BREVISSIME

     Lezioni di storia delle arti

Ideazione e organizzazione: casa editrice Centro Di

Il primo ciclo è organizzato in collaborazione con Crossmedia Group

1° ciclo: 31 marzo – 20 maggio 2022   h 18.45

Cattedrale dell’Immagine, chiesa di Santo Stefano al Ponte, piazza di Santo Stefano 5, Firenze  –   biglietto intero: 13 €  biglietto studenti: 5 €

sono previsti abbonamenti per le singole serie prenotazioni: edizioni@centrodi.it / info@cattedraledellimmagine.it

info e acquisto biglietti: www.centrodi.it

Brevissime è una nuova iniziativa della casa editrice Centro Di focalizzata sulla divulgazione di argomenti che riguardano le arti – pittura, scultura, architettura, arti decorative, design, fotografia, storia del paesaggio, costume e moda – ovvero la materia che compone la storia e l’attualità dell’Italia e di cui si riconosce universalmente l’eccellenza.

Lo scopo principale è quello di divulgare la conoscenza di argomenti legati alle arti a un pubblico di non addetti ai lavori, ovvero di veicolare contenuti di alto livello adottando un linguaggio accessibile, anche in forma di racconto: un modo di diffondere la conoscenza esterno al mondo strettamente accademico e istituzionale specializzato nella formazione, ma a esso collegato anche attraverso gli eccezionali docenti che inviteremo a partecipare.

L’ambizione di questa iniziativa è creare un palinsesto che sviluppi una sorta di ecosistema della “comunicazione di cultura” teso a tradurre il lessico prettamente scientifico in un linguaggio accattivante, veloce e brillante e al contempo autorevole per un pubblico che crediamo vasto, trasversale, ‘affamato’ di conoscenza ma spesso, da questo lato, trascurato in favore di una comunicazione troppo superficiale o, viceversa, troppo specialistica.

Brevissime abbraccerà un ampio spettro di argomenti, con focus su artisti, movimenti, materiali, monumenti e altro:

storia dell’arte antica, moderna, contemporanea , architettura, paesaggio e botanica  arti decorative e design, storia del costume e moda

Docenti

Per ognuno degli argomenti saranno invitati professori, autori, esperti del settore di chiara fama con una particolare propensione alla divulgazione brillante. Provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, ai relatori sarà richiesto di aderire al format da noi ideato, nel rispetto della propria espressione individuale anche quando diversa, se non addirittura contrapposta, a quella degli altri docenti loro colleghi. La lingua principale delle lezioni sarà l’italiano; nel caso di una lezione con un docente straniero, è prevista una traduzione simultanea.

Date e durata

Le lezioni saranno divise in due principali cicli che avranno luogo tra fine settembre e i primi di giugno. Fatta eccezione per il ciclo inaugurale, le lezioni avverranno in presenza due volte al mese, perlopiù il venerdì. Avranno una durata di 45 minuti, con orario dalle 18.45 alle 19.30.

Programma del 1° ciclo

Storia dell’arte / 1

Andrea G. De Marchi

Arte: spirito o corpo?

31 marzo – 14 aprile 2022

Il termine arte è tanto vago da risultare spesso irritante. Ha irritato e irrita tante persone, fra le quali qualche noto studioso di estetica. Fra questi ultimi sono stati fatti, in seno all’idealismo otto-novecentesco, dei famosi tentativi di separare la prosa dalla poesia, ossia l’arte dalla “non arte”. La distinzione si è rivelata ingenua, sostanzialmente poco innovativa e perfino pericolosa nelle sue varie ricadute.

Anche limitandoci a considerare discipline come pittura e scultura, una certa genericità resta necessaria e ci permette, fra le altre cose, di convivere con un antico luogo comune: l’assunto per cui la materia delle opere sarebbe un accessorio bruto, rispetto ai contenuti poetici e ad altre idealità incorporee.

