LUNATICA:
QUANDO LA FARFALLA DIVENTA PUNGIGLIONE
All’apertura dell’anno sociale la Fidapa di Empoli – con al timone la Presidente Daniela Malanima – non ha perso occasione di presentarsi anche come associazione rivolta alle autorità ed alla cittadinanza intera, presentandosi come istituzione radicata sul territorio nonché con i suoi elementi rinnovati quali il Direttivo, il nuovo Consiglio di Presidenza, con il nuovo tema nazionale che sarà: “I talenti delle donne: una risorsa per lo sviluppo sociale, economico e politico del nostro paese.”
Stasera siamo presso “Donna Riccarda La Ciambellana” – introduceva la Presidente – per la conferenza: “Donne, Comunicazione e Formazione: l’altra faccia della luna” con relatore il medico psicoterapeuta Alessandro Magnanensi dell’Università di Torino, il quale, oltre ad occuparsi di “Psicologia della Comunicazione”operante anche nella psicologia del lavoro e della organizzazione nonché docente per la Comunicazione nella valutazione del rischio, svolge il ruolo di Executice coach per lo sviluppo manageriale. Conosciuto in Italia anche come amministratore unico di “Progetto Uomo Srl”, società operante nel campo della comunicazione e psicologia attraverso corsi e seminari di formazione per privati ed aziende, egli pone l’obbiettivo di migliorare le performance individuali e professionali. Basilare ricordare che la comunicazione efficace ed integrata – proseguiva la Malanima – è uno dei mezzi da utilizzare per affrontare la relazione attiva con le nostre socie e la società in cui operiamo. Auguro pertanto buon ascolto in questo momento dove verranno affrontati anche i temi della condivisione, della capacità appunto di ascolto, nonché quello del “dare e ricevere formazione.”
In maniera simpatica subito dopo e con piglio eloquente, il Professore Magnanensi si soffermava sulle donne e su quante ‘Salomè’ vi siano in ognuna di noi, facendo poi la considerazione che, in un prossimo futuro, l’effetto sia quello di divenir tutte ‘androgine’; quanto all’anatomia fisiologica e condizionamenti vari, veniva poi accennato che la diversità rinforza gli stereotipi aumentando i giochi di potere. “I maschi. Sono quelli che hanno le loro belle crisi di identità e fanno maggiormente fatica ad andare avanti, al contrario delle donne. Questo – proseguiva – è legato ai vari aspetti genetici:il femminile è nutriente ed accogliente – si parla dei due emisferi – con la donna che comunica di più su due versanti, con relativo ormone – serotonina capace d’interpretare i vari stati d’animo. Il maschile verte molto invece sul lavoro, con focus di concentrazione; hanno più pensiero logico, sono più agitati, e ricordiamoci che il loro ormone è il testosterone, pertanto sono più aggressivi, la loro intelligenza è razionale con componenti di irruenza e competizione. Quanto alle donne, invece, viene da osservare che molti stereotipi sono cambiati. Prima le donne erano più docili, ‘rimembriamo ‘ i tempi di acceso femminismo con le fanciulle che esigevano pari dignità, anche se ciò talvolta presentava riflessi di totale esasperazione. e gli eccessi, non vanno mai bene. Da tener ben presente che proprio la femminilità è una grande forza e che il maschio non potrà mai e poi mai partorire! Frau Merkel ha il bacino mediterraneo, (Tuscia realtà matriarcale educazione dei figli ) e, non è una novità, che, dopo la seconda guerra mondiale i padri sparirono, lasciando alle donne il ruolo principale nel nucleo familiare.”
Interessante poi l’altra slide dove venivano elencati i diversi modi di realizzazione prendendo spunto dalla “Madre Terra” e “Madre Arcobaleno”. E’ determinante lavorare sulla nostra sicurezza: oggigiorno il malato è il ‘maschio’ , la donna quando decide non cambia e, in particolari momenti della vita, quando il figlio esce di casa, si porta alle spalle la madre ‘succhiatrice’ , proprio colei che lo fa fatto e che malvolentieri lo consegna alla moglie. Adesso lui è dibattuto, ‘trova’ altrove, come la collega d’ufficio accanto, innescando di conseguenza la segreta relazione. Ricordiamoci poi che in questi tempi di acceso ‘toy-boy’ , la donna cerca il figlio, mentre lui, il maschietto, cerca ancora la mamma, e, quando la corda si spezza sino alla separazione, la nonna, perché nel frattempo la madre è diventata nonna, si riprende figlio e nipote!!!
Pausa. Una pausa che permette di fare le giuste considerazioni con sorrisini, ammiccamenti e riflessioni.. nefaste, sino poi ridar fiato al professore Magnanensi che invita a salvaguardare la propria femminilità, sopratutto nelle aziende per non uscire sconfitti. “Oggi si parla molto di femminicidio, indubbiamente, questo avviene poiché l’uomo non riesce a costruire un confronto dialettico; è un combattimento in cui egli non può perdere e quindi uccide!
Altro caso: l’uomo nelle gestioni di potere nelle aziende, non vuole certamente confrontarsi. Nei percorsi di ‘leadership’ , il confronto con la donna non gli va giù, specie se questa è molto avvenente, ma! È proprio la donna che nei momenti duri, anche di fallimento, non si denigra ma si rimbocca le maniche sino a trovare le opportune risorse. La cronaca è zeppa di industriali che si tolgono la vita, l’essere femminile al contrario interagisce, bisogna tuttavia tener presente che il lavoro non è tutto e che ogni cosa conserva la propria virtù. Pertanto – viene istintivo allargare le braccia – è basilare non cercare la differenza, bensì trovare il valore della differenza, per un buon processo interdisciplinare.”
A mio avviso vien giusta giusta una riflessione tipica per l’altra metà del cielo… le donne sono senz’altro capaci di volare come farfalle, pungendo però come le api!
Carla Cavicchini
cavicchini.press@gmail.com