LA SCARPA GIUSTA
Il Lions Club Firenze Stibbert l’ha trovata!
Quel bell’uomo ruvido ed intenso nonché profondamente umano che veniva da Bonito, luogo dell’ avellinese e che…poco a poco maturò esperienza sino a saperne una più del diavolo tanto …che gli fece pure la scarpe!
Insomma, Salvatore Ferragamo pur non essendo medico si appassionò talmente all’anatomia del piede da studiarne ben bene l’arco plantare, comprendendo l’importanza di una buona distribuzione del peso. Quindi non solamente calzolaio ma anche artista ed ingegnere della scarpa. La storia dell’uomo è scandita egregiamente dalle strade percorse. Il piede che cammina, orienta…tutto attentamente, riscontrabile anche attraverso l’attitudine psicologica, culturale, emotiva, sociale ed anche religiosa. Per saperne di più vai al Museo Salvatore Ferragamo di Firenze al Palazzo Spini Ferroni in Piazza Santa Trinita per vedere la mostra Equilibrium curata da Stefania Ricci e Sergio Risaliti – sino al 12 aprile 2015 – ove un pendolino argenteo ti guida nel percorso alla ricerca del perfetto equilibrio.
Osservi Charlie Chaplin e i suoi buffi scarponi assieme all’inconfondibile postura del mitico Charlot, l’uomo sulla luna con le sue impronte…tutto parla, tutto racconta. Cammini e respiri arte a fior di pelle mentre ci dicono che, volutamente, ogni anno Il Museo fiorentino propone una mostra a tema. Come lasciar perdere una simile occasione? Occasione presa al volo dal Lions Club Firenze Stibbert, precisamente dal suo presidente Giuseppe Zappalà, nell’organizzare il bell’incontro in unione con il Lions Club Firenze Palazzo Vecchio.
Nel fulcro dell’equilibrio, negli ampi spazi luminosi e profondi, ci raccontano che il tenace Salvatore – undicesimo di ben 14 figli – si scontrò con i genitori, semplici agricoltori eppur pieni di fierezza, nel voler ostinatamente fare il calzolaio, e proprio la sorellina gli fece da modella alla tenera età di nove anni, offrendogli il piedino per belle scarpine fatte artigianalmente ad hoc. Tutto questo con gli scarti del calzolaio accanto…dal momento che erano scarti! Chissà se il tizio della porta accanto percependo il talento di quel fanciullo del profondo Sud, glieli avrebbe dati quei i ritagli…chissà…
Proseguiamo poiché adesso la cosa appassiona. Napoli. Eccola all’orizzonte, limpida e luminosa, dove il nostro artigiano proprio nella città del sole affinò ulteriormente il gusto estetico, ma… è tempo di emigrazioni; c’è l’imbarco per Boston, dove già i fratelli avevano trovato alloggio nell’America dei sogni. Il nostro adesso lavora in una fabbrica di calzature dallo standard veloce ma senza struttura anatomica. Gli si accende una lampadina: bello, giovane, pieno d’energie, a Santa Barbara in California – c’è il centro industriale Ferragamo –, apre un negozio facendo gli stivali in pelle – belli e comodi – per i film western, forte dei suoi studi di anatomia e dello scheletro umano. Capisce l’importanza del supporto nell’arco plantare, tanto da applicare il ‘cambrione’ (ogni scarpa Ferragamo ce l’ha) qual sorta di ammortizzatore per equilibrare il peso, in quanto l’equilibrio è fattore costante della sua vita. Ad oggi i brevetti depositati sono oltre 400 e curiosità! Fece gli stivali anche al Duce. Sissignori, a Benito Mussolini per i suoi piedi doloranti, capaci dopo di trovare un buon guscio grazie alla maestria del buon Salvatore.
Ma ecco che gli orizzonti si aprono ancor più: Hollywood è nell’aria ed egli la respira così intensamente tanto da divenir calzolaio delle stelle hollywoodiane. Tutte lo cercano, tutte lo desiderano, ai piedi vogliono piume, ed lui le accontenta. Nel 1927 torna in Italy! Alla ricerca di valenti artigiani per poi esportare sapienza ed estro e proprio nella città dantesca, luogo d’arte d’eccellenza, di cultura, di grande abilità manuale, trova pane per i suoi denti. Passa il tempo ed ecco nel 1929 affacciarsi la crisi: mannaggia, non si esporta…la terra italica è poco conosciuta…bisogna inventare qualcosa! Palazzo Spini Ferroni non s’inventa, è lì, bello, fiero e da usare! Il rischio è c’è…da pagare l’affitto, il lavoro durerà? Ma la tentazione è troppo forte e nonostante il contratto ferreo l’adrenalina sale a 1000 . Tanto che l’altro “Quello stupido calzolaio ha preso questa nobiltà!” .
Calzolaio sì, stupido proprio no! Arriva il momento di prender moglie all’età di 42 anni. Lei è una diciottenne bellissima, Wanda, dolce ma con lo sguardo ferreo come del resto ‘conserva’ tutt’ora. Alla figlia del dr. Bonito bisogna proprio mettere la ‘fede’ e l’unione viene coronata da ben sei splendidi figli.
Il resto è storia. I Ferragamo oggigiorno sono una potenza in tutto il mondo.
Nei vari filmati che ti accompagnano il mitico Salvatore è seduto tutto preso da una tomaia che sguaina, modella, sino a darne corpo per renderla versatile come un guanto. Non manca il cambrione, ed egli è talmente preso che …” non alza lo sguardo nemmeno per un salutino!”
