AUTUMNIA

    QUANDO  LE FOGLIE DI AUTUMNIA SU CASAGRANDE

   ‘A’ come agricoltura, ‘A’ come ambiente, ‘A’ come alimentazione. Se tiriamo le fila ecco arrivare Autumnia, simpatica fiera alle porte di Firenze, esattamente a Figline e Incisa Valdarno, capace di portarci verso varie realtà goderecce nonché conoscitive per il benessere della persona.

E allora via agli sponsor: Coldiretti, amministrazioni comunali locali ed altri ancora, per questa kermesse la cui area cooking e degustazioni viene sapientemente curata dall’Associazione Cuochi del Valdarno’ e da ‘Gola Gioconda’, nota fonte di comunicazione per chi si ama ed ama, invitando al consumo del cibo d’eccellente qualità. Questo perché il nostro organismo, simile ad una macchina, necessita di ‘benzina’ buona per ben nutrirsi, espellendo naturalmente i materiali di scarto.

Il simpatico banchettino messo su alla ‘tacabanda’, pieno di pentole, pentoline, ciotole, tegami, taglieri e posate in legno, ben si prestava all’esibizione di saporite ricette ‘gluten-free’, come quelle orecchiette – più tardi offerte ai golosi – della pasta seppur priva di glutine ma non per questo meno gustosa. Viene presentata una cosa strana, tutta granulosa, in realtà è semplice ‘xantano’ adatto per addensare all’occorrenza ciò che si presenta. Sbagliato credere che di farina esiste solamente la 00 in quanto si può sopperire egregiamente anche con quella di riso, quinoa, di castagne, nonché di ceci, ed è fondamentale – spiegano dal banchetto- non mescolare gli strumenti del mestiere, specie le posate per evitare contaminazioni.

Occhio attento inoltre per i celiaci nel comprare le confezioni con la ‘spiga barrata ‘ oppure la dicitura “senza glutine”. Se poi c’è il ‘Bimby’ in casa, elettrodomestico di grande utilità…beh, è proprio vero che una mano lava l’altra!

Il sapore si spande nella piazzetta ancor più quando viene ‘tirata’ la schiacciata colla salsiccia e lo stracchino e…dire che finisce sotto i denti in un attimo, non è proprio un’eresia! Quanto ai dolci viene raccontato che è buona norma usare farine naturali per un cibo sano e gustoso. Eccoci al cambio di look, d’immagine! Tanto per essere precisi poiché adesso salgono i cuochi, anche loro in bella vista, preparando una bella anatra tutta stemperata ed ingentilita dalle spezie – panpepato, pimento, noce moscata, cannella, chiodi di garofano – accuratamente macinate per un risultato gustosissimo sino a rendere il tutto ben croccante, morbido, con quel gusto che si fonde piacevolmente col salato.

Certo che un buon pranzetto alla fine si confromta con un buon dolce e, se poi sono tanti e succulenti, beh, l’acquolina sale ancora grazie al quel ben di Dio che dato dalla cascata di cioccolatini chiamati volutamente Vasari, Autumnina, Meyer. Autori di questi piccoli capolavori sono gli studenti dell’Istituto G. Vasari di Figline Valdarno e, mentre spiegano la composizione di quella piramide succulenta che prende il nome dal loro Istituto, ecco spandersi sotto la lingua quel delicato aroma di sublime cioccolato arricchito d’olio, rosmarino e ginepro; gli autori, sorridenti, spiegano che al burro di cacao ed alla polvere di cacao, deve essere aggiunta la lecitina e buon zucchero. Ma la meraviglia non si ferma poiché ecco sprigionarsi quel magnifico odore di castagne e frutti di bosco di ‘base’ cioccolatosa e, in risposta a quel signore che domanda cosa viene inteso per ‘temperaggio’: “Semplice, in queste piccole abilità culinarie per far rimanere il cioccolato lucido e croccante, è buona norma raffreddare velocemente il tutto su un bel piano pronto con tanto di termometro alla mano, facendo subire un bello shoch termico al cibo. Risultato? Da specchiarcisi sopra!” Niente male alla fin fine quel ‘Meyer’ con interno di qualcosa che riporta alla Nutella e sana granella. Piovono ancora le domande: perché c’è olio e olio? Ehhh, quando sull’etichetta è scritto surrogato, beh, viene usato l’olio di semi, mentre invece i veri cultori usano solamente dello squisito burro di cacao tutto a Km O e, la Toscana, ben si sa, si presta magicamente a tali prelibatezze.”

