Là il cielo è seeempre più blu!

                                                                              Bolzano  ospite al Baglioni

      Un bel colore smeraldo che ti invita al relax mentre la splendida e frastagliata architettura urbana ti sorride. Cosa scegli? Entrambe, siamo a Bolzano! Chiamata comunemente la “porta delle Dolomiti”, la città, cuore pulsante dell’Alto Adige, gode di grande cultura in quanto le lingue si mescolano: qui trovi non solo l’italiano, ma anche la lingua tedesca ed il ladino. Girando non smetti mai di osservare gli eleganti edifici – i giovani ne vanno matti nel loro turismo lento e soft – il barocco imperante in cui trova posto anche il contemporaneo, le grandi piste ciclabili, il meraviglioso duomo gotico, i caratteristici archi tardo-gotici e quelli a tutto sesto. E come non menzionare il delizioso mercatino natalizio il cui nome originale è ‘Christkndlmarrkt’ – mercatino di Gesù Bambino – che da sempre richiama una gran moltitudine di turisti provenienti da ogni parte del mondo.

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bolzano    Bozei è tutto questo in un girotondo d’arte, musica, laghi, strade del vino, teatri e splendidi castelli nella conca bolzanina che chiede d’essere visitata, magari assistendo al “Jazz Festival” “Bolzano Danza”,Bolzano Festival Bozen” ed altri concerti ancora, in un clima estivo di grande panoramica musicale. Piacevolissimo poi il fatto d’andare in treno in Val Venosta , prenotare la bicicletta e ritornare poi con la ‘dueruote’ ammirando i tanti altipiani e funivie, poi volgere lo sguardo in alto verso le guglie rosate dolomitiche. I più indomiti possono poi diventare scoiattolini grazie alle palestre di roccia esistenti, in momenti di grande amicizia dove l’ospite si mescola con tanti altri, abbattendo luoghi comuni tipicamente turistici. Da questo la nomea di cittadina d’Europa e non solo!

    Goethe, nel suo “Viaggio in Italia”, aveva decantato tanta maestosità, menzionando persino Piazza delle Erbe già allora sede di un pittoresco mercato di primizie di frutta e verdura alle quali, nel tempo, si sono aggiunti fiori ed altre prelibatezze tipiche.

     Il gusto è ben appagato dai piatti di tradizione locale quali i canederli ripieni – alle rape rosse fanno impazzire, ma anche tuffati nel brodo stimolano l’acquolina –, il salame di cervo con tutte quelle miriadi di salsine – gustosissima quella al rafano piccantina – nonché lo spatzle di spinaci…roba da fauci! Nei deliziosi ristoranti e trattorie dalle stufe in maiolica, nonché antiche scale di pietra. Onore ai gaudenti che approfitteranno delle settimane gastronomiche tematiche “Autunno in festa” dal 12 ottobre al 12 novembre.

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    Ecco il primo cittadino bolzanino che si sofferma sul fatto che anche gli altoatesini amano la Toscana per la dolcezza ondulatoria delle colline e l’arte che si respira a pieni polmoni, ricordando che banchieri e mercanti toscani – siamo nel periodo mediceo – operavano a Bolzano, sottolineando la grande tradizione passata, in un clima di vari secoli addietro ma di grande autenticità. Chi s’incammina verso il Museo Mercantile, già sede della Camera di Commercio e del Magistrato mercantile, sentirà dire che fu istituito nel 1635 dall’arciduchessa Claudia de’ Medici per risolvere i contenziosi tra mercanti di varie località.

    Altra cosa positiva è il fatto che negli ultimi quindici anni non si è mai verificato un calo turistico; con onore viene sottolineato che la bolzanina è la terza provincia più visitata dopo Roma e Venezia grazie ai pacchetti promozionali – con la ‘Bolzano Bozen Card diventi quasi bolzanino – , vengono sempre offerti per un buon rapporto qualità-prezzo. A breve, percorrendo l’autostrada, sarà aperta la terza corsia dinamica per snellire ed incanalare meglio il traffico.