‘Attaccate’ trovi la verace Magnani, la prosperosa Sofia Loren, l’eterea Audrey Hepburn, ed altre dive ancora. Tutte amiche e modelle del buon ‘Salvatò’: in lui avevano trovato le scarpe giuste per i propri piedi. Che bella ‘zeppa’! Siamo nel 1938, l’dea è vincente, ma la crisi si riaffaccia ed il cambrione costa! Si sostituisce con altro, con il sughero sardo, perché no! E’ talmente versatile!
Che meraviglia quel sandalo ‘invisibile’ tutto tirato dal nylon … l’estro è talmente alto che ottiene e riconoscimenti e la vincita del prestigiosissimo Premio Neiman Marcus. Ti giri e vedi altri materiali che si modellano perfettamente quali paglia, rafia, feltro, persino oro! Stupenda la zeppa del 1939 creata per Judy Garland e… magia! Son quelle che si trovano oggigiorno vista l’attualità del momento. Ma non è finita poiché se osservi ancora trovi seta, pelle di leopardo marino qual pelle di pesce ed altre morbidezze varie. Lo ‘stiletto’ della Monroe è meraviglioso, Marilyn impazziva per tali calzature, tanto da averne una vera e propria collezione. Della bella bionda ci sono altre scarpine comprate anche alle aste. Quella rossa tutta strass sarebbe da rubare esponendola come soprammobile! Eccoci al mondo delle forme in legno: ce sono una infinità: per Lana Turner, Carmen Miranda, udite udite! Per il Royal baby, per…mamma mia, ci vorrebbero pagine e pagine per elencarle tutte per uno ‘step’ fatto da prototipo e forma in legno, sino ad arrivare al prodotto finito: a quel punto metti il tacco che vuoi! Salvatore Ferragamo ‘giocava’ egregiamente sulla lunghezza e larghezza in un caldo e comodo equilibrio, tanto da farsi avvolgere come un reggiseno. Tale concetto fu poi ripreso dalla figlia Fiamma e… i risultati sono evidenti!
L’installazione con tutti quei video parlanti è particolare: vedi James Ferragamo, figlio di Ferruccio Ferragamo – che bel ragazzo! – che parla del lavoro, e poi ancora la fabbrica, i macchinari e gli artigiani. Scorri ed ecco Jerry: il suo compito è quello di occuparsi dello studio medico della calzata. Altra ‘ ala ‘ mentre la gentile e preparatissima signorina ci guida nel percorso di visita guidata. Un motto regna osservando che la camminata è il successo dell’umanità. Non mancano vari quadretti capaci di spiegare la complessità anatomica del movimento. Trovi pure Dante che racconta di camminata ed equilibrio. Segue l’uomo con costellazione tridimensionale. Interessante il concetto di equilibrio ribadito da Becket qual essenza teatrale. Appaiono gessi preparatori per trattati di anatomia umana del XVI sec. qual materia di studio per gli artisti, nonché calzature antiscivolo ( sul retro ci sono i fori con ventose ) realizzate per i bimbi. Non manca la provocazione artistica di Marina Abramovic e Bill Viola dal momento che … si parte con le scarpe, ma soprattutto con la mente! Inevitabile il legame tra camminare e modo di pensare quale passo che scandisce la storia. Una struttura tutta acciaio attira l’attenzione come una spirale in movimento composta da 28 ossa. Il mondo circense nello spazio adiacente ti invita alla visione di funamboli, acrobati, saltimbanchi con tante immagini in equilibrio su una sfera. La fervida fantasia ti fa vedere una sorta di scala in ferro con l’acrobata invisibile. Eccoci all’impatto emozionale tramite quel video nel quale si vede il Texas e, simultaneamente, vedi così vicino…così lontano…Sbaglio o un film si chiamava proprio così?
Lo spazio neoclassico è ispirato all’arte greca, alla delicatezza di vesti e volti celestiali. Ci sono opere del Canova, la scuola di Raffaello…arte pura che ti rapisce rendendoti protagonista. Non possono mancare le ballerine così eteree e celestiali accanto a lavori di Degas, libri e buona musica che enfatizza ulteriormente l’atmosfera. Attorno sentiamo la leggerezza del velo, dell’impalpabilità come l’opera su carta del Buontalenti che accompagna nel percorso finale. Isadora Duncan ti dona le scarpette mentre quell’unico filo conduttore unisce l’insieme delicatamente, in punta di piedi.
Avrete già capito che tutto ruota intorno a suggestioni, paradigmi, con l’ausilio dell’arte e dell’architettura in ogni declinazione. Ma adesso c’è meno fantasia in quanto colpisce la gigantografia bianco/nera di Salvatore e Wanda Ferragamo. Lei è bellissima e maestosa; labbra ben dipinte, pettinatura ondulata, svolazzante. Al posto degli occhi indossa due diamanti purissimi ‘tagliati’ a mò di triangolo. E’ lei la donna di casa. Donna Wanda che, nonostante le 90 e passa primavere, dicono che ‘batta’ ancora il pugno. No, non è figura da lasciar lo scettro. Ed ecco il pendolo. Vggg. Vggg, regna su tutto poiché la saggezza è anche Equilibrium.
Info: 055 – 35.62.813 – 055 – 35.62.846
www.museoferragamo.com Carla Cavicchini