Cercheremo di vedere come, nonostante il supposto primato dell’astrazione, la faccenda non si possa risolvere così e induca a riabilitare la sostanza materiale dell’opera, che gioca spesso un ruolo determinante nello stile e nella poetica. La discussione accomunerà i nostri tre incontri, toccando temi grandi e molto diversi fra loro.

Giovedì 31 marzo

Arte: spirito senza corpo

Si riassumerà brevemente la prospettiva idealizzante, dal pensiero platonico all’idealismo ottocentesco. Così anche circa gli sforzi di riabilitare le opere: da brute cose meccaniche a testi ricchi di contenuti immateriali. Questo processo ha indotto prima gli artisti e poi gli studiosi a ritagliarsi un ruolo puramente intellettuale, estraneo alla fisicità. In questa prospettiva certi artisti del Rinascimento ebbero atteggiamenti comparabili a quelli di protagonisti internazionali dell’arte contemporanea. Mentre la materia gioca un ruolo di primo piano anche con i caratteri più intimi delle opere. La questione verrà esemplificata attraverso casi di autori famosi: dai Primitivi italiani a maestri di epoche successive come Annibale Carracci.

Giovedì 7 aprile

I colori dell’Antico e la loro censura

La seconda sessione sarà dedicata a un argomento vasto, ma sorprendentemente trascurato dalla storia dell’arte. Ovvero le ragioni per cui i vivaci colori dell’antichità romana hanno trovato poco spazio nelle varie rievocazioni organizzate attorno all’epoca-modello di tutto l’Occidente. Il fenomeno, che riguarda in primo luogo il Rinascimento e Firenze, riaffiora in diversi revival successivi. Esso induce a porci domande sull’esistenza di meccanismi largamente condivisi per indicare e immaginare la colorazione del passato. Un punto di vista molto stimolante è offerto dai marmi colorati, fatti arrivare nella capitale dell’Impero romano da luoghi lontani, con immane sforzo economico e logistico. Essi documentano bene una fetta della ricca colorazione di quell’antichità. Riconoscere i loro riflessi in pittura, scultura e architettura, dal Medioevo in poi, porta a risultati del tutto nuovi riguardo a quelle discipline.

Giovedì 14 aprile

Arte e denaro

Una terza sessione illustrerà come la dinamica fra proiezioni idealistiche e opere in carne e ossa abbia influenzato la disciplina storica, a partire dal controverso rapporto fra arte e denaro, da lungo tempo soggetto a contraddizioni, scandalismi e diffusa ipocrisia. Tutta la storia dell’arte è attraversata da questa relazione censurata o artificiosamente ingentilita da aneddoti di storia antica e moderna. La condanna è passata dagli artisti, accusati di venalità, ai conoscitori. I quali, a partire dall’Inghilterra del primo dopoguerra, hanno subito una sorda condanna, connessa al rapporto col denaro, che ha portato a una progressiva estinzione di quella figura di esperto. È la tappa di un percorso dissociativo che ha condotto a una specie di divorzio della storia dell’arte dalle opere vere e proprie.

Storia dell’arte / 2

Luca Scarlini

Gli Sconfitti. Storie di artisti toscani fuori dal canone

29 aprile – 20 maggio 2022

Il canone dell’arte non fa prigionieri: ci sono criteri per cui artisti, pure riconosciuti brillantissimi, vengono lasciati in ombra nelle storie. Le loro opere si trovano lontano dai principali musei e collezioni. Queste figure talvolta sono risarcite con una monografia a opera di studiosi appassionati, qualche mostra, ma infine restano appannaggio di addetti ai lavori. La situazione dell’arte toscana non è meno categorica, molte delle figure maggiori che non furono al servizio dei Medici, o nelle grazie dei loro storiografi, sono spesso lasciate da parte. Ne Gli Sconfitti Luca Scarlini narra destini paradossali, vicende di grandezza in vita e scomparsa in morte, sullo sfondo di una Toscana che talvolta in luoghi meno battuti rivela sorprese mirabili.

