SUA MAESTA’ IL RISOTTO

                      col critico Romanelli che ne svela segreti, saperi e sapori

  Stavolta in occasione di Taste – il periodo è quello solito, giust’appunto marzolino – negli splendidi locali di Barthel a Porta Romana, il noto critico enogastronomo Leonardo Romanelli mentre ci preparava un delizioso risotto con aggiunta di squisite frattaglie per i più affamati: “ eh, in vita mia – sono ancora giovane ma un po’ d’esperienza ce l’ho! – in fatto di piatti e cucina ne ho viste di tutti i colori e adesso sono qui a raccontarvi…ma icche vi racconto! Noi un tempo eravamo infrittellati, col grembiule bruciacchiato, non certo bellini e anche un po cattivini! E quelli d’oggi, gli chef!!! si presentano con la bandana, l’orecchino, usando pure l’olio di palma per cucinare!

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    Dovete sapere che i trucchetti nostrani fanno parte del mestiere, come quando misi il sughero al polpo per farlo divenir più morbido! Ma veniamo adesso al risotto, quindi cipolla, burro…ognuno ha la sua scuola, però a me dissero “Bimbo, il riso va ascoltato” ed io l’ascolto, come no, altro che! Dunque, il risotto rimane sempre un piatto ‘must’ e…con un buon vinello il cuoco sveglio è capace di sedurre persino la sposina ‘sbronza’. Che ci volete fa! Il legame della passione del cuoco per le donne è forte, ed è giusto così, mica abbiamo una vita normale! Un po di sano svago ci vuole! Eppoi ‘fregare’ tra i fornelli non è poi così difficile, come quando nei night servivo il risottino alla parmigiana collo spumante secco della peggior qualità! Mai nessuno che se n’accorgesse! Adesso so qui davanti a voi coi ferri del mestiere e…ascoltatemi bene: mai e poi mai, cuocere il riso nella pentola a pressione, mai! Quanto a prima, beh… si lavorava a temperature bollenti, la temperatura raggiungeva 50°, 60° gradi, il vino era di gran compagnia assieme a quelli che s’erano beccati la cirrosi, lavoravamo come bestie…eppure sono qui!

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Pausa. Una pulita al tagliere, un occhio al pentolone, l’odore del soffritto che sale inondando persino le stanze adiacenti. La preparazione è per il ‘cibreo’, mentre prosegue osservando: “Queste frattaglie tanto amate e tanto odiate, ah! ah!, sta di fatto che per mangiare il cuore, bisogna avere testa! Per farla breve, vi dico che mangiavo i testicoli del pollo e che erano proprio buonissimi!! Adesso va di moda il vegano, già, il veganesimo, ma viaaaa! E quell’orrore del soffritto surgelato col prezzemolo che annerisce subito! Mangiare è frutto del ‘Ben di Dio’, quindi è doveroso mangiare emozionale! Quanto a quel cocktail della pizza colla birra: a Napoli mai fatto! E veniamo adesso – l’ironia sale ancora , quasi si taglia a fette – alla “Penne alla zarina” con quei tipi che usano quella panna – pannaccia – tutta grigia: praticamente un insulto alla ‘Zarina’! Il risotto alle fragole…mah, ecco spuntar di nuovo la panna. Ma per favore! Mettetela sulle fragoline così a crudo, che è meglio! E, prima di scordarmene, se volete dei buoni tortelli, per piacere cuoceteli nel brodo. Si ferma. Assapora ed annusa. I tempi cominciano ad essere giusti mentre osserva che oggi esiste una gran produzione di vino, però…”attenti, non immaginate proprio quanti produttori sono veri e proprio burloni!”

