L’EROINA GONCHAROVA

   dalla poliedrica personalità

   Colmare le lacune delle quote rosa? Perché no? Questo il messaggio lanciato in occasione della mostra “ Natalia Goncharova una donna e le avanguardie tra Gaugain, Matisse e Picasso , a Palazzo Strozzi sino al 12 gennaio 2020.

Variegato ed importante il parterre dei relatori. La presenza massiccia e qualificata, nel salone di Palazzo Strozzi, di un qualificato centro culturale a tutto tondo ha sottolineato che proprio la ribelle Goncharova , ‘grazie’ alle sue ‘rotture’ di nudi a tutto tondo e per questo processata in sintonia con la Abramovich, fa emergere un personaggio “ante-litteram” con le sue performance rivoluzionarie, poste spesso e volentieri all’indice.

Figura estremamente affascinante anche se da noi poco conosciuta…più al balletto – si esprime Ludovica Sebregondi – con la rappresentazione della sua bella campagna russa -moscovita- raggiunge poi l’Europa, con anche l’ottima attività manuale nell’illustrazione dei romanzi russi . Quanto agli artisti conosciuti, in lei esisteva quella forma di buon contatto e viceversa, lavorando assiduamente anche sulle opere sacre. Che dire…una sfida tra oriente ed occidente di religione ortodossa, in un percorso segnato anche dalla guerra ove tuttavia regna un grande intimismo.”

Sintetiche le parole dell’assessore alla cultura di Firenze Tommaso Sacchi, notando proprio che la città gigliata “Città delle donne” grazie anche alla scorsa edizione dell’Eredità delle Donne è capace di portare alla ribalta tematiche sociali e politiche.

Da sottolineare le sensazioni che evocano le sue opere raccontava poi Donatella Carmi – di donna a diretto contatto con i grandi artisti della sua epoca, segnando un percorso augurabile e non impossibile della parità da raggiungere.”

L’esposizione promossa ed organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e Tate Modern di Londra in collaborazione con Ateneum Art Museum, Helsinki, con sostegno del Comune di Firenze, Regione Toscana, Camera Commercio di Firenze e col contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, coglie con vivo piacere, l’essere di grande artista dell’avanguardia russa, di fama internazionale. Scenografa, attrice, ballerina, decoratrice, insegnante di pittura, collabora con case di moda, editori e riviste e…non è finita visto che è la prima di tutte nel ballare il ‘Tip-tap’ .

Nasce in Russia nel 1881 nel Governatorato di Tula. La madre, figlia di un professore dell’Accademia Moscovita di Teologia, si era unita in nozze con l’architetto e matematico nonché ex pronipote di Natalia Nicholaevna Goncharova – 1812 – 1863, stupenda moglie del poeta Alexander Pushkin, perito nel 1837 in un duello provocato dalla presunta infedeltà della bella consorte.

Body – art” futurista. E come ne va fiera questa splendida anticonformista nonché provocatoria, che va in giro coi i vari futuristi, divertendosi e passeggiando nell’elegante Mosca, scandalizzando i passanti con la colorità delle sue frasi in un gioco all’unisono da volto e corpo aggressivamente dipinti. Ed ancora personalissimi i suoi linguaggi iconici di tradizione popolare e religione russa, col moderno occidente che rivista attingendo all’artigianato e folclore delle sue radici autoctone.

Si affina al primitivismo di Gaugain, ai lavori picassiani, al cromatismo di Matisse, arrivando sino a Balla e Boccioni nella loro dinamicità. E questo tra analogie e discordanze tra Futurismo italiano e quello di “casa-madre”, verso l’affascinante percorso segnato dai vari artisti frequentati a Roma (1916-17) capeggiati da Marinetti. La passione sconfinata verso l’arte figurativa italiana quando viene nel nostro ‘Stivale’, la fa rimanere incantata di fronte ai mosaici ravennati e settecento veneziano. A Roma, col suo Mikhail Larionov, nel 1917 per ‘Parade’, viene raggiunta da Cocteau, Stravinsky, Picasso, frequentando attivamente l’intellighenzia italiana ‘colma’ di Papini, Eleonora Duse, Depero, Cardarelli, Casella e tanti altri intellettuali con ‘ritrovo’ di Filippo Tommaso Marinetti precedentemente incontrato a Mosca nel ’14. E’ un turbine di donna, espone anche a Berlino, Monaco,Londra, Parigi, ove – poi esule – continua l’operato senza le odiate forzature. Questo in un percorso di viaggio che vede anche la Spagna dove rimane affascinata dal grande animo latino, ed ancora via verso la Svizzera, Finlandia, Svezia, Norvegia ed Inghilterra. Piacevole segnalare la creazione di figurini e bozzetti ove è più che evidente l’anima russa per i “Ballets Russes di Diaghilev. Tra lei ed il teatro è amore profondo impegnandosi attivamente nella miriade colorata per “Oiseau de feu”, “Coq d’or” ed altro ancora, verso quotazioni da vero e proprio primato nelle aste in corso. Tutto questo in cinquant’anni di lavoro con Mikhail Larionov in maniera molto molto aperta, come imponeva il proprio carattere.

L’Enfant terrible dell’avanguardia capace di unire culture insolite in pieno spirito ‘goncharova’ – tra l’altro generosissima nel donare i propri lavori – permette d’ammirare ben 130 opere sino al 12 gennaio 2020, avute in prestito dal Victoria and Albert Museum londinese, dal Museo Statale Russo di San Pietroburgo e dalle collezioni Tate della National Gallery, dalla Galleria Tretyakov moscovita, ed ancora Estorick Collection, il Mart di Rovereto, il Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, Il Museo del Novecento di Milano, etc.

Degno di buone pennellate di colore, “l’Autoritratto con I gigli gialli,” “Mietitura” del 1911, “Contadini che raccolgono le mele” dello stesso anno.

Evangelisti “, un grande polittico, fu invece ritirato dalle autorità per lo sconcerto di molte persone attonite alla vista dell’opera. da segnalare tuttavia il restauro dell’imponente ‘Paravento’ a lei commissionato nel 1927 dall’Arts Club di Chicago. Foto e video d’epoca ingentiliscono tutto con quel vissuto rurale ed urbano prima ancora della rivoluzione e della religiosità ortodossa.

Proseguendo sembra di equilibrarsi in un gioco del sacro e profano, tra passione e compostezza tramite musiche ed atmosfere rarefatte. Giusto omaggio ad un ‘artista originale ed innovativa la cui peculiarità era quella di sperimentare elementi iconici della natìa terra, col moderno occidentale. Connubio sapientemente orchestrato dalla personalità stratosferica di Natalia Goncharova.

Info: www.palazzostrozzi.org – 055 – 26.45.155

Carla Cavicchini

mail: cavicchini.press@gmail.com

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