Venerdì 29 aprile

Bartolomeo della Gatta (1448-1502)

La devozione fu il suo territorio, la sua scelta, il suo modo di vita. Nella Firenze laurenziana, strepitosa macchina per la ricreazione del mito, il pittore-frate fu rapido nella scelta di luoghi di soggiorno appartati dalla capitale medicea: nel Casentino, dove dipingeva opere squisite e mirabili, che narravano di una esistenza ritirata e vocata al misticismo.

Venerdì 6 maggio

Plautilla Nelli (1524-1588)

Suora e pittrice, nei conventi intorno a Prato portò avanti in pitture devote, composte da lei e dalle sue consorelle e allieve, una ricerca di spiritualità che si confrontava con la proibita eredità di Savonarola. Una eredità a lungo celata che solo di recente è stata riscoperta in tutta la sua seduzione.

Venerdì 20 maggio

Francesco Mochi (1580-1654)

Scultore sommo del Seicento, venne schiacciato da Bernini nella creazione della strepitosa immagine di Roma barocca. Operò sotto l’insegna dei Farnese a Orvieto, in specie nelle meravigliose sculture del duomo, e a Piacenza, dove le sue statue equestri ebbero a determinare l’immagine della città. Una vita d’ombra tra talento e fughe.

 Il 2° ciclo dedicato alla storia dell’arte si svolgerà tra il 30 settembre e il 9 dicembre 2022.

Titoli, date e luogo delle lezioni saranno comunicati entro l’estate 2022 sul sito www.centrodi.it

I relatori del 1° ciclo

Andrea G. De Marchi

Andrea De Marchi è nato a Roma nel 1960, e qui ha preso alcuni titoli universitari, prima di un PhD a Losanna, ma ha imparato gran parte di quel che sa da Federico Zeri, con cui ha collaborato per quasi un decennio. Ha sempre abbinato la filologia alla conoscenza concreta del corpo delle opere, giungendo a inventare e brevettare un sistema di conservazione per tavole dipinte.

Ha pubblicato molti lavori su aspetti della pittura italiana medievale e moderna fra i secoli XIV e XIX, nonché su problemi tecnici e critici del restauro e della falsificazione. Ha diretto per tredici anni la Galleria Doria Pamphilj (Roma). Tra le sue pubblicazioni più importanti: Galleria Doria Pamphilj. Catalogo generale dei Dipinti (Silvana Editoriale); Mola – Il disegno e la pittura. Psicologia e filologia a confronto (Skira); La Spezia. Museo Civico Amedeo Lia, I dipinti (con Federico Zeri, Silvana Editoriale); Revelations. Discoveries and Rediscoveries in Italian Primitive Art (Centro Di); Il Museo di Arte sacra e la Quadreria Civica di San Giovanni in Persiceto (Minerva Edizioni). Dal 1998 ha un ruolo in part time quale ispettore ministeriale, presso vari istituti e musei.

Luca Scarlini

Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist. Raccontatore d’arte, collabora con numerosi musei. Laureato in Storia dello Spettacolo all’Università di Firenze, insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino e presso lo IED, e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane ed europee. Scrive per la musica e per la danza: dal 2004 al 2008 è stato consulente artistico del festival MilanOltre al Teatro dell’Elfo di Milano. Dal 2006 al 2010 è stato docente di Storia della scenografia all’Accademia di Brera, di cui ha ripreso la cattedra nel 2021, e insegna Tecniche di narrazione dell’arte per il Master di Ca’ Foscari. Ha all’attivo una vasta attività come storyteller in teatri, musei e luoghi storici.

Voce di Radio Tre, conduce il programma Museo Nazionale, ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda. Tra i suoi libri recenti, spesso dedicati a temi d’arte, Andy Warhol superstar (Johan and Levi); Siviero contro Hitler (Skira); Memorie di un’opera d’arte (Skira); Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni (Add); Bianco tenebra. Serpotta di notte e di giorno (Sellerio); Teatri d’amore (Nottetempo); L’ultima regina di Firenze (Bompiani); Le vacanze dell’arte (Pacini); L’uccello del paradiso (Fandango); Rinascimento Babilonia (Marsilio).

  Nadia Manfrinato Cappabianca

 

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