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Allora, popolo della cena, lo facciamo un tuffo indietro sino a toccar gli anni ’80, quelli dei paninari? Era tutto un paninare, panino così, panino cosà…la bresaola con la rucola…ma infilatevi il cilicio che è meglio! Eppoi la moda della “novelle cousine”: la novelle cousine, ah, ah!!! Mamma mia – come sbeffeggia – che invitante questa zuppa alle foglie di ravanello: proprio invitante! Siamo tutti ad ascoltarlo col cellulare spento mentre ci par quasi quasi di ascoltare Paolo Poli nei suoi aspetti più dissacranti! Prosegue con… “Il 21° secolo si contraddistingue anche per la CUCINA MOLECOLARE, la cottura fatta a bassa temperatura, quindi lessata nell’olio! Meglio il digiuno! Però dovete sapere gentile pubblico che con Marchesi sbagliai – e qui ritorno al risotto – preparai quello classico, con i piselli e il commento acidino arrivò in quanto: “Bravo artigiano ma non creativo!” Vabbè, s’impara sempre, basta un po di passione sana, non come i cuochi odierni che fanno musica, Tv, li chiamano di qui, li chiamano di la, ma il gusto ce sta? Però loro sono artisti concettuali e noi che siamo? Cari miei, e pensare che mi voleva Marchesi che voleva mangiare nelle buone trattorie; oggi esiste la cucina ‘fuxion’, va tanto di moda quella indiana e poi ancora tutta quella soia propinata, pure transgenica! Carissimi, i primi cuochi erano grassi, beoni e pure sgraziati, quelli odierni non mangiano, assaggiano – poco – e son tutti palestrati! Roba da chiodi! Ricordatevi bella gente, che il ‘cibreo’ del passato, riporta al presente e sappiate – sì, mi dilungo ancora su Mr. Risotto – che quest’ultimo, va fatto riposare!”

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Termino con un pò di gossip, quando il buon Raspelli al 18° piatto svenne e venne ricoverato, però è ritornato e pronto ad ordinare il 20° dolce! Pronti? Porgete le scodelle imparando bene che: chi cucina fa un atto d’amore e di fiduci! E… per carità, lasciate stare “4 salti in padella”, meglio un bel gelato!

Mangiamo tutti con gusto bevendo buon vino mentre Romanelli si sfila il grembio non senza osservare che…” questo è un mestiere che coniuga amore e odio, doveroso però dirvi che se il cibo non si racconta rimane sempre una buona fetta di consolazione e…occhio, anzi, al palato col ‘cibreo in fricassea’!

Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

  TURISMO DIGITALE

            si può fare…si può fare!

  “Un buon mercato globale sul quale ben investire, approfondire quest’era della digitalizzazione e pensare alla ricchezza della creatività italiana. Questo è un mix incredibile da sviluppare anche in virtù del fatto che una simile occasione non capiterà più! Così si è espresso Dario Franceschini, Ministro Dei Beni, Attività Culturali e Turismo, al convegnoTurismo digitale” Democratica Toscana – Politiche per l’Italia – tenutosi il 24 marzo alla Palazzina Reale della Stazione di Firenze, con Elisa Simoni deputata PD, direttrice Democratica Toscana e Claudio Cardini amministratore delegato ECV Group che afferma: “ il futuro del turismo non può aspettare. Costruiamolo assieme”.

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Franceschini, riferendosi agli attualissimi sanguinosi fatti di cronaca per mano dell’Isis, osservava poi che la paura cambia con i  comportamenti di vita. Nei musei, nell’organizzazione ferroviaria, anche il Governo interviene apportando cambiamenti, ed è indispensabile – sottolineava – non rinchiudersi dentro confini nazionali poiché proprio questo ci indebolisce e in questi frangenti, la nostra Europa deve essere sempre più presente. Il turismo continuerà a crescere seppur distribuito in maniera diversa: con la crisi quest’ultimo ha conservato tuttavia buoni dati ed è fondamentale continuare a perseguire le buone strategie facendo ottimo sistema. E’ innegabile osservare che il fenomeno “mordi e fuggi” non porta a niente, è opportuno pertanto rendere la vocazione turistica sostenibile e polo d’eccellenza. Come? Abbiamo borghi stupendi, ferrovie storiche, piste ciclabili, deliziosi bed & brekfast, in uno ‘Stivale’ dove viaggiare è e rimane un bellissimo piacere. E per incrementare tutto questo puntiamo sul vero e proprio volano da individuare negli hotel diffusi, ideali per esaltare il lavoro ed il buon artigianato. Ciò confermerebbe una potenza assoluta per la nostra penisola: non sono certamente le copie e i modelli che ci tutelano in questo capolavoro squisitamente italiano dove l’arte è il nostro grandissimo punto di forza.

