Jeff koons.Shine  

 – con le radici nel Rinascimento –

     La mostra Jeff koons.Shine  allestita al Palazzo Strozzi si pone come uno dei maggiori eventi d’arte contemporanea che si svolgono quest’anno in Italia .

    Koons è senz’altro una delle figure più importanti e discusse dell’arte contemporanea a livello globale. 

    L’evento, curato da Arturo Galansino e Joaquim Pissarro porta a Firenze una selezione delle più celebri opere dell’artista,  che dalla metà degli anni settanta a oggi ha rivoluzionato il sistema dell’arte internazionale .

    La mostra di Koons rappresenta dunque il segnale di un nuovo inizio, che nel contesto dell’architettura rinascimentale di Palazzo Strozzi unisce tradizione e contemporaneità, con  eventi e progetti che coinvolgono i più importanti artisti contemporanei,  consolidando la sperimentazione di interpretare il presente senza cancellare il passato.

   Koons è stato capace di unire la cultura alta dell’arte  con quella popolare e kitsch.  Egli si prefigge la democratizzazione del senso estetico elevando soggetti e oggetti popolari a livello di quelli colti e viceversa.

   Le sue opere raccontano di 40 anni di carriera,  dalle celebri sculture in metallo perfettamente lucido che replicano oggetti di lusso come il Baccarat Crystal Set (1986) o gli iconici giocattoli gonfiabili, i celebri Rabbit (1986) e Balloon Dog (1994-2000) , fino alla reinterpretazione di personaggi della cultura Pop come Hulk (2018),  per arrivare all’ utilizzo di oggetti di uso comune come One Ball Total Equilibrium Tank .

   Le opere dell’artista americano pongono lo spettatore davanti a uno specchio in cui  riflettersi e lo collocano al centro dell’ambiente che lo circonda.

   L’esposizione risponde anche alla volontà primaria della fondazione CR Firenze di contribuire a portare in città l’arte meno presente, rivolgendosi alle più ampie fasce di pubblico che includono i giovani ai quali pone un’attenzione particolare,  intendendo così  supportare gli adulti del domani .

   Come detto, in quaranta e più anni di lavoro, l’arte di Koons sì riscopre sempre  e soprattutto in maniera democratica e spirituale, con  opere dal doppio significato: da un lato trasmettono luce  ma dall’altro dialogano tra esse. L’artista lavora con il pensiero profondo,  tanto che l’uomo è il risultato dell’ ambiente dove vive; non a caso nella filosofia tedesca il manufatto artistico viene interpretato con chi vi si confronta .

   Il sindaco di Firenze, Nardella, si è soffermato sul Rinascimento così caro a Jeff Koons,  tanto che secondo lui si rifà al Cellini nella lucentezza, con lo splendore dei materiali e dei colori l’uomo rivede se stesso. “Questa mostra a Palazzo Strozzi lascerà un segno indelebile in quanto Firenze non è una vetrina per esporre – prosegue il primo cittadino -, bensì una sfida senz’altro maturata da Koons, visto che i suoi ‘giocattoli’, passatemi il termine,  rappresentano il frutto di un grande virtuosismo tecnico, e proprio quest’artista americano,  che è fautore della curiosità, ci offre opere di grande immediatezza. Il governatore della regione toscana Eugenio Giani  ha aggiunto che:  il parterre di ottimi relatori probabilmente farà sì che la città dantesca potrà affiancarsi a Palazzo Grassi di Venezia,  ciò anche in virtù degli scambi italo-americani così proficui per la cultura di entrambi i Paesi. Quanto alla contemporaneità ci si deve avvalere del passato e del grandioso, e  la città gigliata ne è vero e proprio esempio.

    Jeff Koons sottolinea di aver sempre ascoltato la vita che l’arte interfaccia con tutte le discipline umane, amando, proprio su tale  filone, i grandi del passato quali Michelangelo, Verrocchio, Rubens ed altri ancora quali Filippo Lippi e Masaccio. Un variegato mondo senza mai dimenticare assolutamente la maestria greca. L’umanesimo mi è stato maestro, insegnandomi a spaziare, esplorando ciò che ci circonda. Palazzo Strozzi è proprio esempio dell’Umanesimo.

    Personalmente – afferma l’artista – ho sempre partecipato il dialogo dell’arte conoscendo i miei limiti da superare e, di conseguenza, considero tutto questo un viaggio. Il viaggio con Shine è un messaggio di vita osservato nella sua forma Più significativa

   Ricordiamo infine che le opere, già portate a Milano, nel 2015 vennero esposte anche alla Biennale dell’Antiquariato fiorentina, con Pluto e Proserpina. Quando appunto l’arte contemporanea dialoga con quella antica.

   Carla Cavicchini

   cavicchini.press@gmail.com

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