altro, però più fotogiornalista, mentre Bresson era figura di ricerca. Nel 1932 non aveva acquisito ancora una grande sicurezza, adorava la pittura e lavorava con il grande regista – documentarista Renoir, più tardi s’appassionò alla sua Laika e…come un rapinatore al volo, arrivava, pungeva e scappava come una zanzara. Interessante conoscere – prosegue Curti – che ogni foto ha il suo bel profilo ‘nero’ che lui faceva in camera oscura. Basilare secondo Bresson, non farlo tagliare ad altri in quanto non voleva assolutissimamente manipolazioni di tal genere.

Da ammirare – prosegue – questa foto del 1932 ricca d’elementi compositivi –dove quest’uomo sembra che cammini sull’acqua.

Beh…più che Cristo è il sinuoso giochi degli specchi d’acqua che sembra innalzare…quel povero Cristo divenuto conosciutissimo inconsapevolmente per aver scavalcato una pozzanghera!

I suoi pregi – termina Curti – erano quelli di possedere una consapevolezza etica, morale e politica come un sismografo che determina il punto di vista nel mondo, tanto che se gli chiedevano d’immortalare il Re di tale stato, il suo obbiettivo volgeva a chi era accanto al Re; tanto che alla ‘Magnum’ diventò il ‘mantra’ di tale agenzia. Già…ed era talmente bizzarro che, dopo essersi dedicato alla pittura e fotografia, ritornò al primo amore…per puro spirito di piacere!!! “
“Mi sento pertanto d’osservare che Henri Cartier Bresson, giocava con forme e dettagli con una tensione narrativa in cui l’occhio girava attorno alle immagini.”

Da parte nostra aggiungiamo che negli States lavorò una vita per la prestigiosa rivista Harpe’s Bazar – a proposito! non inquadrava nuovamente ciò che non era di suo gradimento, accettava o scartava – per servizi storici e sociologici, e che durante la seconda guerra mondiale entrò nella Resistenza Francese continuando a scattare sino al ’44 durante la liberazione parigina. Più tardi, nel ’68, anni di gran fermento dove figuriamoci se lui si sedeva!!! dichiarò: con la fotografia vedi quello che non vedi con gli occhi: la foto dà domande e non risposte.”

A questo punto pensiamo proprio che è stato facile far capire il suo ‘modus – operandi’ fatto di sorprese inattese e sconvolgimenti abitudinari atte a liberare la mente con un semplice ‘click’. Questo poiché la libertà si ha innanzi tutto ‘di testa’!

Nel frattempo ci piace rubare questa frase al maestro recitante: “ La stampa in sé m’interessa relativamente: mi preme maggiormente fissare una frazione di secondo di realtà.”

Beh…ancor meglio in apnea!

Info: call center info e booking: 0577 – 286.300

www.sangimignanomusei.itprenotazioni@sangimignanomusei.it

web: mostracartierbresson.it

Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

Carla Cavicchini

Carla Cavicchini

Giornalista

Carla Cavicchini è una giornalista free lance che lavora a Firenze, che ha maturato una solida esperienza nel mondo della comunicazione e dell’informazione. Con il suo stile chiaro e diretto, Carla si distingue per la capacità di raccontare le storie più umane e attuali, unendo rigore giornalistico a una spiccata sensibilità narrativa. Nel corso della sua carriera ha collaborato con numerose testate e ha partecipato a eventi e convegni di rilievo, lavorando a stretto contatto con professionisti del settore – tra cui registi e docenti universitari – che le hanno permesso di approfondire tematiche culturali, sociali e artistiche.

Nel suo blog, Carla condivide analisi, interviste e riflessioni che offrono uno sguardo critico e personale sulla realtà contemporanea, mettendo sempre al centro l’importanza di un’informazione etica e responsabile. Grazie a una costante ricerca di aggiornamenti e alla passione per il giornalismo, è riuscita a costruire un percorso professionale riconosciuto per l’attenzione al dettaglio e la capacità di cogliere le sfumature di ogni storia.

Questa esperienza e dedizione la rendono una voce autorevole e apprezzata nel panorama giornalistico, capace di coniugare professionalità e impegno civile a beneficio dei suoi lettori.

ULTIMI ARTICOLI

Dazi USA, il Consorzio Vino Chianti

Dazi USA, il Consorzio Vino Chianti

Dazi USA, il Consorzio Vino Chianti: “Ora fondamentale accordo con Mercosur” Il presidente del Consorzio Giovanni Busi: “Rammaricati ma non possiamo restare fermi, ora l’Ue acceleri su operatività del trattato con Sud America” Firenze, 3 aprile 2025 - “Prendiamo atto...

Arriva il tour in camper di Andrea Lanfri

Arriva il tour in camper di Andrea Lanfri

Toscana, arriva il tour in camper di Andrea Lanfri: “Porto in giro i valori dello sport e il rispetto dell’ambiente” L’ex atleta paralimpico, che ha scalato le cime più alte del mondo, in viaggio con il progetto “Italy Tours 2025”. Appuntamenti ad aprile nelle scuole...

Vinitaly, con Carratelli Wine

Vinitaly, con Carratelli Wine

Vinitaly, con Carratelli Wine etichette personalizzate e blend su misura per conquistare nuovi mercati L’azienda sarà presente allo stand C16, nel padiglione 9 dedicato alla Toscana: “I dazi Usa preoccupano, lavoriamo per ampliare i segmenti di mercato” Pienza, 4...

Abbiamo rilevato un blocco dei banner pubblicitari. Disabilitalo per consentire il funzionamento corretto del sito.