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Alla domanda poi su questo ‘Bla – bla car’ imperante, Franceschini rispondeva: “Beh…sono quei fenomeni che quando partono e funzionano non si può pensare di contrastarli, quello no, ma regolamentarli, senz’ombra di dubbio! Ci vogliono regole pubbliche e non di autoregolamentazione.”

Quanto alla tassa di soggiorno – terminava – è innegabile che ci vuole, ridistribuendo ben bene le norme di comportamento senza ritornare a chiedere l’Euro mancante. Indispensabile pertanto fare sistema nel nostro paese capace di custodire un buon brand, ma che può ancora migliorare! Non a caso le aperture gratuite dei musei portano anch’esse un indubbio guadagno, grazie alla vendita dei biglietti degli autobus, dei generi alimentari, guide turistiche ed altro ancora. Ripeto, la parola d’ordine è: tutela! In special modo nell’ambito artistico e, a mio parere, si è sbagliato non investire maggiormente nel contemporaneo.

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    Eppoi diciamocelo francamente: dove lo trovi tutto questo “Ben di Dio” forgiato di forza umana ed intelletto, gastronomia e moda squisitamente “made in Italy”?

Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com

     E’ SEMPRE TEMPO D’IMMAGINE

                  meglio ancora “Immagine Italia’!

   Calza proprio a pennello il motto “Non è forse eleganza dimenticare ciò che si indossa?”. Non a caso questa era la frase amatissima del ‘pazzoide’, trasgressivo e pure depravato, Yves Saint Laurent, grande creatore che nel mondo della stoffa ci vedeva proprio bene. E una di buona ‘stoffa’ è anche la stilista Regina Scherecker la quale col dire: “L’eleganza è tutto meno che il vestito!” denota forte intuito e buona determinazione.

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A questo punto accogliamo il caldo benvenuto pervenutoci da Immagine Italia § Co. 2016 – la serata d’apertura negli enormi e splendidi locali di Villa Borghese per il cibo, l’accoglienza, per il buon gusto dettato in ogni angolo era semplicemente magica – nonché dal suo mondo imprenditoriale che ci ha accolto alla Fortezza da Basso nella città dantesca. L’evento, considerato piattaforma ideale per scavare continuamente nel mondo del nuovo, afferma la propria identità nel mercato mondiale con occhio attento al mondo del business.

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Non a caso ‘Immagina’ è il più grande incubatore di tendenze moda intimo e lingerie e, visto che siamo in tema, eccoci ai brand più che prestigiosi provenienti dal Brasile, dal Belgio, dalla Svizzera, dall’Italia, Francia, Spagna, Germania ed altre nazioni ancora. Qualche nome? Selene, stupenda linea spagnola, Oscalito, Blugirl, Senoretta, Punto Blanco, Sciara, Valery, Ritratti Milano, Sciara, Pastunette, Chiaramore, e tante, tante altre linee capaci letteralmente d’infiammare la fiera dell’intimo con capi mozzafiato, d’una raffinatezza semplicemente unica, tanto da potere essere indossati ‘sopra’ come sottogiacca o come finissima maglieria, da esibire con fasciante gonna oppure attillatissimi leggins.

