UN MANGIAR DA DIO…al Fontana delizioso Chalet!
Un nutrito e competente staff di palati sopraffini tra cui ‘scribani’ di buone guide culinarie, si è riunito il 15 settembre verso la tavola sapientemente imbandita dello Chalet Fontana, delizioso locale fiorentino la cui vista verso le stupende alture collinare, val bene frequentare anche per sorseggiare una fumante tazza di tè. Al te’ è giusto aggiungere pasticceria finissima, nonché libri vari considerati anche loro “buon cibo per la mente”. E…se mangiar bene e di gusto nutre bene mente e corpo, è giusto ‘dar di voto’ alle numerose pietanze arrivate grazie all’eccellentissimo staff culinario che si prodigava con grande stile verso i commensali la cui maggior parte era composta da giornalisti esperti di buon gourmet, estimatori di “food e beverage”, nonché persone che di galateo e “bon ton”, ne hanno fatto vera e propria missione di vita.
Difficile ‘votare’ in quanto era tutto ottimo e cucinato ben bene a ‘puntino’ come quella rosolante cipolla che ottimamente si ‘legava’ alla mousse di patatatelle, beurre noisette e croccante di nocciole. Il ‘Rochè’ di fegatini affumicato al Toscanello non era male, tutt’altro, d’altronde mangiare male i fegatini nella città dantesca…beh, sarebbe stata un offesa imperdonabile! E forse è doveroso citare già dall’inizio, quella ‘salsina buonina buonina’ tutta ‘verdarella’ in quanto trattasi, care genti!!! di lattuga ed alici in ‘panure’ di pane toscano alle erbe; perchè le erbe sissignori, possono ‘sposare’ anche i ‘panettini’ pronti ad essere ‘colti’ dal piatto.
A seguire lo sgombro in escapece con le verdure in agrodolce forse un pochetto troppo ‘pungente’, ed ancora la ‘ganache’ di fegato grasso ben bene impanata alle nocciole. Insomma. ‘roba’ da copiare, degustare e ‘rifalla’ a casa! I ravioli di pancotto alle vongole…, mah forse un livornese li avrebbe apprezzati meglio, tuttavia la Carbonara 2.0 contribuiva nel rendere tutto divino! Strano ma vero: la cioccolata ‘lega’ benissimo coll’olio, quello puro, vergine, d’oliva, mentre i cantuccini caldi caldi e fragranti, venivano ‘infilati’ nel bicchierozzo del Vin Santo! Pardon. Che gaffe!!! la mousse cioccolatosa ‘Dulcey’ veniva ancor prima del ‘cantuccio’, col suo tenero cuore di Passion Fruit”, salsa di mele ed un assaggio di panna salata al timo che aromatizzava il tutto.
Un buon caffè e…rizzati! Mancava il Lucano? Beh… una scusa per ritornare ordinando l’ammazzacaffè’!
Carla Cavicchini
cavicchini.press@gmail.com