   Finito? Quasi! Il ricordo del 1° Memorial in onore di Beppe Rossi fa scendere le lacrime a chi lo ricorda affettuosamente, mentre alla fine ha il sopravvento l’allegria, che fa degustare tutti in sana compagnia.

Ma le cose belle non finiscono, eccoci pertanto a percorrere qualche metro sino giungere alla Fattoria Casagrande, godendo di tanta magnificenza ed ospitalità. L’impatto è ancora più sorprendente quando prima della visita, la bionda signora Anna, vera e propria colonna portante dell’azienda, ci accoglie nell’immenso salone dove con tanta cura espone quanto ha realizzato con le sue preziose mani e quindi: lasagne con zucca gialla, sofisticati plateau colmi di formaggi ed affettati locali, quiche con salsiccia, frittatine con cipolle, crostini vari, annaffiato tutto col meraviglioso “nettare degli Dei”.

Dopo la pausa godereccia è utile sapere che l’imponente villa risale alla fine del XIV secolo e si osserva con quanta cura viene rispettata, salvando le peculiarità del tempo sino ad oggi, preservando l’antica memoria e cura nei confronti delle eccellenze che altro non sono che l’olio e la vite dai buoni frutti. Simone Luccioli proprietario con i familiari dell’immensa tenuta, ci accompagna a visitare le cantine e, la familiarità viene spontanea, a toccare le vecchie botti in rovere. Ti volti e rimami colpito da una vecchia trebbiatrice ed ancora una macchina per vagliare i sementi. Un’ occhiata al “wine-shop” per farne giusta scorta, bevendo sopra le barrique divenuta rustico complemento d’arredo. Punta di diamante dell’azienda è il “Chianti Colli Fiorentini Donna Claudia”, un Sangiovese elegante, puro, ben fruttato con quei tannini giusti che lo rendono immortale. O quasi.

In questo splendido agriturismo con oltre 12 ettari di vigneti che si trovano ad appena dieci kilometri da Rignano sull’Arno, la fattoria prosegue la vinificazione con grande sentimento, forte della giusta esperienza, tenendo ben alti i valori d’una tradizione che altro non è che l’orgoglio dei proprietari e dei loro clienti. Da segnalare i grandi Chianti D.O.C.G. nonché valentissimi I.G.T. Come ‘Oblium’ – attorno ruota la bellissima leggenda d’amore, di passione sino alla tragedia di ‘vite’ che tutta espande – super tuscan, Petit Verdon in purezza, dall’aroma fortemente corposo e di gran vigore.

L’accompagnamento del vin santo sono i cantuccini per il buon ‘inzuppo’, e questo vinello da dopo pasto ben ne giustifica l’appassimento su appositi graticci, con la successiva fermentazione in caratelli di castagno per almeno tre anni. Chiaramente tutto in ambienti ove l’aria circola permettendo la fermentazione alternata. Eccoci adesso a quella meravigliosa oliveta che si trova vicino alla tenuta del cantante Sting – oltre 12 ettari… – sul Poggio di San Martino, ove si concentra la produzione d’olio extra-vergine Igp con le olive buone quali la frantoiana, pendolino, moraiolo, leccino. E, per preservare tutte le proprietà organolettiche, la frangitura viene eseguita a temperatura controllata, esaltandone e garantendone l’altissima qualità.

Un sogno? No, semplicemente Fattoria Casagrande a Figline Valdarno Via Castelguinelli al civico 84. Telefono: 055 – 9544851 – mail: fattoria@villacasagrande.itwww.villacasagrande.it

Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

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