    Bleu. Bleu e rosa. Colori che incantano di continuo stagliandosi nell’immensità del cielo. Vitale ed accogliente, Bolzano ha la caratteristica d’essere in una conca riparata dai venti e soleggiata per l’intero arco della giornata e dell’anno. L’aria balsamica s’incontra col profumo dei boschi e piante mediterranee che lascia posto a palme, oleandri, cipressi e cedri, spaziando nella raffinata ‘corniche’ di salutari vigneti che ben si sposano con l’architettura urbana. Perchè è chiamata anche la città dei vini? Perchè lì viene prodotta l’uva schiava per il ‘Magdalener’, assieme all’altro gioiello enologico, il ‘Lagrein’, vitigno autoctono particolarissimo che fornisce lo scuro ‘Dunkel’ e il delicato rosato ‘Kretzer’. Gli affecionados non debbono perdere assolutamente la manifestazione “Calici di Stelle” di venerdì 8 agosto, quale omaggio al nettare di Bacco. Sacro e profano. Ci piace. Attizza. Attizza ricordare la ‘Porticina del vino ‘ affacciata su piazza Walther dove per esclusiva concessione dell’autorità ‘il cibo degli Dei’ veniva venduto.

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    Abbiamo accennato prima ai castelli: Castel Roncolo è uno stupendo maniero arroccato su un’altura porfirica prezioso anche per i suoi affreschi: molti, di letteratura medievale. Qui Pasolini girò “Il Decameron”; per gli amatori è ghiotta l’occasione fino al 2 novembre di vedere la mostra “Re Artù la tavola rotonda e il maniero illustrato”. Praticamente una ricostruzione del viaggio della leggenda arturiana dalla Cornovaglia al Tirolo. Doveroso tuttavia segnalare Castel Mareccio, Castel Firmiano posto su uno spuntone dove l’interesse per gli amanti della montagna ed alpinismo verrà soddisfatto. Non a caso è stato progettato da Reinhold Messner e grazie a “La montagna incantata” è il centro museale dei sei musei di Messner dislocati in regione. Castel Flavon gode del detto: “vecchie mura, nuove esperienze”. Perchè? Può essere un motivo per chiederlo a quelli del posto…che dite? I musei – ricco cuore culturale – sono tutti da visitare, ci soffermeremo un istante al Museo Archeologico dell’Alto Adige, dimora dell’Uomo venuto dal ghiaccio, Otzi, in cui sono esposti i suoi resti assieme al corredo e indumenti ritrovati per puro caso nel 1991, presso il giogo di Tisa in val Senales. Una scoperta unica, eccezionale, che ha consentito ricerche sul periodo in cui ha vissuto: già, 5.300 anni fa!

    Una cosa carina: i baciati dalla fortuna grazie alla cartolina per la visita dei singoli castelli potranno vincere un fine settimana gratis per due persone a Bolzano, 10 tessere Card, zainetti colmi di cultura e vini d’alta qualità.

    Le gite culturali accompagnate, che si snodano dal 12 giugno sino al 25 settembre, sono di gran rilievo tra santuari, aziende agricole, chiese parrocchiali, escursioni montane e caseifici, per scoprire i segreti della lavorazione del latte e produzione di formaggio: immancabile la Gita di Ferragosto in Valposchiavo dal 15 al 17 di tal mese agostano. Chi è assetato d’arte può andare al “Tesoro del Duomo” che custodisce le più ricche raccolte di arredi sacri di età barocca dell’area tirolese. Splendida la cesellata oreficeria del XVIII secolo.

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    Che dire ancora di questi luoghi d’enorme patrimonio artistico che vanno dal romanico, alla scuola bolzanese di influsso giottesco, sino al leggiadro gotico. Il centro raccoglie un intreccio di colorate storie, che durante lo shopping la voglia di comprare i variopinti costumi tirolesi è altissima, che non ti stanchi mai di guardare le antiche mura a guardia della città, che è la città d’incontro per l’alta tecnologia di complessi raffinati che ospitano convegni internazionali, che i suoi colli lussureggianti sono idilliaci e che, a forza di girare, la sapienza ti porta ad essere un piccolo Einstein!

    Alt. Parliamo dell’archeologia dei ghiacciai. E’ ovvio pensare a tutti quei reperti emersi dal ghiaccio che ci parlano del ‘lontano’: cosa spinse gli esseri umani ad andare sui ghiacciai nel corso dei secoli? La neve e il ghiaccio congelano oggetti, storie e destini che, oggi, lo scioglimento dei ghiacciai ci restituisce a distanza di millenni.

   ‘Otzi’ ha aperto la pista.

Informazioni:

Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano

Piazza Walther Platz 8 – 39100 – Bolzano – Bozen

telef. 0471 – 307.040 fax: 0471 – 980.300

e-mail: marketing@bolzano-bozen.it

www.bolzano-bozen.it

                                                                      Carla Cavicchini

                                                                      www.paomaplica.it

                                                                      e-mail: cavicchini@tin.it

 

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