Una perla nello scrigno fiorentino
Ritorna fruibile il Palazzo degli Affari di Firenze. Dopo un’importante opera di restyling estetico- funzionale, costata ben 17 mesi di lavoro, ci è permesso di poter nuovamente apprezzare quel capolavoro dell’architettura del Novecento firmato dall’architetto Pierluigi Spadolini, che con le sue opere ha lasciato un segno indiscusso nella sua Firenze, e l’occasione è giusta per ricordarlo proprio quest’anno che ne ricorrono i cento anni della nascita.
Spadolini fu il fondatore della prima cattedra di design in Italia, che egli chiamò “progettazione artistica per l’industria”, definizione più che azzeccata anche ai giorni nostri.
La ristrutturazione è costata circa 10 milioni di euro e finanziata da Firenze Fiere. Il lavoro è stato il risultato di un gioco di squadra tra la stessa Firenze Fiera in collaborazione con Politecnica. Sono stati realizzati ambienti esclusivi progettati in chiave contemporanea nel cuore di Firenze.
Il Palazzo degli Affari si estende su una superficie di 4000 metri su sei livelli, sono stati elaborati volumi modulari, realizzate con materiali sostenibili al 100%, con una capienza di oltre 1500 ospiti. Alla inaugurazione erano presenti il presidente di Firenze fiera Lorenzo Becattini, il sindaco Dario Nardella, il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, Leonardo Bassilichi Presidente della Camera di Commercio di Firenze e Luigi Salvadori Presidente della Fondazione CR Firenze, l’intera giornata è stata quindi dedicata all’architetto Fiorentino Pier Luigi Spadolini.
A Spadolini Infatti si deve non solo il Palazzo degli Affari, 1974, ma anche l’Aditorium del Palazzo dei Congressi e del Padiglione centrale della Fortezza da Basso, tutte opere fondamentali per la proficua gestione del settore congressuale divenuto sempre più importante nella realtà economica fiorentina, un utile volano per far crescere l’economia del territorio. Il tutto verso l’obiettivo in un completo rinnovamento del Polo Fieristico.
Lo scorso mese di giugno è stato firmato un accordo di partnership con l’ingresso di Milano-Fiera come socio di minoranza nella società fiorentina, nell’ottica di una sinergia che permetta di lavorare insieme su determinate specificità, pur mantenendo la giusta autonomia. “Firenze e Milano sono due città complementari e tali devono restare ma essenziale è stabilire un comune modo di lavorare a vantaggio di entrambe”. In questi termini si è espresso il sindaco di Firenze Nardella.
Carla Cavicchini