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Che bello il ritorno alla donne ‘curvy’, vere donne pin-up che evocano innegabilmente la formosa Sofia Loren e l’audace Lollobrigida. ‘Femmena’ – ecco che spunta ‘Totò… con la sua malafemmina dedicata alla Ninì Pam Pam!” – è sinonimo di seduzione, ma anche l’uomo, il maschio vero! Lo è specie se ben palestrato, con un bel taglio di capelli, sorriso contagioso ed un bel po’ d’ironia! Ma ritorniamo al magico mondo dell’osè grazie ai reggiseni, slip, tanga, babydoll, culotte, con una miriade di body quali ‘pezzi’ unici d’una sensualità singolare ed accattivante. La guaina è una capo che ‘tira’ parecchio, decisamente, quale l’audace corsetto a vita alta realizzata con tessuti impalpabili capaci di scolpire ben bene la silhouette. Questo con cuciture ultrapiatte, da infilare agevolmente per non far ‘segnare’ gli abiti.

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     Di grande, grandissima auge, quella sorta di reggiseno trasformabile che si allunga sino a diventar culotte, meglio ancora versione ‘tanga brasiliano’ per evidenziare il lato ‘b’. Insomma, la determinazione non manca, seppur unita alle mille personalità che ognuna di noi conserva: siamo bimbe, fatalone, ma anche creature forti e coraggiose. I collant. Quando nacquero segnarono una vera e propria rivoluzione nel mondo femminile, adesso li abbiamo visti di grande qualità realizzati con filati pregiatissimi per uno stile ‘Legmania‘ dai mille colori e fantasie floreali, con tanto di trafori, pois e pure pizzi. Gradita la new entry orientale portatrice di rossi laccati, gialli pieni, bleu color zaffiro, nonché ‘sottile’ verde pavone.

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La camicia da notte con la sua vestaglia da sempre rappresenta il ‘must’ nella corsetteria, se poi tale preziosità si forgia di giochi trasparenti effetto lurex… beh…i subbugli di chi osservava le sfilate, erano più che capiti!

Morbidi e confortevoli anche i pigiami ed articoli per lo sport adatti ad uno stile di vita pacifico, nonché pieno di di brio e vitalità. Per non parlare poi delle modelle italiane e straniere presenti negli stand, dotate d’una bellezza talmente unica, che abbagliava l’intera Fortezza! Durante le sfilate è stato possibile ammirare lo stile underwear accanto al luxury, per una tipologia apprezzatissima che si muoveva nelle fasce alte e medio – alte con buona partecipazione dei mass media.

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     Il concept unico anche negli arredi, porta “Immagine Italia” ad espandersi sempre più quale “salotto very very good” delle fiere, piacevolissimo da visitare. Piacevole inoltre l’impronta ‘green’ del Distretto Rurale Vivaistico Ornamentale di Pistoia, assieme all’Associazione vivaisti italiani che collabora regolarmente con l’ente organizzatore con le splendide forniture di piante ornamentali.

Massiccia inoltre la presenza dei buyers stranieri provenienti dal Portogallo, Arabia Saudita, Turchia, Egitto, Grecia, Germania, Francia, Repubblica Ceca, Egitto, Russia, Ucraina e molti altri paesi ancora: tra questi anche boutique di lusso, negozi al dettaglio e on–line, agenti, distributori e importatori.

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Anche l’economia ha visto il suo buon rilancio con un valore di esportazioni più che notevole: non a caso Pistoia gode della più alta rappresentatività di imprese in questo settore con una affluenza che è stata capace di raggiungere una quota vicina ai 6000 visitatori. Stefano Morandi presidente della Camera di Commercio di Pistoia nell’osservare la preziosità delle collezioni esposte, sottolineava che: “Il concetto ‘fiera’ è ancora un format valido per l’ottenimento d’un rilancio economico concreto delle produzioni italiane ed estere di grande qualità”. Tra tanto ‘luxury’ non mancava la forza di convegni e meeting quali “Come trovare il cliente ideale grazie a Facebook e Instagram”, nonché l’ottimo servizio di consulenza sulla etichettatura di prodotti tessili a cura della Camera di Commercio di Pistoia; a seguire l’incontro “La reputazione nell’era dei Social Media”.

Doveroso! Sennò che ‘Immagine Italia” è?

Carla Cavicchini

cavicchini.press@gmail.com