LA MONTAGNA INCANTATA
Non solo pittore ma anche filosofo e poeta l’artista cinese Mao Jianhua. Nonché adepto delle discipline spirituali. Delle sue varie esperienze ne ha fatto tesoro, tanto da approfondire i vari fondamenti culturali e spirituali della tradizione cinese.
La natura dell’acqua e della montagna lo hanno sempre affascinato, “Shan-shui”, prendendone spunto per i suoi paesaggi di piena fioritura sotto la dinastia “Song del Nord.” Egli, dalle copie dei capolavori degli antichi maestri, si è poi dedicato all’ascetismo di un Maestro dedicando mente e corpo agli scacchi, calligrafia, pittura, meditazione, musica da isolamento, taoismo e, non poteva mancare, buddhismo zen. Interessante la sua tecnica prettamente minimalista d’inchiostro nero su fondo bianco, con pennellate decise nero-grigio, rotte talvolta da tinte pastello su carta di riso accuratamente fatta a mano. Interessante conoscere che la carta Xuan – carta di riso cinese usata sin dall’epoca remota – nasce dalla corteccia dell’albero del sandalo.
E’ il momento adesso d’ammirare proprio nella città dantesca le sue opere gigantesche “Mountains. Secret Harmony of the Earth” , sino al 30 novembre nell’Oratorio – Sala della Musica – nella Fondazione Franco Zeffirelli in Piazza San Firenze. Parliamo di altezze prettamente intimistiche, maestose, la cui sinuosità d’inchiostro regala grande eleganza verso le amate montagne sacre, in un delicato fiorire attraverso il guqin, strumento musicale cinese…usato da millenni!
Compostamente, in perfetto silenzio, avvolti nel sogno della contemplazione di ciò che è esposto, poco a poco in quest’arte visuale, veniamo pervasi da un’armonia interiore tal quale strumento vibrante, in piena sintonia col ritmo delle montagne. Sino al totale raccoglimento. Per questo è consigliata caldamente la visita ‘a solo’, per facilitare l’ascolto dell’energia che donano le tele, in un sapiente e raffinato equilibrio poetico-artistico.
Avvolgenti le parole di Cristina Acidini – curatrice della mostra – osservando nei lavori di Mao Jianhua quel forte piglio imponente, energico, per il grande amore verso le montagne cinesi. Questo in un sottile collegamento uomo-creazione, attraverso la filosofia ed altre discipline ancora, in simbiosi col corpo e l’operatrice ‘mano’. “Un operato è paragonabile agli antichi maestri cinesi – prosegue Acidini – e lui, Maestro d’altissimo livello, s’immerge in questi ‘fogli’ monumentali come le opere tra antico e contemporaneo. Da questo l’osservazione d’una compatta equipe di 12 persone ben sincronizzata, come marinai issano la vela. Tramite questa grande energia di fondo, che s’avvale senza disegni preparatori, coll’essenziale nero capace di far fiorire i colori in un percorso spirituale in cui tutti noi ci riconosciamo. Ciò non senza delicati rivi fluviali che si snodano verso le anse, fra campagne colme d’alberi che incontrano le amate imponenti vette montuose, avvolte nella nebbia, che tanto ispirano lo spettatore. Ecco, di questo è capace Mao Jianhua.”
Il tema della mostra pertanto si può definire SPIRITUALITA’ animata da quel soffio vitale del respiro, in un ‘unicum’ di forte essenza liberatoria – spiega Jianhua – che lancia messaggi nel mondo. Grazie al ‘guqin’ che permette d’elevarci e d’accrescere nei posti più impervi delle montagne, poco a poco ci armonizziamo nella magia dell’universo, trovando la pace interiore.
L’Autore ha poi ringraziato tutti per l’accoglienza, in particolare Cristina Acidini, osservando che questo è stato un anno veramente importante. “Dopo Roma, Venezia, oggi mi trovo a Firenze, con i miei dipinti ‘nudi’, ovverosia la partenza d’un nuovo modo d’osservare l’arte. Questo, tengo a sottolinearlo, è frutto della mia anima poiché la pittura viene dal cuore.”
Una bella mostra da visitare attentamente, magari dopo una buona tazza di tè. Promossa dalla Fondazione Franco Zeffirelli con il patrocinio del Comune di Firenze e del Consiglio Regionale della Toscana, con la collaborazione dell’Associazione culturale Acontemporayart.
Raffinato il bel catalogo delle “Edizioni Plan”.
Info: 055 – 28.10.38 –
www.fondazionefrancozeffirelli.com
Carla Cavicchini