UNA FETTA D’ELBA          saporita assai!!!

   “L’Elba in vetrina” odora di mare e del suo pesce, odora dei vini elbani che sono la cosa più divina mai capitati in questa terra, odora delle piante e sue spezie quali l’alloro, denominato anche lauro, del gustosissimo fico d’india, di quel mirto o mortella le cui bacche insaporiscono la selvaggina, con l’uso – pure! – di antisettico del cavo orale, e poi odora della sua gente, di quei marinai ventosi come raffigura Talani, con la faccia baciata (talvolta anche bruciata) dal sole e la tempra di chi è capace d’affrontare le avversità della vita.

    12729193_1040963122605460_4006580625217433465_nEcco allora l’isola presentarsi in tutta la sua buona tradizione culinaria, stavolta con varie cene sparse nel territorio della città gigliata, incentrandosi su un prodotto locale e su un vino del territorio selezionati da “Elba Taste”, quale consorzio di imprese capace d’occuparsi di promozione dell’enogastronomia della splendida maggior isola toscana, assieme a tutte le altre facenti parte dell’arcipelago. Walter Giuliani che ne è il presidente, osserva che ai vini ed agli altri prodotti agroalimentari è bene aggiungere anche l’olio, il vino, le marmellate, in un ‘concerto’ culinario che parte dal buon bere sino ai dolci, con la presenza dei ristoratori.

gustavino (2)

12744532_1044275558940883_7720476184592992196_n

  “Ci è sembrato doveroso – afferma Giuliani – in questo momento di pausa culinaria elbana dovuto alla stagione ancora invernale, far conoscere ed apprezzare le nostre specialità; con grande soddisfazione, rilevo che il tour enogastronomico sta ricevendo un buon successo. Pertanto “in alto i calici” sino al prossimo incontro del 17 marzo con: “Vino in anfora fra ricerca archeologica e produzione” all’Accademia dei Georgofili alle Logge degli Uffizi” che concluderà questa bella esperienza di sapori e di buoni ‘saperi’!

12744192_1041677229200716_1907426083213174812_n

Ed è proprio vero che proporre tali specialità in un periodo che vede la “primavera a mare”, con le imminenti festività pasquali, è un buon incentivo per gustare tali prelibatezze: non a caso il nettare degli Dei è nato con la storia dell’uomo, quale miglior corollario d’ottima cena. ‘Gustavino’, rinomato ristorante di Via della Condotta e quindi nel pieno cuore fiorentino, ha ospitato Luigi Mutti del ristorante “Vento in poppa” di Rio Marina, col suo eccellente staff con tanto di grembiuloni e mestoli – dicono che il fantasma di Napoleone si aggirasse nella linda e fornita cucina assaporando le pietanze … – portando in tavola un trionfo di polpo con patate belline tiepide, con buona insalata ‘tonnina’ – embè, l’Elba è stata anche zona di tonnare!! – con seguito di baccalà agli agrumi, insolito eppur squisito piatto, delicatamente appoggiato su crostini calduccini d’ottimo pane.

03 ta-img-20160124-173058

Ma questo, signori e signore, non era che l’antipasto, in quanto seguiva una bella cupola di risotto al nero di seppia, con poi filetto di palamita su vellutata di ceci e verdurine invitanti. Il trionfo era infin dato da quella prelibatezza di “schiaccia briàca” ben inzuppata di liquore, divinizzando palato e sensi.

12728993_1044364562265316_8087387650831726542_n

Non gustavinosi mura a secco! Già, un detto toscano che invitava l’aitante cameriere – giovane e bello – a riempire ripetutamente le coppe dell’ottimo “Vigna Tea” (Procanico Vermentino Chardonnay), con seguito di quell’Aleatico very very good, buona testimonianza del “classico passito”. Un ‘passito’ corposo di buona ‘posa’ posto in barrique dal 2010, ingentilito magistralmente da quei ‘foulard’ di tovaglioli che ottimamente si prestavano ad abbracciare i calici, per la degustazione.

1464622_1015164098518696_6924137127924313932_n

Questi sono vini di buona beva “ – osservava poi Italo Sapere discendente d’antica famiglia seicentesca che della terra ne aveva fatto vero e proprio culto, nonostante che, nella tradizione della terra – madre, nella famiglia dei ‘Sapere’, riuscì ad infilarsi nel casato un bel marinaio, accompagnando zuppe di pesce e gamberoni, alla bontà e genuinità del tessuto agricolo. Oggi l’azienda ‘Sapereta’ di Porto Azzurro con i suoi 18 ettari tutti coltivati a vigneto, dal nonno in poi – dal 1927- ! porta avanti questa felice tradizione con tanto di nipote enologa, tramandandone le buone conoscenze.

 

                                                                                      Carla Cavicchini

                                                         mail : cavicchini.press@gmail.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *